As Dusk Falls – Recensione

PC Xbox One Xbox Series X

Cosa fareste se finiste in ostaggio insieme alla vostra famiglia in un motel dell’Arizona? Potrete trovare risposta a questa e molte altre domande (che speriamo rimangano nel reame dell’ipotetico!) nella nuova esclusiva Microsoft, As Dusk Falls.

Sviluppatore / Publisher: INTERIOR/NIGHT / Xbox Game Studios Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Cooperativo Online e Locale PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Steam, Microsoft Store), Xbox One, Xbox Series X|S Data di Lancio: 19 luglio

Tempo fa i Wu Ming, collettivo letterario italiano, coniarono nel contesto critico la definizione di “oggetto narrativo non identificato”, un’etichetta da utilizzare per quei libri che pur possedendo le caratteristiche del romanzo conservavano al loro interno elementi che sembrano provenire da altri contesti come il saggio o il pamphlet.

Immagino che gli scrittori bolognesi ignorassero all’epoca quanto questa definizione si sarebbe rivelata calzante qualche lustro dopo per descrivere As Dusk Falls, il titolo d’esordio di INTERIOR/NIGHT. D’altra parte, con un nome che fa riferimento così esplicito a uno degli incipit di sceneggiatura più classici e Caroline Marchal (ex lead designer di Quantic Dream) in cabina di comando, non ci si sarebbe potuto aspettare nulla di diverso.

LA TRAMA DI AS DUSK FALLS

Che il clima non sia esattamente quello di una vacanza è abbastanza evidente. Tra Vince e Michelle c’è una tensione che si taglia col coltello, il vecchio Jim fa battute che non fanno ridere nessuno e Zoe sembra preoccuparsi solo della possibilità che i suoi riprendano nuovamente a litigare. Fuori dal finestrino, l’Arizona del 1998 sembra la Milano di questo 2022: un gigantesco forno planetario impostato su ventilato a cui una qualche divinità ha dimenticato lo sportello aperto. Sulla corsia opposta scorre il pick-up degli Holt: sono fratelli, sono tre e stanno andando a casa dello sceriffo di Two Rock per rapinarlo: un incrocio di destini che abbandonerà presto il piano metaforico per diventare concreto e violento.

As Dusk Falls Recensione

Giocando ad As Dusk Falls potrebbe passarvi la voglia di litigare con la gente in auto.

PER ESSERE IL LORO GIOCO D’ESORDIO, I RAGAZZI GUIDATI da CAROLINE MARCHAL appaiono A LORO AGIO NEL GENERE

Quello che avete appena letto è l’incipit di As Dusk Falls, un riduzione in lettere della primissima manciata di minuti dell’interactive drama di INTERIOR/NIGHT: per essere il loro gioco d’esordio, i ragazzi guidati da Caroline Marchal si muovono da subito a loro agio nel genere, costellando la scena di sottotesti e non detti che consentono di capire molto di più di quanto sta succedendo a video. Il dettaglio che più salta all’occhio, in ogni caso, è il particolare stile grafico adottato, un cell shading pittorico che va a ricoprire le performance di attori in carne ed ossa, portate però a schermo attraverso una serie di immagini statiche (o semi-statiche) legate tra loro. Per capirci meglio, l’effetto finale è un po’ quello del foto romanzo, una sequenza di immagini ferme con qualche dettaglio in movimento (una ciocca di capelli ad esempio), legate tra loro da effetti in dissolvenza, sopra cui le voci degli attori recitano i dialoghi e inframezzate dalle sequenze in cui il gioco richiede l’intervento del giocatore. L’effetto nel complesso è di sicuro originale, anche se almeno nel mio caso ci è voluto un po’ di tempo ad abituarmi; il prezzo da pagare, di contro, è rappresentato da alcuni volti ed espressioni un po’ strani e dissonanti rispetto alle emozioni che dovrebbero comunicare secondo la storia in quel momento, con effetti involontariamente comici.

