HP delizia noi giocatori con Victus 16, una famiglia di portatili adatti al gaming che adottano processori AMD e Intel di (pen)ultima generazione.
Se state cercando un computer portatile adatto ai videogiochi che, nel contempo, possiate portarvi dietro anche al lavoro, entrando in un’azienda senza sembrare dei bamboccioni che giocano col computer tutto il giorno – effetto sbagliato e indesiderato finché vogliamo, ma del tutto comprensibile al cospetto di alcuni desktop replacement enormi e vistosi – allora dovreste tenere la serie Victus di HP in seria considerazione. Il motivo è che i Victus 16 nascondono la loro forza ludica e la loro anima giocosa sotto una livrea elegante e dalle forme apparentemente spartane, e solo le dimensioni piuttosto generose dello schermo e i 2,33 Kg di peso “tradiscono” la vocazione per le prestazioni elevate.
UNA COSA CHE NON CI HA CON-VICTUS
Il modello che HP ci ha gentilmente fornito per questa recensione è il Victus 16-r0012nl, basato su CPU AMD Ryzen 5 7640HS, con 16 GB di memoria RAM DDR5-5600, 1 TB di storage interno SSD NVM e schermo FullHD da 16” con frequenza massima di refresh pari a 144 Hz. Una ricerca nei negozi on line piuttosto approfondita, tuttavia, non ha trovato traccia di questo specifico modello e, pure sul sito di HP, è possibile trovare qualcosa di potenza analoga o superiore, con processori AMD e Intel, su una fascia di prezzo che sta tra i 1200 e i 1600 euro. L’oggetto che più si avvicina alle specifiche di cui sopra è un Victus 16-s0005na rigenerato che abbiamo trovato in un negozio inglese, alla modica cifra di 877 euro IVA inclusa, il che ci lascia supporre che si tratti di un modello in via di sostituzione se non addirittura di un prototipo per la stampa, anche alla luce del fatto che ne stanno uscendo altri con Ryzen serie 8000 dalle specifiche superiori.
Lo schermo del nuovo Victus 16-s1004nl con Ryzen 7 8840H e GeForce RTX 4060 (1499 euro), per intenderci, arriva fino a 165 Hz. Con 1199 euro, tuttavia, potete acquistare il Victus 16-s0027nl che ha caratteristiche del tutto simili a questo, ma la più potente CPU Ryzen 7 7840HS, ancora disponibile e a prezzo scontato. Tutto ciò che leggerete da qui in poi, quindi, può essere interpretato “in linea generale” come il minimo che potreste aspettarvi da questa linea di computer.
ELEGANZA E AMMODERNAMENTO
Come abbiamo premesso, la prima cosa che si nota dei Victus 16 è la loro eleganza. L’unico vezzo è l’enorme V serigrafata sul coperchio dietro allo schermo, dove normalmente HP metterebbe il proprio logo.Aprendolo, si nota che l’area attiva del monitor si estende per quasi tutta la superficie, con una vistosa cornice solo sul lato inferiore. Sugli altri tre lati, invece, siamo intorno al mezzo centimetro di spessore. L’immagine è sempre nitida, perfetta e ben definita, anche se qualcuno potrebbe storcere il naso di fronte alla risoluzione Full HD, ormai ampiamente superata nei modelli di fascia alta. A nostro avviso si tratta di una percezione sbagliata, sia da un punto di vista estetico (gli elementi sullo schermo sono nitidi e perfettamente leggibili, senza fastidioso aliasing) sia da un punto di vista pratico, dato che questa risoluzione rimane sicuramente alla portata delle due GPU di cui è provvisto il portatile: la Radeon 760M inclusa nel processore centrale e la GPU dedicata GeForce RTX 4050 con 6 GB di RAM dedicata. I due processori grafici possono entrare in gioco dinamicamente a seconda dell’applicazione utilizzata, oppure su nostra precisa scelta. Possiamo dunque affrontare i giochi più anzianotti o meno esigenti con la Radeon 760M e gli altri con la GeForce RTX 4050, il passaggio dall’una all’altra è del tutto trasparente per l’utilizzatore. Non è una cattiva idea usare la GPU integrata quando l’altra non serve: permette infatti di risparmiare corrente e di aumentare l’autonomia del computer dalla rete elettrica.
