Ministry of Broadcast – Recensione

PC Switch

VIENE SPONTANEO RIFLETTERE SU QUANTO RAPIDAMENTE QUEL NODO ALLO STOMACO SI SIA SCIOLTO DOPO IL PRIMO SACRIFICIO UMANO…

Se gli inevitabili puzzle a base di casse in stile Limbo si affrontano a cuor leggero, quando il passaggio è bloccato da una guardia – e il gioco ci richiede di sacrificare sotto i colpi del suo manganello un contestatore –  la coscienza inizia ad avere un peso, molto più di quanto accadesse in Inside. Non si può non farlo, tuttavia, modificando lo scenario affinché il malcapitato di turno si trovi faccia a faccia con la guardia di ronda, innescando la reazione necessaria al nostro passaggio. Il fatto che la soluzione sia obbligata può trarre in inganno e far sembrare che Ministry of Broadcast affronti l’argomento con leggerezza, magari giusto un po’ di satira sociale, stemperata dal fatto che alla fine di ogni livello ritroviamo le nostre vittime malconce e un po’ risentite per ciò che gli abbiamo fatto.

Ministry of Broadcast recensione

Il gioco è pieno di piccoli riferimento di cultura pop, da Battlestar Galactica a Indiana Jones.

Quando, tuttavia, più avanti nel corso del gioco, si realizza che di fronte alla necessità di un contrappeso ci si ritrova a pensare, come primissima opzione, a far volare dall’alto un altro essere umano invece di spostare una cassa pesante, viene spontaneo fermarsi un momento a riflettere su quanto rapidamente quel nodo allo stomaco  si sia sciolto dopo il primo sacrificio umano. E che ne dite, invece, di far cadere manifestanti inseguiti da un cane della polizia, così da ad ottenere il peso necessario ad abbassare una trave?

FULGIDO ESEMPIO DI STILE DISTOPICO

Accumulare riferimenti ad altre produzioni in un’opera originale non è certo un peccato, specie nelle produzioni moderne. Casomai, la differenza può consistere nell’integrarli tra loro in modo da renderli, almeno in parte, originali; in questo senso i Ministry of Broadcast Studios hanno fatto davvero un buon lavoro. Rimanendo sul versante del giocato, il senso di progressione e di stupore è supportato dall’introduzione progressiva di piccole nuove regole, nuovi elementi dello scenario che introducono complicazioni e collaborano tra loro alla creazione di nuove situazioni.

Non mancano sezioni più action che spezzano il ritmo, un po’ azzoppate dal trial & error e dal timing troppo serrato

Non mancano poi sezioni più action che spezzano il ritmo, anche se a volte, in questi frangenti, il trial & error esplicito e un timing eccessivamente serrato si rivelano un intoppo. Morire, in ogni caso, è parte del gioco: intendo proprio letteralmente, al punto che il corvo dispone di una lunghissima varietà di commenti per accompagnare ogni nostra dipartita, mentre il tasto Start ci riporta in gioco in una frazione di secondo. Non è questo il solo esempio di stile che spicca nel gioco. Anche i cartelli che costellano la struttura in cui ci si muove non fungono solo da indicazione, ma scherzano infrangendo la quarta parete. La vetta stilistica, tuttavia, è sicuramente rappresentata dalla pixel art: colorata, ricca di effetti, ed incredibilmente efficace nel raffigurare una realtà complessa lavorando di sottrazione. Un merito che in realtà si può estendere al gioco nel suo complesso.

In breve: Ministry of Broadcast ha stile da vendere, così tanto da nascondere sotto la sua meravigliosa patina in pixel art gli abbondanti prestiti su cui poggia le sue basi. E anche se ogni tanto il gameplay espone un po’ troppo i suoi meccanismi, la narrazione sagace e l’ironia non calano mai di tono, rappresentando la spinta principale al completamento dell’avventura.

Piattaforma di prova: Portatile ThinkPad x280, i5-8250U, 8 GB RAM, GPU Intel UHD 620
Com’è, come gira: I requisiti parlano chiaro, Ministry of Broadcast gira praticamente su qualunque PC ancora in grado di accedersi. Il metro di paragone, in questo senso, è un portatile poco potente, pur se migliore del mio vecchio tostapane: prova superata senza intoppi.

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Pro

  • Puzzle originali e mai troppo impegnativi.
  • Atmosfera centrata in pieno.
  • Ironia e narrazione ammirevoli.

Contro

  • Controlli non sempre precisissimi.
  • Le fasi di inseguimento a volte innervosiscono.
7.8

Buono

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