UN GIOCO DI GRUPPO

As Dusk Falls si incastra sicuramente nel filone delle esperienze interattive, da Heavy Rain dei già citati Quantic Dream a Life is Strange, per intenderci, ma in qualche modo prende le distanze da tutti i suoi predecessori. In primo luogo, lo fa riducendo ancora di più al lumicino la componente interattiva, privando il giocatore anche del controllo diretto sui personaggi. Buon parte del tempo di gioco, misurabile in circa sei ore abbondanti a run, si passa osservando il dipanarsi degli eventi, saltuariamente inframezzati da dialoghi in cui si è chiamati a prendere una decisione e da brevi intermezzi “punta & clicca”. In questi casi tuttavia la camera resta ferma e il solo a muoversi è il puntatore (che si controlla come un mouse anche via pad, chissà perché) in cerca dei punti interagibili dello scenario.

As Dusk Falls Recensione

La trama di As Dusk Falls è profondamente americana nei suoi stereotipi.

La seconda originalità riguarda invece la dimensione partecipativa per cui As Dusk Falls è concepito. In maniera simile a quanto fanno i giochi di Supermassive Games come ad esempio il recento The Quarry, il titolo d’esordio di INTERIOR/NIGHT prevede infatti una vera e propria modalità multigiocatore declinabile in diversi modi, sia in locale che online, che consente a più persone di collaborare alla risoluzione dei bivi narrativi. È stata persino sviluppata una companion app per far partecipare gli amici che non possiedono una console.

la prova in gruppo, pur divertente, ha estremizzato le dissonanze di as dusk falls

Benché non ci sia stato verso di far funzionare l’applicazione (probabilmente a causa della prova pre lancio grazie al codice fornitoci da Microsoft), ho deciso comunque di organizzare una serata di gruppo da me coinvolgendo un po’ di gente nella vicenda di Vince e dei fratelli Holt ed effettivamente approcciato in questo modo il gioco è risultato molto più divertente. Certo il gruppo ha estremizzato ancora di più tutte quelle dissonanze cui accennavo poco fa, smorzando il dramma e amplificando la commedia involontaria nascosta in As Dusk Falls, ma in fondo ci sta (e mi ha fatto incazzare molto meno di quando il medesimo gruppo ha reagito allo stesso modo alla visione collettiva di Twin Peaks, maledetti eretici).

As Dusk Falls Recensione

Il racconto è portato avanti attraverso frequenti flashback.

Pur muovendosi sul confine tra gioco e serie tv, in fondo As Dusk Falls ci prova e si impegna. Ho apprezzato ad esempio i tanti dettagli nascosti, come ulteriori opzioni di dialogo che compaiono temporeggiando, come idee che balenano mentre si prende tempo, o la sensazione di angoscia che riesce a richiamare durante i momenti in cui il tempo stringe. Credo però sia il classico caso del “non sei tu, sono io”, e una prova in questo senso potrebbe essere rappresentata dalla modalità streaming, che integra nativamente le votazioni degli spettatori tramite la chat di Twitch. Per me il livello di interazione qui è troppo stiracchiato, ma se per voi non è un problema, aggiungete pure qualcosina al numerino lì sotto.

In Breve: Quello che dovrebbe essere il punto di forza di As Dusk Falls, ovvero il suo particolare stile grafico che lo avvicina a un fotoromanzo dipinto, distinguendolo dal resto delle produzioni simili, è anche il suo limite più evidente. Volti ed espressioni non sempre riescono a reggere il tono drammatico che la storia vorrebbe imporre e il doppiaggio purtroppo non aiuta. Tutto sommato la vicenda di Vince e degli Holt è avvincente, nonostante una scrittura non eccelsa. Nel complesso però si fatica a farsi catturare davvero fino in fondo, ma la possibilità di giocarlo in gruppo rappresenta uno spunto molto interessante.

Piattaforma di Prova: Xbox Series X|S
Com’è, Come Gira: Su Xbox Series X non c’è proprio nulla da segnalare, al di là della bizzarria di gestire il cursore come un puntatore del mouse, anche via pad. Resta da testare la modalità online, ma per quella se ne parla dopo il lancio.

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Pro

  • Apprezzabile la ricerca dell’originalità nella presentazione / Vicenda interessante.

Contro

  • Interattività ridotta al lumicino / Doppiaggio non all’altezza / A volte strappa risate involontarie.
7.2

Buono

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