È un periodo particolarmente ricco di eventi per la famosa IP di Creative Assembly: non solo prosegue la post-release di Total War: Warhammer II (qui la nostra recensione), ma abbiamo visto addirittura un nuovo DLC per il “vecchio” Rome II, nonché l’arrivo ad aprile di Total War Saga: Thrones of Britannia. In mezzo a cotanta offerta, Total War Arena rischiava quasi di passare inosservato e, lo diciamo subito, al netto di un sistema di avanzamento un po’ troppo “grindoso” sarebbe stato un vero peccato. La volontà di unire la strategia in tempo reale tipica delle battaglie di Total War ad un afflato da battle arena ha infatti portato sugli schermi un modo fresco di giocare a una delle più importanti saghe di simulazione storica degli ultimi vent’anni. Non ci resta che vedere come Creative Assembly, coadiuvata dal suo publisher storico SEGA e dalla celebre Wargaming (guru della strategia militare Free-to-Play), abbia affrontato questa nuova sfida.
PICCOLO MONDO ANTICO
È bene dire subito che chi cerca un Total War classico, attento alla ricostruzione storica di un dato periodo, rimarrà deluso. Il mondo rappresentato è una sorta di pot-pourri della classicità, dove le quattro fazioni presenti si scontrano in frenetiche battaglie tra due eserciti “misti”. Romani, Greci, Barbari e Cartaginesi sono infatti le culture scelte per rappresentare tutto il warfare antico e agiscono in questo contesto che, se può apparire pacchiano, in breve si trasforma in una declinazione “pop” della storia antica: una roba che, nonostante il mio background di noioso ex studente di Storia, sono riuscito ad apprezzare nella sua leggerezza.
Il mondo rappresentato è una sorta di pot-pourri della classicità
GUERREGGIA CHE TI PASSA
In Total War Arena non si comanda l’intero esercito ma solo una piccola squadra; inoltre, vincere da soli sarà impossibile e la buona cooperazione con gli altri compagni diventa fondamentale per portare a casa il successo. Tutto questo è esaltato dall’alto tasso strategico, che non ha nulla da invidiare ai suoi “fratelli maggiori” condividendone tutti gli aspetti tradizionali del genere (attacchi sui fianchi, imboscate, posizionamento, triangolo dell’efficacia, abilità delle unità, ecc..).Tuttavia, questa grande necessità di coordinazione fa diventare molto importante avere un fido gruppo di amici con cui giocare, perché spesso e volentieri un esercito i cui “reparti” mal si aiutano a vicenda è destinato a una rovinosa sconfitta.
Total War: Arena non punta al realismo storico, ma a un’esperienza più vicina ai MOBA
Inutile dire che a “livelli bassi” sarà più dura fare un buon lavoro di squadra, a causa di una playerbase inesperta e meno attenta, rendendo a volte frustrante l’azione, soprattutto quando saremmo impossibilitati a perseguire una strategia a causa di un compagno di team che “rusha” il nemico inopportunamente. La fog of war, molto più punitiva rispetto a quello a cui siamo abituati, rende in parte le schermaglie una questione di bluff, e dunque diventa ancora più necessario avere chi ci copre le spalle, magari per evitare che dei maledetti cani da guerra barbari ci attacchino di sorpresa uscendo da una foresta.
Sul campo l’azione adrenalinica e frenetica non manca, anche perché le battaglie possono durare un massimo di 15 minuti. La vittoria è raggiungibile eliminando totalmente l’esercito avversario o occupando il suo campo base; non esiste respawn dopo la morte delle unità controllate, quindi ogni scelta si carica di una certa importanza, dato che può bastare anche solo un piccolo errore per vedersi circondati e terminare premuratamene la nostra avventura. Infine, al termine dei 15 minuti, chi ha più soldati vince, evitando infinite schermaglie.
Da segnalare un matchmaking non sempre velocissimo
UN UNIVERSO DA SBLOCCARE
Fuori dal contesto bellico, passeremo il nostro tempo sbloccando nuovi comandanti, potenziando quelli già in nostro possesso e perdendoci nel favoloso albero della tecnologia. Giocando, infatti, riceveremo in cambio alcune valute in-game che ci consentiranno di equipaggiare le unità già in nostro possesso, nonché di sbloccarne di nuove.Tutti i tipi di soldati sono divisi per ranghi (tier), in modo che non si possa mai giocare contro chi ha unità molto più forti, evitando che si crei un eccessivo sbilanciamento. La microgestione dell’equipaggiamento è davvero profonda: ciascun elemento potenzia la propria truppa in un certo modo, e in base al tipo di arma, armatura o consumabile acquistato proseguiremo nell’albero della tecnologia in modo da sbloccare truppe sempre più forti. La possibilità, poi, di portarne solo tre crea anche una sorta di theorycrafting tipico dei giochi multiplayer competitivi. Tenterete di guidare un reggimento misto o vi specializzerete nella fanteria? Tutte scelte che permettono di vivere un’ottima esperienza di crescita che garantisce a Total War Arena un’invidiabile longevità.
a un certo punto diventa dura mantenre un’esperienza puramente Free-to-Play, a meno di non doversi impegnare in un grinding sfrenato
Il gioco mostra il fianco quando entriamo nelle fasi avanzate. L’account con cui abbiamo provato Total War Arena consentiva di sbloccare liberamente qualsiasi potenziamento, ma giocando, e vedendo le ricompense assegnate dopo una battaglia e facendo un paio di rapidi conti, mi sono subito accorto che – a un certo punto – diventa dura mantenere un’esperienza puramente Free-to-Play, a meno di non doversi impegnare in un grinding sfrenato. Intendiamoci, il gioco rimane perfettamente godibile, ma la possibilità di accelerare i progressi non sembra così peregrina quando ci accorgiamo che l’esperienza maturata dalle nostre unità in battaglia non sarà generosissima se rapportata ai costi per sbloccare truppe o abilità avanzate del comandante.
Conoscendo il sistema Free-to-Play di Wargaming, di norma tutto sommato generoso, mi ha stupito vedere come invece in Total War Arena le microtransazioni si facciano un po’ troppo invasive. Certo, non c’è niente di male nel pensare di finanziare un gioco che ci diverte, ma forse si poteva fare qualcosa di più, per esempio abbassando i costi per permettere di avere più facilitazioni nello sviluppare varie fazioni e comandanti, dal momento che ciascuna cultura ha le sue truppe e porta un modo di giocare diverso. A dire il vero, mano a mano che proseguivo, la differenziazione tra le varie peculiarità delle fazioni è andata un po’ appiattendosi (a parte unità iconiche come, ad esempio, gli elefanti di Cartagine), forse per inseguire un bilanciamento che, ai livelli alti, si fa più difficile.
Total War Arena è una piacevolissima sorpresa, un ottimo modo di intendere la strategia à la Total War declinata con il moderno concetto di MOBA. La frenesia delle battaglie, l’assoluta necessità di strategia e di coordinazione con il proprio team, nonché un’infinità di elementi da sbloccare riescono a far spiccare la prima esperienza di Creative Assembly nel mondo dei Free-to-Play. Peccato solo per delle microtransazioni un po’ invasive. In ogni caso, Arena rimane un gioco divertente, in grado di farci vivere ottime esperienze guerresche.