Samsung Odyssey G9 49” – Recensione

QUESTO SCHERMO ABBRACCIA IL CAMPO VISIVO, PERMETTENDOCI DI SCORGERE ANCHE I DETTAGLI AI LATI. UNA VERA RIVOLUZIONE DEL MODO DI INTENDERE I VIDEOGIOCHI

Questo significa scorgere i nemici con la coda dell’occhio e non solo sentirli arrivare, ma significa anche e soprattutto avere una visione molto più realistica della strada nei giochi di guida, scorgere il cielo infinito con un simulatore di volo e poter tenere tanti, tanti programmi aperti e affiancati quando si lavora con Windows. In poche parole, una vera pacchia.

UN PREZZO SALATO

Tutto questo, però, ha un costo amaro. Non mi riferisco soltanto ai 1.500 euro necessari per portare a casa l’Odyssey G9, che sono comunque tanti, quanto al fatto che un rapporto di dimensioni così particolare, 32:9, richiede un notevole sforzo di adattamento. Per cominciare, non pensate di usarlo con una scheda video vecchia. La mia GeForce GTX 980 Ti è stata a mala pena capace di arrivare alla risoluzione nativa 2QHD a soli 60 Hz di refresh, mentre l’ancor più attempata Radeon R9 380 si è dovuta accontentare di 3840×1080, perché i suoi 4 giga di VRAM non erano sufficienti a salire di più. In compenso, consentiva di usare il FreeSync.

odyssey g9 recensione

Ho dovuto recuperare una Radeon Vega 64 per salire a 5120×1440 a 120 Hz, ma è chiaramente con la GeForce RTX 3080, che ho avuto la fortuna di poter provare proprio durante la permanenza dell’Odyssey in laboratorio, che ho ottenuto i risultati migliori. La risoluzione 2QHD è rimasta a 120 Hz, ma tutto il resto poteva salire fino a 240 Hz, almeno in teoria. Purtroppo, non tutte le risoluzioni funzionavano a questa frequenza (con tanto di monitor che perdeva letteralmente il segnale) e ho dovuto accontentarmi di 120 Hz nella maggior parte dei casi. Non solo: ogni scheda e ogni risoluzione fanno storia a sé.

OVVIAMENTE, SERVE UNA SCHEDA NON INDIFFERENTE PER OTTENERE IL MEGLIO DA QUESTO SCHERMO, E OGNUNA FARà STORIA A Sé

Impostate l’opzione che istruisce il monitor a mantenere le proporzioni inalterate, quando si sceglie una risoluzione dal rapporto diverso a quello nativo, per esempio una banale 2560×1440 da 16:9, e poi provate a cambiare frequenza di lavoro: vi capiterà che a 60 Hz la schermata appaia correttamente al centro dello schermo, con due grosse bande nere ai lati, e a 120 Hz essa si allunghi fino a occupare tutto il display nella sua larghezza, con i pixel che diventano rettangolari. In parole povere, con l’Odyssey G9 dovete abbandonare l’idea che qualsiasi cosa funzioni come vorreste al primo colpo. In alcuni casi basterà apportare modifiche a qualche impostazione, in altre occasioni invece l’unica soluzione potrebbe arrivare da un aggiornamento dei driver, cosa che per altro è accaduta proprio con la release 456.71 dei driver  Game Ready: un bug impediva alla loro versione precedente di funzionare a dovere in modalità G-Sync con alcuni monitor multisync, Odyssey G9 compreso.

MAL DI HDCP

Un altro aspetto piuttosto bizzarro di questo schermo è il fatto che l’HDCP – il meccanismo di protezione che permette di visualizzare correttamente alcuni contenuti multimediali solo se lettore e monitor dispongono di una chiave apposita – c’è e non c’è. Non va sulle DisplayPort, è disponibile sulla porta HDMI ma, anche in questo caso, con risultati variabili a seconda della risoluzione e della frequenza di aggiornamento. C’è da dire che l’Odyssey G9 non è precisamente ciò che si definirebbe un prodotto plug’n’play: molte delle sue feature (perfino l’illuminazione posteriore) vanno attivate per mezzo del menu OSD e, come per qualsiasi monitor moderno, molte di esse dipendono dal segnale in arrivo.

Continua nella prossima pagina…

Articolo precedente

Dishonored è (quasi) la realtà

Articolo successivo
baldur's gate 3 anteprima

Baldur's Gate 3 – Provato

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata