146 milioni di unità. Questo è il numero di Switch vendute nel giro di quasi 8 anni, da 2017 ad oggi; un numero talmente importante da aver spinto Sony a rivedere il numero di vendite della PS2, naturalmente verso l’alto, perché fregiarsi di quel titolo di console più venduta di sempre fa molta gola. E non c’è motivo per pensare che lo Switch 2, da poco annunciato, finisca per essere meno popolare del suo predecessore. Né viene da pensare che la nuova console di casa Nintendo avrà fra le sue priorità quella di spingere più in là il confine della grafica moderna. Anche perché, ce n’è davvero bisogno?
Pochi giorni prima dell’annuncio di Nintendo si è tenuto il CES 2025, annuale conferenza dedicata alle novità del mondo tech e punto di tappa tradizionale per i grandi produttori di componentistica per PC. Nvidia ha infatti sfruttato questo palco per presentare le prime schede della sua nuova generazione. I prezzi per le schede video presentate (mancano quelle di fascia “bassa”, per quanto poco senso faccia usare questo termine al giorno d’oggi) vanno dai 659€ della RTX 5070 ai 2389€ della RTX 5090, anche se naturalmente questi sono i prezzi dalla casa madre: per le schede prodotte da terze parti, cioè quelle che andranno a finire nella stragrande maggioranza dei case, è certo che ci sarà un sovrapprezzo di almeno qualche decina di euro. Sempre al CES 2025 ha fatto la sua apparizione anche AMD, ma più alla chetichella: ha infatti detto di avere pronte per il mercato due nuove schede video, la Radeon RX 9070 e la sua sorella maggiore RX 9070 XT, ma senza fornire dettagli sulle specifiche né sul prezzo; leak dall’affidabilità incerta suggeriscono un prezzo attorno agli 800€ per la RX 9070 e intorno ai 1000€ per la RX 9070 XT. Anche il prezzo dello Switch 2 è per il momento ignoto, ma voci molto diffuse danno per probabile un costo che si aggiri intorno ai 400€.
QUESTIONE DI NUMERI
Lo so: alcuni mi diranno che paragonare il costo di una console a quello di una scheda video è giocare sporco. Le console vengono vendute in perdita, perché Sony, Nintendo e Microsoft guadagnano dalle vendite di videogiochi, mi si potrà dire. Ed è giusto. Ma con quella scheda video che costa quanto una PS5 Pro ci raggiungi una potenza che la console se la sogna, mi dirà qualcun altro. Vero anche questo. Ma ogni generazione di schede video che passa me lo chiedo sempre più spesso: quanto è davvero progredita la grafica negli ultimi anni? Questi centinaia di euro che spendiamo in schede video in cosa vanno a finire, concretamente?
Sono passati ormai 6 anni dal lancio della serie 2000 di Nvidia, la prima ad integrare nella sua architettura gli RT Cores, quelli dedicati all’illuminazione in ray-tracing, presentata come la novità del futuro. Allora ricordo che il ray-tracing non fu preso troppo seriamente, anche perché, chi mai fra i veri giocatori™ avrebbe accettato un calo significativo di framerate per un’illuminazione leggermente migliore? Però va detto che, per quanto ancora oggi non sia del tutto sicuro di quanto sia un valore aggiunto il ray-tracing, almeno quella era una novità che si poteva toccare con mano (o con occhio. Si può toccare con occhio? Vabbé, avete capito). Oggi l’impressione è che gli avanzamenti siano tutti molto meno tangibili.
l’impressione è che i miglioramenti moderni siano più una “tassa ottimizzazione”
FUTURO NON TANTO FUTURISTICO
Spiego da dove deriva la mia delusione. Ricordo che intorno al 2011-2012 la novità del momento era Nvidia PhysX. Ricordo i video di Borderlands 2 che mostravano come un granata gravitazionale attirasse attorno a sé i liquidi, o come sparare a un panno steso lo facesse strappare in maniera realistica. E io pensavo: wow, che figata i giochi moderni! Negli stessi anni giocavo a Red Faction Guerrilla, un gioco dove la quasi totalità degli edifici può essere distrutta pezzo per pezzo, e io pensavo: wow, che figata i giochi moderni! E ingenuamente mi aspettavo che in futuro chissà che innovazioni ci sarebbero state in questo senso, insomma, la distruggibilità degli ambienti è una cosa figa, sicuramente fra dieci anni diventerà quasi uno standard, no? Insomma, guarda Battlefield Bad Company 2 con i suoi edifici spappolati dalle cannonate!
E invece no. Le strutture distruttibili sono al più un vezzo di qualche gioco, e ancora oggi se tiro una granata in acqua spesso e volentieri vedrò solo il classico spruzzo verso l’alto. Mentre i prezzi della componentistica lievitano sempre di più e il trend non sembra particolarmente orientato a cambiare, a me pare che la grafica stia invece rallentando. Che da un lato è anche comprensibile, non ci si può aspettare che si continui a salti epocali come quello dal 2D al 3D o quello fra PS1 e PS2 (sul serio, se consideriamo i “salti” che la grafica odierna ha fatto negli ultimi 4 anni, diventa allucinante pensare che Final Fantasy VII con il suo Cloud blocchettoso è uscito nel 1997 e Final Fantasy X è uscito nel 2001). Ma allora a un certo punto non dovremmo semplicemente dire “ok, a livello di potenza grafica ci siamo, adesso l’innovazione tecnologica deve guardare altrove?”