In un mondo nel quale gli strategici in tempo reale diventano sempre più complessi, c’è chi riavvolge il nastro del tempo portandoci agli inizi, quando si poteva vincere con un pugno di unità. Nuke Them All sconfina quasi nel casual.
Sviluppatore / Publisher: Indie PapaMike / GameEraStudios Prezzo: 19.50 Localizzazione: Assente Multiplayer: Assente PEGI: Non disponibile Disponibile su: PC (Steam) Data d’uscita: Già disponibile
Gli RTS, per quanto semplici, hanno sempre un gameplay piuttosto complesso: gestione delle unità, combattimenti in tempo reale, caccia alle risorse, costruzioni e upgrade di basi ed edifici, senza contare l’AI che dovrebbe muovere i nemici in modo realistico per garantire una certa sfida. E che dire della campagna da creare, con missioni che alzino il livello di sfida una dopo l’altra? Immaginate realizzare uno di questi giochi senza l’aiuto di nessuno, soli soletti.
E immaginate di realizzarlo utilizzando un no code engine, uno di quei software in cui – semplificando – non bisogna necessariamente saper programmare, trascinando un po’ di sprite in giro per lo stage e spiegando loro come dovrebbero comportarsi semplicemente tramite un menù di opzioni. Papa Mike è in ogni caso un coder di lunga data e ha scritto un bel po’ di JavaScript nel suo progetto in Construct 3, riuscendo in un’impresa titanica, come documentato in una lunga serie di video nel suo canale YouTube. Il risultato è Nuke Them All, uno strategico che vorrebbe riportarci ai grandi classici degli anni ‘90 come Z, Total Annihilation o i primi Command & Conquer, garantendo al contempo un look moderno.
L’autore ammette di aver utilizzato l’AI; per lui è solamente uno strumento di sviluppo, al pari di Photoshop o Unity
NUKE THEM ALL, UNA BANDIERA E VIA
Saltiamo la storia e gettiamoci a capofitto nel gioco, sappiate comunque che c’è una guerra in corso e bla bla bla, del resto quando mai due eserciti si sono presi a missilate perché andavano d’accordo? Nuke Them All è molto concentrato sull’azione, pertanto la parte di gestione delle risorse e costruzione di basi ed edifici è ridotta all’osso; non ci sono omini da spedire a tagliar alberi o minare risorse, né ricerche scientifiche da condurre per sbloccare nuove unità, e nemmeno un albero delle strutture da erigere per garantire la produzione di chissà quale diavoleria. Sparse per il territorio ci sono delle bandiere con qualche fabbrica accanto; catturiamole inviandoci un po’ di truppe e oltre ad aumentare la velocità di produzione dell’esercito diverremo anche proprietari delle strutture associate.
Accantonata la sezione di base building, ogni mappa diventa un gigantesco capture the flag in cui arrivare sul posto prima del nemico è fondamentale. A complicare la situazione, oltre al ciclo giorno notte e diversi eventi atmosferici che minano la visibilità, anche frequenti eventi random quali apocalisse zombie o invasione aliena, con mostri vari che giocano il ruolo di terzo incomodo. Scopo di ogni scenario è ovviamente spazzare via il nemico, sia con il sistema tradizionale eliminando fino all’ultima unità avversaria, sia sviluppando una bomba atomica che risolva il problema in un batter d’occhio. Anche qui, nulla di complicato. Veniamo avvisati quando sono disponibili nuovi veicoli, quando è il momento di upgradare un edificio, e quando siamo sotto attacco. Tutto ciò che ci viene richiesto è la gestione delle forze sul campo. Si selezionano, individualmente o in gruppi, e si muovono. Attenzione perché il colore della squadra avversaria è azzurrino, e le nostre unità selezionate diventano verdine, rendendo non facilmente distinguibili le une dalle altre, specialmente nei momenti di caos o con zoom molto ampi.
Niente sequenze particolari di costruzioni e scoperte scientifiche, in Nuke Them All dovete solo pensare a catturare quante più bandierine possibile
LA PREMESSA PERÒ È SBAGLIATA
In tutto questo marasma però non sono riuscito a capire molto bene quali fossero le tanto sbandierate analogie con i grandi classici, dato che non ne ho vista alcuna. Non c’è nulla di quanto visto nei capolavori Westwood Studios o Blizzard, e se proprio dovessi trovare un cuginetto a Nuke Them All, mi verrebbe in mente Iron Marines Invasion. Siamo di fronte a un gioco casual che potrebbe benissimo essere affrontato su un tablet, pur senza le meccaniche del free to play.
La quantità di missioni, opzioni e variabili è impressionante, con un sandbox molto completo e vari tocchi di umorismo che sicuramente aiutano a evocare i tempi andati, ma il gioco rimane comunque completamente diverso da quanto offrivano le sue muse. Ma basta saperlo, nevvero? E poi la gran varietà di biomi e situazioni valgono a Nuke Them All il titolo di gioco a sé stante, non la rivisitazione di qualche grande classico. Dulcis in fundo, se siete curiosi di sapere come sia stato possibile realizzare quest’opera comunque mastodontica con un no code software, sullo shop di Construct è in vendita il sorgente del progetto, da scaricare e studiare. Qualora realizzaste qualcosa di epico, noi saremo qui pronti a giocarlo.
In Breve: Nuke Them All è una variante ai soliti RTS che punta tutto su azione e scontri con le truppe avversarie, a volte interrotti da apocalissi zombie o invasioni aliene. Base building e gestione delle risorse sono appena abbozzate, e non sono nemmeno presenti complicati alberi di ricerca scientifica. Tutto ciò che dobbiamo fare è catturare più velocemente possibile le bandiere presenti sul campo di battaglia per poi sferrare l’attacco finale al nemico. Le mappe sono grandi e dai molteplici biomi, anche se alture e depressioni del terreno non paiono offrire particolari vantaggi o svantaggi. Se cercate un RTS dall’approccio semplice con sparatorie furibonde, è il vostro gioco.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: AMD Ryzen 9 6900HS, 16GB RAM, GeForce RTX 3080, SSD
Com’è, Come Gira: Nulla da segnalare, se non un certa similitudine cromatica tra le truppe selezionate e quelle nemiche, che può confondere nei momenti più concitati.