Rainswept – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

NON SI TRATTA DI UN’AVVENTURA GRAFICA, NONOSTANTE UN SINGOLO PUZZLE E QUALCHE OGGETTO, QUANTO PIUTTOSTO UN RACCONTO PER IMMAGINI CON QUALCHE BREVE SPRAZZO DI INTERATTIVITÀ

Rainswept, invece, grazie a una scrittura che fa di delicatezza e garbo i suoi punti di forza riesce a spiccare e percorrere una via del tutto personale e inusuale. Basta sgombrare il campo dagli equivoci e precisare che non si tratta di un’avventura grafica, nonostante un singolo puzzle e qualche oggetto, bensì di un racconto per immagini con qualche breve sprazzo di interattività. Una volta realizzato ciò, si può apprezzare fino in fondo la scrittura che si prende carico di raccontare gli effetti e le conseguenze sulle persone dei disturbi mentali, superando la banalità degli approcci canonici.

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Stone, di fondo, è un personaggio danneggiato dalla vita, come tutti quelli che compongono il cast di Rainswept.

Stone è un personaggio profondamente afflitto, devastato dalla perdita e “danneggiato” da ciò che ha passato nella vita, così come in una maniera differente lo sono anche Chris e Diane, di cui ci viene dato modo di vivere le tappe fondamentali della loro storia attraverso una serie di improvvisi e spesso poetici flashback. Più in generale, allargando lo sguardo, tutta Pineview è popolata di persone coi loro problemi, piccoli archi narrativi che Rainswept apre e chiude in una manciata d’ore, il tempo di concludere le indagini che scandiscono le giornate di Stone e Blunt.

LA BELLEZZA DELLA PERIFERIA

Il salto di qualità, senza dubbio, Rainswept lo compie però grazie a una direzione artistica pazzesca, curata nei minimi dettagli e coerente dall’inizio alla fine, che si prende persino il rischio di strappare un sorriso anche nel pieno di una vicenda a tinte tragiche.

RAINSWEPT RIESCE A FAR SUA LA LEZIONE ESTETICA DI KENTUCKY ROUTE ZERO, SENZA MERAMENTE SCOPIAZZARE, MA RIPRENDENDONE E REPLICANDONE L’EFFETTO SCENICO

Credo sia il primo titolo che riesce a far sua la lezione estetica di Kentucky Route Zero, senza meramente scopiazzare, ma riprendendone e replicandone l’effetto scenico nel complesso. Poi c’è l’impianto registico, spesso assente persino in produzioni ben più imponenti, che in Rainswept guida e conduce l’ingresso e l’uscita in scena degli elementi, il movimento di camera e l’uso della musica, che entra a coprire i rumori di scena solo quando è necessario per sottolineare i momenti più significativi. Così anche una scena in fondo semplice, se non proprio banale, come l’arrivo di Stone e Blunt alla chiesa poggiata in cima alla collina che domina Pineview diventa un momento importante, significativo, di quelli che si ricordano anche ad avventura conclusa.

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L’arrivo alla chiesa è uno dei momenti più suggestivi dell’intero gioco.

L’altro lato della medaglia sono i personaggi disegnati con le loro gambette fini e rettangolari, che si muovono dinoccolati e corrono in maniera sgangherata, quasi fossero la rappresentazione dei canadesi che si vede in South Park. Eppure le loro movenze comiche funzionano, anche quando spezzano momenti suggestivi o scene drammatiche. Funziona un po’ meno, invece, il sistema di navigazione che costringe a muoversi tra le vie cittadine in cerca di incroci interagibili senza poter contare sulla mappa per lo spostamento rapido. Infine, i controlli console, che pur costringono ad avvicinare il personaggio all’oggetto d’interesse per far apparire il menu contestuale, risultano invece una soluzione più naturale rispetto a quanto avviene nella versione PC col mouse.

In Breve: Rainswept ha due grandi maestri, Kentucky Route Zero e Twin Peaks, da cui ha saputo carpire l’importanza non solo dell’estetica, ma anche della messa in scena. Il suo obiettivo è raccontare una storia e, per quanto questa sia in fondo piuttosto lineare, il modo in cui viene raccontata dimostra una sensibilità notevole, una discreto talento per la scrittura, ma soprattutto una molto rara attenzione alla regia complessiva. Non sarà rivoluzionario come le sue fonti di ispirazione, ma ha di sicuro qualcosa da dire, e non è poco.

Piattaforma di Prova: Xbox One
Com’è, Come Gira: Su Xbox One liscia Rainswept gira senza alcuna esitazione, con tempi di caricamento ragionevoli e un framerate solido. Le bellissime schermate di gioco, sparate in alta risoluzione sullo schermone della televisione, fanno un gran bell’effetto.

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Pro

  • Atmosfere pazzesche.
  • Ottima regia.
  • Scrittura mai banale.

Contro

  • Molto blanda come avventura grafica.
  • Svolgimento lineare.
7.8

Buono

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