Sapere come vanno le cose dietro le quinte, nell’industria videoludica, non è sempre facile. A volte non lo è nemmeno per chi nell’industria ci lavora, e stringere un buon accordo con un publisher non è sempre facile: basti pensare a ciò che è successo a Frogwares con il loro The Sinking City. Proprio per cercare di promuovere una maggiore trasparenza e chiarezza, Raw Fury ha deciso di compiere una mossa tutt’altro che comune nel settore e di condividere tutta una serie di scartoffie legali e non. Ovviamente, si tratta in larga parte di template più che di contratti specifici: ma sono comunque risorse utili per permettere a chi vuole compiere i suoi primi passi nell’industria di avere un’idea di cosa potrà trovarsi davanti e a cosa prestare attenzione.
Anche se Raw Fury è un publisher minore – a titolo di esempio, di recente ha pubblicato Call of the Sea – si tratta comunque di un ottimo gesto. In merito alla decisione, un lungo post ha chiarito a quali considerazioni è stata dovuta: “scoprire quali tipi di contratti ci sono là fuori è difficile, se non impossibile, se non conosci le persone giuste che possono condividere (a grandi linee) queste informazioni con te. Crediamo che diffondere i contratti di publishing aiuti ad equalizzare il terreno di gioco, e permetta agli sviluppatori di come funzionano i vari accordi quando iniziano a cercare partnership. Speriamo che diffondere questo tipo di conoscenza possa aiutare a combattere pratiche scorrette, dove persone e compagnie disoneste derubano gli sviluppatori approfittandosi della loro poca conoscenza, intrapponandoli in pessimi accordi tramite l’oscurità del legalese.” Raw Fury ha poi sottolineato come “l’importanza di condividere la conoscenza, facendo così un favore agli altri, non può essere sottovalutata. Così come gli sviluppatori dedicano parte del loro tempo a creare e condividere le loro osservazioni e idee e una moltitudine di risorse online, sembra strano che i publisher non facciano lo stesso.”
Potete trovare il materiale pubblicato da Raw Fury in questa cartella Dropbox. Per permettere una maggiore accessibilità, il contratto di publishing è stato tradotto anche in varie lingue, che purtroppo non includono l’italiano.