HP Omen 16 wf1004nl – Recensione

HP mostra i muscoli con la serie Omen 16: dei portatili da sogno, vere e proprie workstation da gaming con cui andare a spasso. Un ossimoro? Nient’affatto!

Premesso che “workstation da gaming” è un’espressione piuttosto difficile da prendere sul serio, visto che i due concetti sono praticamente antitetici, non me ne vengono in mente altre per descrivere l’Omen 16 wf1004nl che, gentilmente, HP ci ha fornito per questa prova.

Come spesso accade in questi casi, una ricerca su Internet del modello preciso a nostra disposizione non ha dato risultati, perché come ci ha spiegato l’azienda tempo fa alcuni modelli sono praticamente dei prototipi che girano appositamente per le redazioni, ma quello che più si avvicina alle sue caratteristiche tecniche è il WF1014NL, dal modico costo di 2.799,99 euro sullo shop di HP, motivato dall’adozione di componenti nobili in qualsiasi comparto. O quasi. Il processore centrale è un Core i9 14900 HX, la GPU dedicata una GeForce RTX 4080 con 12 GB di VRAM, lo schermo un IPS da 16,1” con risoluzione QHD (2560×1440), G-Sync e frequenza di refresh fino a 240Hz. Le porte I/O prevedono ben due Thunderbolt 4/USB4 type-C (con uscita DisplayPort) da 40 Gbps, due connettori USB 3.2 Type-A da 5 Gbps, una porta LAN 10/100/1000 GbE, un ingresso per le cuffie, l’uscita HDMI e un adattatore WiFi.

Lo storage invece prevede un’unità allo stato solido da 1TB PCI Express 4.0 (7 GB/s) e 32 GB di RAM. Insomma, se la capienza del drive interno e la velocità della porta Ethernet fanno storcere un po’ il naso (su questa fascia di prezzo è lecito aspettarsi almeno 2 o TB di spazio disco e una porta LAN da 2,5 Gbps), tutte le altre componenti sono top di gamma o quasi, e consentono di ottenere prestazioni ottimali con qualsiasi genere di software, giochi in primis.

IL CONTENUTO DELLA CONFEZIONE

Più che un prodotto a sé, l’Omen 16 wf1004nl è un bundle che comprende il portatile e una cuffia wireless Hyper-X Cloud-II Core, già associata al computer: basta accenderla e l’Omen 16 la riconoscerà immediatamente come periferica di output preferenziale. Altrimenti, se non vogliamo farci vedere in giro con un paio di vistose cuffie da gaming in testa, possiamo fare affidamento sui doppi altoparlanti interni che fanno sicuramente il loro dovere, anche se a volumi alti tendono a distorcere il suono e a comprimere eccessivamente le frequenze basse. Le cuffie invece pesano 294 grammi, sono molto comode da indossare e se le comprassimo separatamente ci costerebbero intorno agli 80 euro sugli store on-line.

l’Omen 16 wf1004nl è un bundle che comprende il portatile e una cuffia wireless Hyper-X Cloud-II Core, già associata al computer

Dispongono di una lunga autonomia – vanno ricaricate ogni 80 ore circa – e della compatibilità DTS Headphone:X Spatial Audio, con cui è chiaramente possibile ascoltare audio posizionale in giochi e film. Il suono è pulito e vibrante, i bassi profondi e d’impatto. Il comando del volume si trova nella parte inferiore dell’auricolare sinistro, così come l’alloggiamento per il microfono a braccio snodabile. Quest’ultimo si può orientare come si preferisce o staccare del tutto, mentre si può ammutire per mezzo di un pulsante sempre lì nelle vicinanze. Insomma un buon paio di cuffie, lontane dalle caratteristiche di un modello top di gamma, ma comunque un bel regalo.

UN MODERNO DESKTOP REPLACEMENT

Un tempo, quando parlavamo di portatili “desktop replacement” intendevamo degli aggeggi grossi, pesanti e molto scomodi da portare in giro. Oggi, quell’epoca sembra finita per sempre e molto lontana. Per peso e dimensioni, l’Omen 16 wf1004nl può essere paragonato a un notebook di una decina d’anni fa, quando essere sottili e leggeri non era ancora un’opzione: 37×26 cm di nera eleganza, uno spessore massimo (a display abbassato) di 2,36 cm e un peso che, coi suoi 2.453 grammi, rappresenta un ottimo compromesso fra trasportabilità e prestazioni, Soprattutto se consideriamo il generoso display da 16,1 pollici che copre quasi tutta l’area del coperchio, riucendo i bordi a una cornice molto sottile su almeno tre lati. Fa lo stesso lavoro di un PC da scrivania senza tentennamenti.

I numeri prodotti da 3DMark e da altri benchmark sintetici sono molto promettenti.

Il processore centrale può macinare fino a 32 processi contemporaneamente e nei 32 GB di RAM c’è spazio per qualsiasi cosa

Il processore centrale può macinare fino a 32 processi contemporaneamente e nei 32 GB di RAM c’è spazio per qualsiasi cosa, dalla generazione di contenuti con l’intelligenza artificiale alla virtualizzazione, passando per qualsiasi software di editing multimediale o per i videogiochi. La tastiera a isola è retroilluminata in modo intelligente: i simboli scavati sui tasti sono ben visibili anche quando sono spenti, ma possiamo accenderli quando vogliamo con il software fornito in dotazione e migliorare ulteriormente i risultati con il modulo opzionale Light Studio, il cui download è gratuito. Si possono creare più livelli di effetti e sovrapporli come preferiamo; per esempio, possiamo impostare il classico effetto wave multicolore per tutti i pulsanti eccetto i tasti “direzionali” WASD, che possiamo colorare diversamente, magari con un rosso o un bianco sempre accesi.

