Là fuori c’è tanta voglia di next-gen, ma costa troppo. Le nuove GeForce RTX 3060 Ti, tuttavia, si propongono come una soluzione di alto livello a prezzo più accessibile.
Le GPU GeForce RTX 3070 e 3080 di Nvidia, così come le concorrenti Radeon RX 6800 e le sorellone XT, sono diventate l’oggetto del desiderio di noi gamer da PC, forti delle loro prestazioni a 4K, di un ray tracing che vale finalmente la pena di attivare e – diciamocelo – di quella sensazione di onnipotenza che solo le novità del momento riescono a trasmettere. Ma se è vero che i loro prezzi di listino sono più bassi di quelli delle vecchie RTX 2000, la scarsità di esemplari sul mercato e l’azione di disturbo di miner e bagarini ha fatto schizzare i prezzi dei pochi esemplari disponibili a livelli assurdi. In questo periodo d’inflazione anomala, per rispondere alle RX 6800 di AMD, Nvidia ha lanciato anche una soluzione di fascia media – sempre se così la possiamo chiamare – dal costo più morigerato, 425 euro tasse incluse: la GPU GeForce RTX 3060 Ti. E, per molti di noi, può essere la scheda da comprare.
UN MODELLO “SUPER”
La RTX 3060 Ti che recensiamo oggi, però, costa di più: 514 euro. Si tratta di un modello custom di Gigabyte già overcloccato di fabbrica, con un voluminoso ed efficace dissipatore proprietario che, manco a dirlo, permette alla scheda di raggiungere frequenze ancora più elevate, superando i limiti imposti da Nvidia nel più rigoroso silenzio delle ventole, efficienti come poche. E se tutto questo non bastasse, c’è anche un BIOS “Stealth” secondario che riduce la loro velocità di rotazione: sarà molto difficile che lo userete, visto che già alle impostazioni standard si fa molta fatica a sentirle.
Del resto, che si tratti di una soluzione di fascia media che punta più in alto, lo si nota subito, non appena la si estrae dalla scatola: è pesante, voluminosa, solida come una roccia e l’elettronica sembra intrappolata nel sistema di raffreddamento come la carne in un hamburger. I circuiti spariscono nel blocco di alluminio che li sovrasta, mentre il retro della scheda è rinforzato da una placca metallica rigida che non lascia intravvedere nulla, salvo una finestra sul fondo per far passare l’aria. Il risultato è spesso 2,5 slot e, per tanto, rende inutilizzabili i due connettori immediatamente successivi allo slot PCI Express x16 principale, mentre la lunghezza totale della scheda è analoga a quella delle Radeon Vega 64.
L’alimentazione prevede due connettori, uno da sei e uno da otto pin, richiedendo un alimentatore da almeno 650 Watt. Non si ha solo la percezione, ma la certezza di trovarsi al cospetto di un prodotto Premium, capace di stupire per le sue prestazioni ma anche di concedersi qualche ‘vezzo’ inutile ma scenografico, come il logo Gigabyte compatibile con RGB Fusion 2.0, il sistema di illuminazione previsto dalla ditta per i suoi prodotti Aorus.
PIÙ VELOCE DELLA MEDIA
La GPU impiegata è la stessa delle sorelle maggiori e, per tanto, ne condivide l’architettura Ampere e le tecnologie salienti. Qui potete andare a rileggere la nostra disanima. Le nuove specifiche di Nvidia per le GPU RTX 3060 Ti prevedono l’attivazione di 4864 core e una frequenza di clock di 1.665 Mhz, oltre all’uso di memorie GDDR6 al posto delle più nobili GDDR6X, con un bus da 256 bit capace di fornire una banda di trasmissione di 448 GB/s.
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