D-Link AX1500 DIR-X1560 – Recensione

Col passare del tempo gli standard per le reti wi-fi diventano sempre più affidabili e veloci. AX1500 DIR-X1560 è un router compatibile wi-fi 6 dal costo estremamente contenuto.

AX1500

Quello del router è un argomento un po’ spinoso, non tanto perché prevede un minimo di conoscenza del funzionamento delle reti, quanto perché ogni provider di telefonia e networking solitamente prevede l’affitto o la cessione in comodato d’uso di un dispositivo analogo, già configurato o pronto all’uso. Introdurre un secondo router nell’ambiente, quindi, è una faccenda che oltre alle necessarie competenze richiede anche un “movente”, una necessità da coprire che il modem/router in uso evidentemente non gestisce già di suo. Nel caso dell’AX1500 di D-Link, un dispositivo molto compatto, poco ingombrante ma molto aggressivo, questa necessità potrebbe essere rappresentata dal supporto alle nuove reti wi-fi 6, teoricamente in grado di operare fino a 2,4 Gbps, oppure per l’inebriante possibilità di gestire a voce la rete locale per mezzo di Alexa, con cui è pienamente compatibile. In ogni caso, la configurazione di questo router non è affatto complicata, perché D-Link mette a disposizione anche un’app per cellulari che rende i passaggi molto molto semplici.

IL COLLEGAMENTO IN CASCATA

Una volta connesso il router al modem ADSL o in fibra (basta usare la porta gialla WAN) non dobbiamo fare altro che collegarci tramite wi-fi alla rete indicata sul foglietto d’accompagnamento, o aiutarci tramite il QR code da inquadrare con il telefono cellulare, il resto dei passaggi non è tanto diverso da quelli a cui siamo abituati. La gestione del dispositivo può avvenire tramite app o, una volta connesso almeno un computer, per mezzo di un’interfaccia web a un url particolare, riportato nel manuale d’uso. Una volta configurate le impostazioni di base, vale a dire l’indirizzo IP, la netmask e il gateway, è possibile spostarsi nel pannello delle impostazioni e accedere alle schermate specifiche per la connessione a Internet, le reti wi-fi, il cloud e la rete locale.

Tra le feature che si possono configurare ci sono i classici firewall, port forwarding e perfino alcuni filtri per i siti web, grazie ai quali è possibile stabilire un ‘parental control’ a monte della connessione di rete. Sebbene non sia ricco di funzionalità come i router più costosi e “massicci”, dovrebbe essere sufficiente per la maggior parte delle reti domestiche, poiché consente di configurare controlli di accesso e proteggere determinati tipi di traffico, come la telefonia tramite voice over IP (VoIP), così importante in quest’epoca di smart working.

COSA C’È E COSA MANCA

Quello che invece non riusciamo a farci piacere è l’assenza di una porta USB. Molti router di fascia media, perfino quelli forniti in dotazione dai provider (è anche il caso del router che mi ha passato Wind per la fibra di casa mia, tanto per essere chiari), includono una o più porte USB con cui è possibile condividere una stampante o, perché no, un disco di rete che possa fungere da storage centralizzato.

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