LE PRESTAZIONI LUDICHE

Impossibile restare indifferenti di fronte ai ‘numeri’ prodotti da questo portatile. Alla risoluzione nativa dello schermo, con o senza DLSS, Horizon: Forbidden West ha prodotto una media di 60 fps, che salivano a 72 scendendo alla risoluzione Full HD (1920×1080). The Last of Us invece produceva rispettivamente 68 e 94 FPS alle risoluzioni QHD e FHD senza DLSS, valori che salivano a 89 e 116 attivandolo. Framerate a tre cifre per i giochi un po’ più vecchiotti, come il sempreverde Shadow of the Tomb Raider, capace di sfornare fino a 143 fotogrammi al secondo in Full HD, DLSS attivato, ombre in ray tracing e dettagli grafici al massimo livello.

Numeri che fanno sorridere l’hard core gamer che è dentro di noi, rassicurandolo che sì, anche se le schede video passano e invecchiano troppo in fretta, per almeno un lustro saremo a posto, qualsiasi gioco dovesse uscire sarà sicuramente godibile, in un modo o nell’altro. In fondo, quando si spendono quasi 3000 euro per un computer ci mancherebbe anche altro.

L’IA GENERATIVA

Pur non disponendo una CPU dotata di NPU, l’Omen 16 wf1004nl se la cava molto bene anche con le IA generative, chiaramente restando nell’ambito “consumer” della questione: la GPU RTX 4080 con 12 GB di memoria GDDR6 è più che adatta a eseguire Stable Diffusion in locale e ottenere rapidamente dei buoni risultati con SDXL e Flux. Per eseguire questo test abbiamo installato ForgeUI e due checkpoint SDXL/Pony e Flux, quindi abbiamo generato un’immagine per ciascuno di essi da 896×1152 pixel, a cui è stato successivamente applicato un upscaling 2x tramite hi-res fix e algoritmo Lanczos. Oltre ai due checkpoint, abbiamo aggiunto anche un paio di LoRa e usato impostazioni ‘tipiche’ per numero di iterazioni e scala CFG. Come soggetto abbiamo chiesto il ritratto di una donna che assomigliasse a Lara Croft, usando due stili diversi.

Immagine generata in 1’17” con checkpoint 2dn-pony e con queste impostazioni: 20 steps, CFG scale 7, Hires CFG Scale: 7, Hires upscale: 2, Hires upscaler: Lanczos

Stable Diffusion SDXL/Pony ci ha impiegato un minuto e 17 secondi a generare l’immagine, Flux invece ha richiesto più tempo e potenza, generando il risultato in 4 minuti e 7 secondi. Per confronto, un PC desktop di fascia media con una GeForce RTX 3060 Ti e 8 GB di VRAM ci impiega rispettivamente 2.08 e 6.08 minuti, a parità di prompt, seed, checkpoint e impostazioni.

AUTONOMIA E COMODITÀ D’USO

Non è un portatile pensato per lavorare lontano dalla rete elettrica: la pur capiente batteria a ioni di litio da 6 celle e 83 Wh dura poco meno di due ore, se il computer viene impostato per funzionare alle massime prestazioni (e coi giochi non ci sarebbe motivo di fare altrimenti), anche se ci limitiamo a svolgere semplici lavori “da ufficio” proprio come sto facendo ora, in questo preciso momento, scrivendo la recensione dell’Omen 16 wf1004nl sull’Omen 16 wf1004nl. E, mentre scrivo, vedo l’icona della batteria assottigliarsi sempre di più. Difficile quindi immaginare questo computer posizionato sulle proprie ginocchia in un viaggio in treno. Fortunatamente, la ricarica si completa in un’ora e mezza.

La tastiera ha un buon feedback e una discreta precisione, è complessivamente buona per il gioco e la digitazione.

Quando lo usiamo per giocare o generare immagini, il computer scalda parecchio. 3DMark ci dice che la GPU raggiunge una temperatura di 73°C e la CPU ben 77°C durante i test, e questo spiega il rumore piuttosto insistente delle ventole. Il calore in uscita dalle feritoie laterali, invece, è relativamente contenuto, anche se il fondo tende a scottare: l’appoggio ben saldo su un tavolo rimane una condizione imprescindibile. 

IN DEFINITIVA

Chi vuole portare sempre con sé i videogiochi preferiti troverà nell’Omen 16 wf1004nl (o nel corrispettivo modello dalle caratteristiche analoghe) un fedele e – ci si augura – duraturo alleato. Il prezzo è considerevole, ma la configurazione è davvero quanto di meglio potreste trovare sul mercato, se escludiamo l’esigua capienza del drive interno. Volendo abbattere la barriera dei costi, si può sempre ipotizzare di scegliere un modello dotato di GPU GeForce RTX 4070 (OMEN 16-wf1000nl, 2400 euro) o addirittura RTX 4060 (OMEN 16-wf1002nl, 1700 euro), ma nel secondo caso non aspettatevi le stesse performance e, soprattutto, la stessa ‘durata’ prima dell’obsolescenza. Forse il modello con il miglior rapporto tra prezzo, configurazione e prestazioni è rappresentato dall’OMEN 16-wf1001nl, basato su Core i7 14700HX, GeForce RTX 4070 e 16 GB di RAM, venduto a 1800 euro. La VRAM di 8 GB limiterà un po’ l’uso con Stable Diffusion e coi giochi più pesanti, ma 1000 euro in meno sono sempre 1000 euro in meno, per restare comunque in un range di prestazioni che definire ottimale è quasi un eufemismo.

Voto 8.8

 

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