LE DIFFERENZE CON ALTRI MOUSE SI NOTANO SUBITO AI DPI PIÙ ALTI, ANCHE SE ARRIVANO AL PREZZO DI MAGGIORE SFORZO DELLA CPU
Sebbene Corsair ci avvisi che per usare i 4000 o gli 8000 Hz di polling sia necessario un Core di nona generazione o un Ryzen serie 2000,
in realtà anche il mio “solito” PC basato su Ryzen 5 1600 non ha avuto alcun problema a gestire i 4000 Hz e a farmi giocare a
Serious Sam 4 a 3440×1440 pixel con la mia fedele e pressoché incrollabile GTX 980 Ti, quindi suppongo che – in caso di difficoltà – basti abbassare un po’ il dettaglio grafico per recuperare il framerate perduto. Se non altro, il Sabre Pro mi permette di scegliere per cosa sacrificarlo: se per un semplice aumento dei frame o se per una maggiore fluidità del “mio” movimento.
Il problema, chiaramente, neanche si pone sui PC di ultimissima generazione, ma è proprio la questione nel complesso che mi induce qualche perplessità: per quanto io mi armi di un Sabre Pro a 8000 Hz, ci sarà sempre un ragazzino di 15 anni più lesto di me, col suo mouse da 1000 Hz, a sbrindellarmi in centoquattordici parti su qualsiasi FPS competitivo. Una maggiore frequenza di polling non mi salverà dai miei riflessi da anziano, ma non riseco a immaginare che ulteriore vantaggio possa effettivamente dare a quel ragazzino, qualora ne comprasse uno.
QUEL TASTINO UN PO’ COSÌ
Poi, c’è sempre la faccenda del tasto per i DPI piazzato sul fondo. Corsair, come tutte le altre marche che hanno avuto la stessa pessima idea, la giustificano dicendo che “sono stati i pro gamer a chiederlo”, giocatori a cui evidentemente non interessa – o dà addirittura fastidio – cambiare i DPI al volo (strano eh? Per anni si è sempre sostenuto il contrario) e neanche avere una modalità cecchino a disposizione.
PERMANE LA PERPLESSITÀ PER LA POSIZIONE DEL REGOLATORE DPI
Magari oggi si scopre che la modalità cecchino andrebbe rinominata “modalità strumento di Photoshop” visto che, effettivamente, è proprio questo l’ambito in cui io la uso più spesso, con il mio mouse. Ma il punto è che
dover fisicamente sollevare il dispositivo e, possibilmente, girarlo per guardare il colore del LED, a me sembra più un fastidio che non una feature. Ma questa è la mia discutibilissima opinione personale, che vale per quello che è. Sappiate, però, che se la pensate esattamente come me e fate spesso uso della selezione ‘rapida’ dei DPI, con questo mouse dovrete o rinunciare, o riprogrammare i tasti avanti/indietro come cecchino/risoluzione, sfruttando il solito software iCUE.

Qui devo dire che le cose sono un tantino peggiorate: nelle ultime versioni la grafica è cambiata con una ‘semplificazione’ che tale non è. Modificare le funzioni dei tasti, cosa estremamente semplice in precedenza, oggi richiede qualche sforzo in più per capire la logica delle assegnazioni e, credetemi, non è una cosa immediata. Quindi il punto è questo: il mouse è leggero, pratico e interessante, ma il suo apprezzamento dipende dai vostri gusti personali. Se amate cambiare risoluzione on the fly e vi piacciono i mouse che si illuminano di mille colori, questo prodotto semplicemente non fa per voi. Se invece badate al sodo e condividete la sostanziale inutilità di un selettore di DPI, questo mouse è incredibilmente pratico e leggero, anche se in tutta franchezza il vantaggio di un polling più elevato difficilmente migliorerà la vostra carriera di videogiocatori.
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