La sensazione generale è quella di avere tra le mani un titolo con un piede nel passato e uno nel presente
UNA MANO DI VERNICE
Trattandosi di una versione rimasterizzata, viene naturale parlare del comparto tecnico rimodernato. Devo ammettere che sono rimasto leggermente deluso dal lavoro svolto da Stellar Entertainment e Criterion: sono dell’idea che sia stato fatto poco più del minimo indispensabile, aggiornando il gioco ad alcuni standard grafici moderni, ma lasciando diversi elementi inalterati. La sensazione generale è quella di avere tra le mani un titolo con un piede nel passato e uno nel presente.
Mi spiego meglio: i modelli delle auto sono stati aggiornati, è stato fatto un buon lavoro su tutto ciò che concerne l’illuminazione, le ombre e i riflessi sulle superfici lucide, questi ultimi molto più realistici e meno posticci dell’originale. In più è stato aggiunto il supporto a più risoluzioni, fino a quella 4K, tuttavia il frame rate massimo resta bloccato ai 60 fotogrammi al secondo senza possibilità di andare oltre questa soglia. Il team di sviluppo ha lavorato anche sulla distanza visiva, aumentando il raggio della visuale e dunque il numero di oggetti presenti in contemporanea sullo schermo, peccato che i modelli di questi oggetti di contorno siano di scarsa qualità per gli standard odierni, soprattutto quelli della vegetazione, e permane un seppur minimo effetto di pop-up.

Ogni tracciato presenta diverse scorciatoie che utili a seminare la polizia o tagliare la strada agli avversari.
Il risultato finale, dunque, è proprio quello a cui accennavo qualche riga fa. Sebbene la formula ludica di Need For Speed: Hot Pursuit Remastered sia ancora oggi incredibilmente coinvolgente, tutto ciò che concerne il comparto tecnico dà l’idea di essersi fermato in una sorta di limbo tra il 2010 e il 2020. Diversi elementi tradiscono clamorosamente la relativa vecchiaia del gioco, mentre altri – la maggior parte – sono stati aggiornati agli standard attuali, e non mi riferisco alla sola resa visiva. Basti pensare che inspiegabilmente manca il semplice supporto all’HDR, da qualche anno un “must” nella stragrande maggioranza dei videogiochi, mentre sul versante multiplayer è stato inserito il cross-play. Questo riguarda non solo l’Autolog, l’innovativo (per l’epoca) sistema che permette di sfidare gli amici in maniera asincrona sui tempi dei vari eventi, ma anche le vere e proprie corse online, ora cross-platform. Dunque il prodotto che arriva oggi tra le nostre mani è strettamente migliore dell’originale, e ci mancherebbe altro, ma forse è mancato quello sforzo aggiuntivo in grado di offrire un titolo interamente al passo coi tempi.
In breve: Nel complesso, l’operazione portata avanti da Stellar Entertainment e Criterion è tutto sommato buona ma con diverse sbavature. Si ha purtroppo l’impressione che vari elementi di contorno non siano stati ritoccati: spesso ciò crea un certo squilibrio visivo tra le parti rimodernate e quelle rimaste incomprensibilmente inalterate. Ciononostante Need For Speed: Hot Pursuit Remastered resta un ottimo videogioco di corse arcade che può ancora dire la sua, sebbene siano passati esattamente dieci anni dalla pubblicazione del titolo originale.
Piattaforma di Prova: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, Come Gira: Impostando tutti i dettagli al massimo il gioco ha girato sempre a 60 frame al secondo, senza mai riscontrare alcuna sbavatura, il tutto a risoluzione 1440p.
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