L’intelligenza artificiale risulta migliorata ma ancora un po’ tonta, perdendosi a volte in comportamenti azzardati e illogici
Le prime file vanno sudate e diventano fondamentali in vista di gare e bagarre assolutamente intense, che sfoggiano piloti dall’intelligenza artificiale migliorata ma ancora un po’ tonta in certi comportamenti azzardati e illogici (soprattutto alla prima curva e nel traffico), dando il via a scambi di insulti mimati o, peggio, a rovinose cadute. È un po’ uno dei difetti storici della serie, nonostante i miglioramenti che ha portato l’IA neurale dallo scorso anno, insieme a una gestione delle collisioni ancora imprevedibile.
Se quindi MotoGP 20 si esalta nella prova a tempo, nella guida pura e libera, è altrettanto vero che in gara diverte parecchio, soprattutto nel tentativo di portare alla vittoria moto di seconda o terza fascia, in una carriera ben strutturata, anche grazie ad avversari aggressivi e velocissimi.
CARRIERA SCINTILLANTE
Manager che gestiranno i nostri affari e cercheranno sempre di trovarci i contratti migliori, collaboratori da assumere e collaudi per migliorare sempre di più la nostra bestia affamata di podi. Un contorno ricco per una modalità principale che intrattiene dalla Rookies Cup alla MotoGP, in una scalata (non obbligata) che è sempre una delle migliori nel panorama ludo-motoristico.
Oltre alla modalità principale, l’offerta è composta da una modalità online e dalla rinnovata modalità storica

Qui c’è un po’ tutto il miglioramento tecnico del titolo, bella pioggia, bell’asfalto e moto sempre splendide.
Rossi ancora in Honda, Biagi alla Yamaha e Capirossi in Ducati, insieme ad Hayden, Simoncelli al team Gresini, Shin’ya Nakano e Chris Vermuelen. Tutti in griglia, come se il tempo fosse stato mescolato, il destino cambiato e poi versato su Laguna Seca. Chiaro che la fedeltà storica ne risente, ma quello che si percepisce è un grande amore, un motomondiale dei sogni, desiderato e impossibile, molto giocoso e divertente. Qualcosa di diverso.
La modalità storica diventa un motomondiale dei sogni, desiderato e impossibile, molto giocoso e divertente
Caschi e carene mai così scintillanti e colorati, grazie a un comparto tecnico che aggiunge dettagli alla scorsa annata, arricchendo il colpo d’occhio e abbellendo soprattutto condizioni atmosferiche, asfalto (con bellissimi riflessi sulla sua superficie, sotto la giusta luce) e bolidi, peccando nella modellazione dei volti e in alcune texture nascoste in bassa risoluzione. Funzionale, esattamente come i 30fps su console standard, croce di una MotoGP che, con un paio di cilindri in più, sarebbe una vera goduria.
In Breve: Come da pronostico MotoGP 20 migliora, e lo fa soprattutto su un modello di guida che già lo scorso anno era un vero piacere domare. Staccate più cattive, fisica più solida, controllo ancora più fluido, andando poi ad aggiungere qua e là varie migliorie al comparto tecnico e contenutistico. Una carriera ancora più profonda e divertente grazie alle derive manageriali, una rinnovata modalità storica, che diventa così una festa, parata di piloti e moto che hanno fatto prima della 500cc e poi della MotoGP uno degli sport motoristici più amati al mondo. Certo, l’IA migliora più lentamente, nonostante resti divertente lottare con quella CPU tutta matta e aggressiva, e le capacità tecniche di Milestone con l’Unreal Engine 4 sembrano aver trovato ormai una quadratura definitiva, con pochi e mirati aggiustamenti alla messa a punto. MotoGP 20 si conferma come il miglior simulatore motociclistico sulla piazza, un vero piacere da guidare e portare al limite, aggrappati al pad come all’ultima, decisiva curva di un mondiale combattutissimo.
Piattaforma di Prova: PlayStation 4
Com’è, Come Gira: Pur nei 30 fps abbastanza anacronistici e cronici, MotoGP 20 offre un colpo d’occhio funzionale ma anche luminoso, con ottime condizioni atmosferiche (anche variabili) e moto mai così tirate a lucido. Un plauso anche alle animazioni dei piloti.
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