Xiaomi MI Curved Gaming Monitor 34” – Recensione

L’ASSENZA DELLE PRESE USB NON è NECESSARIAMENTE UN DEMERITO: CON TUTTI GLI HUB A DISPOSIZIONE, NON è INDISPENSABILE AVERNE UNO ANCHE NEL MONITOR

In compenso, questo schermo non mi ha dato problemi con lo switch KVM HDMI 2.0 che uso abitualmente per “passare” video, mouse e tastiera fra tre computer diversi: l’Odyssey di Samsung si rifiutava addirittura di agganciare il segnale, costringendomi a usare tre connessioni video dirette.

PIÙ SPAZIO, PIÙ PRODUTTIVITÀ

Quando colleghiamo il PC al MI Curved Gaming Monitor, Windows si presenta in questo modo:

Una quantità di spazio maggiore del solito, un orizzonte che si allarga prepotentemente rispetto al classico rettangolo da 16:9 a cui possiamo essere abituati. Di fatto, è quasi come avere due monitor affiancati, con cui visualizzare più finestre contemporaneamente e con cui risulta più facile lavorare, dato che non dobbiamo passare il tempo a switchare tra i programmi con Alt+Tab. Possiamo addirittura mettere un gioco in finestra al centro dello schermo e aprire altri programmi accanto, così da tenere sempre sott’occhio le chat, la posta elettronica o qualsiasi altro software richieda costantemente la nostra attenzione.

UN MONITOR ULTRAWIDE CONSENTE ANCHE RITMI LAVORATIVI PIù VELOCI, MA ASSICURATEVI DI SCEGLIERE QUELLO ADATTO ALLE VOSTRE ESIGENZE

Fare editing video su questo monitor è decisamente comodo e, anche chi scrive, può tenere più documenti aperti nella loro interezza. Insomma, dal punto di vista lavorativo i monitor 21:9 comportano solo vantaggi anche se, chiaramente, ogni modello specifico se la deve vedere coi requisiti dell’attività. Il MI Curved Gaming Monitor da 34”, per esempio, ha pur sempre un pannello VA e la sua retroilluminazione non è uniforme al 100%, per cui difficilmente me la sentirei di consigliarlo a chi usa Photoshop tutto il giorno. Magari, chi fa design preferirà un pannello IPS, possibilmente piatto. Ciò non toglie che, dopo un’adeguata calibrazione e una certa abitudine alla curvatura, sia assolutamente possibile lavorare – con grande soddisfazione – anche con questo schermo.

PERFETTO COI VIDEOGIOCHI

Come suggerisce il nome, tuttavia, l’impiego più ovvio di questo monitor è il gioco. E qui non c’è davvero nulla da eccepire: tutte le opzioni veramente indispensabili sono disponibili e, con FreeSync attivato, è davvero impossibile che si verifichi il tearing. I 4 ms possono introdurre qualche sporadico effetto di ghosting ma… ricordiamoci che stiamo parlando di un prodotto economico, rispetto alle sue dimensioni.

xiaomi gaming monitor recensione

Uno schermo ideale UWQHX, perfetto da ogni punto di vista, può costare 600-800 euro e anche di più, mentre quello di Xiaomi ne costa ‘solo’ 450. Qualche debolezza la si può anche perdonare, giusto? L’unica cosa che dovete veramente ricordare, se decidete di allargare l’orizzonte da 16 a 21 noni, è che non tutto funzionerà a 3440×1440 come vorrete. Non al primo colpo.

Continua nella prossima pagina…

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