Corsair HS60 Haptic – Recensione

Con le cuffie HS60 Haptic i bassi fanno letteralmente tremare le orecchie, visto che accompagnano i suoni più gravi e profondi con un incredibile effetto tattile.

corsair hs60 haptic recensione

Amo andare al cinema. Schermo gigante e location a parte, la cosa che mi esalta di più delle sale moderne è la resa dell’audio: sembra di essere quasi lì sulla scena, grazie al suono avvolgente, preciso e profondo emesso dalle casse surround. Ma uno degli aspetti che mi piacciono di più è il fatto che questi suoni non si limitano a solleticare i timpani e a dare stancamente qualche segnale al cervello da interpretare, ma colpiscono dritto al cuore, fanno letteralmente tremare la pelle, accendono un’emozione dopo l’altra. Bisogna spendere parecchio, per avere in casa qualcosa di simile. Ora, però, immaginiamo di sostituire l’intero impianto da sala con un paio di cuffie: dite che sia impossibile? E infatti lo è. Ma con le HS60 Haptic di Corsair possiamo avvicinarci a quel genere di sensazioni ricorrendo a un trucco: il feedback tattile trasmesso alle ossa del nostro cranio.

APTICO NON ERA UN IMPERATORE ROMANO

La percezione aptica è il processo di riconoscimento degli oggetti attraverso il tatto. Lo so perché me lo ha spiegato Wikipedia, mica perché so tutto. Ma so anche che, negli ultimi anni, gli scienziati si stanno dando un gran da fare per costruire interfacce aptiche, tecnologie che permettano di trasmettere le sensazioni tattili a distanza esattamente come un telefono potrebbe fare con la voce. L’idea, insomma, è di mandare un robot in qualche posto irraggiungibile per gli esseri umani e fare in modo che il medesimo possa inviare al suo manovratore la sensazione tattile degli oggetti che manipola.

L’ARRIVO DI UN PAIO DI CUFFIE APTICHE è MOTIVO DI GRANDE CURIOSITà

L’arrivo di un paio di cuffie aptiche, dunque, è motivo di grande curiosità, perché estende alla testa quel genere di sensazione trasmessa, da diversi anni ormai, da joypad, volanti e altri accessori destinati al gaming. E visto che tatto e udito seguono percorsi diversi per arrivare al cervello, questo significa non soltanto aumentarne la reattività, ma anche aggiungere un’ulteriore sensazione a quelle normalmente provocate dai videogiochi.

LOOK MILITARE

Le cuffie HS60 Haptic non colpiscono gli occhi con led colorati ed effetti luce, ma si limitano a una texture mimetica militare sulla corona esterna dei padiglioni, assumendo un aspetto molto aggressivo ma anche piuttosto cheap, secondo i miei opinabili gusti. Si abbina molto bene con le cuciture trasversali del cuscinetto montato sotto l’arco, però, per cui l’insieme funziona alla grande dal punto di vista estetico.

Il peso complessivo di 420 grammi non le rende il paio di cuffie più leggero sul mercato, ma grazie alle dimensioni generose dei padiglioni e dei relativi cuscinetti in gommapiuma, sono molto comode da indossare. Si collegano al computer solo tramite porta USB (manca, quindi, il classico fallback su jack da 3,5 mm con cui solitamente è possibile usare anche qualsiasi altro dispositivo) e su ciascuno dei due padiglioni c’è una rotella di regolazione.

Quella sul padiglione sinistro serve per il volume del suono, quella sul padiglione destro, invece, a controllare l’intensità del feedback tattile, vero fiore all’occhiello di questo paio di cuffie. A completare la rosa dei comandi ci sono un pulsantino che permette di accendere e spegnere il microfono e un led bianco, che si accende quando le HS60 Haptic sono collegate.

Continua nella prossima pagina…

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