Ciò che rende il titolo Zordix unico è il modo di affrontare la gara, di base contro il tempo ma in pratica contro la Natura.
In quel momento inizierà una lenta e inesorabile lotta col terreno, il motore su di giri che comincia a ronzare assordante e monotono nelle orecchie (infatti l’audio è un po’ il punto debole della produzione), facendoci avanzare letteralmente centimetro dopo centimetro. Mi rendo conto che questo è un modo di godere parecchio di nicchia, ma questo essere costantemente in bilico, sul filo del ribaltamento è qualcosa che per gli appassionati si avvicina pericolosamente al porno.
PHYSIQUE DU RÔLE
In un titolo come OVERPASS va da sé che il motore fisico diventa fondamentale, portante, e riuscire a padroneggiare tutte le reazioni dei mezzi diventa impresa faticosa quanto galvanizzante (chiudendo il cerchio del paragone con Dark Souls), capace di far pesare sulla spina dorsale ogni sussulto delle sospensioni, al netto di qualche spasmo innaturale che porta a ripetere più volte alcuni passaggi, soprattutto durante le prime partite.

La sensazione di potenza che restituisce il superamento di un ostacolo è proporzionale alla polvere sollevata.
In particolare utilizzando i quad, che col loro passo corto e la possibilità di usare il pilota come contrappeso danno un bel twist al gameplay, ci si ritrova spesso disarcionati, incastrati, sottomessi dal terreno e dai suoi capricci, lasciando un’idea di sporcizia tecnica forse filtrata dalla frustrazione e da un feeling di sterzata fin troppo nervoso, leggero.
Il track design è un misto di forza bruta ed eleganza da dressage
In breve: Overpass è un off-road tecnico, avventuroso, dove l’abilità sta più nel conoscere il terreno che nell’affondare sull’acceleratore. Unico nel suo genere, sporco e divertente, pur con qualche sbavatura tecnica.
Configurazione di prova: Intel Core i5, 16 GB RAM, Nvidia GeForce GTX 1050 Ti
Com’è, come gira: Con il PC in firma e impostazioni massime il titolo oscilla tra i 30 e i 40 fps, non certo un risultato esaltante ma tutt’altro che tragico, in relazione al tipo di gare che propone. Visivamente suggestivo ma non clamoroso a livello poligonale, in movimento fa comunque la sua sporca figura.
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