PORTE E RETROILLUMINAZIONE
La dotazione di porte I/O è piuttosto comune. Sui lati sinistro e destro troviamo una porta ethernet RJ45 “low profile” con sportellino a molla che si abbassa durante l’uso, tre porte USB 3.1 type A a 5 Gbps, una porta per cuffie con microfono, una porta USB type C multistandard che porta anche segnali DisplayPort 1.4 ed è compatibile con eventuali docking station, la porta di alimentazione e infine la classica uscita video HDMI 2.1, a cui è possibile collegare un monitor esterno anche di grandi dimensioni. I Victus 16 si trovano in tre colori: bianco, nero e blu.Il “nostro” è bianco e se questo ha contribuito moltissimo a dargli un aspetto elegante, purtroppo fa abbastanza a pugni con la retroilluminazione della tastiera: di giorno è decisamente meglio lasciarla spenta, o scegliere un colore ben contrastato come il rosso. Di notte invece fa decisamente un altro effetto, rendendo agevolissima la digitazione anche in condizioni di scarsissima luce ambientale. Il software fornito con il portatile consente una gestione a 360° dell’intero dispositivo sotto tutti i suoi aspetti, per cui possiamo controllarne anche la rumorosità e le prestazioni con estrema semplicità. HP fornisce anche un gaming hub alternativo ai vari software di AMD e Nvidia per la gestione delle ottimizzazioni e per il lancio dei programmi installati. Ma il suo uso dipende principalmente da gusti e abitudini. Ottima la ricezione del wi-fi, che nel nostro caso ha funzionato benissimo e non ha mai perso un colpo.
VICTUS 16: GRANDE POTENZA, INGOMBRO CONTENUTO
Pur non essendo una linea di portatili “salvaspazio”, i Victus 16 non ingombrano più di tanto sulla scrivania e, una volta chiusi, sono anche relativamente sottili: l’altezza non supera mai i 2,5 cm. Non sono certo degli ultrabook, questo è chiaro, ma neanche dei vistosi e imponenti desktop replacement, sebbene la forza bruta a disposizione sia già considerevole. Il nostro strano esemplare mette infatti a disposizione 6 core e 12 thread, più che sufficienti per la maggioranza delle applicazioni e dei giochi attuali, mentre il più “piccolo” che potreste realmente acquistare, basato invece su Ryzen 7 7840HS, di core ne ha otto e può eseguire fino a 16 thread contemporaneamente. Il “bagagliaio” – inteso come storage interno – non è molto capiente (1 TB sono una quantità generosa restando nell’ambito dei portatili, ma diventano pochini se li si usa pesantemente per giocare) ma è decisamente veloce, visto che si lambiscono i 7 GB/s in lettura e si superano i 5 GB/s in scrittura (o almeno così ci dice Crystal DiskMark 8).
Non male la quantità di memoria RAM: 16 GB sono una buona base con cui partire, ma coi tempi che corrono è consigliabile investire qualche soldino in più, per espanderla ad almeno 32 GB. Il sistema operativo montato di serie è Windows 11 Home e per tanto l’impiego richiederà un account Microsoft valido. Con qualche giochetto da sistemista sarà possibile usare anche un’utenza locale, ma per la prima configurazione sarà un pegno che dovremo necessariamente pagare.
LE PRESTAZIONI
I giochi corrono, e corrono veloci. Ci abbiamo giocato sopra Horizon: Forbidden West e il framerate si è attestato, in modalità automatica, tra i 60 e i 68 frame per secondo in base all’algoritmo di super sampling intelligente utilizzato: 60 fps senza ottimizzazioni, 68 con FSR 2.2, 61 con DLSS e 63 xon XeSS, ma la cosa si è fatta ancora più interessante quando abbiamo attivato la Frame Generation, visto che il framerate è schizzato a 92 fps con FSR e 100 con DLSS, ovviamente usando la GeForce RTX 4050 Mobile come GPU principale. L’ancora illustre predecessore Zero Dawn si è invece attestato a 95 fps senza ottimizzazioni e rispettivamente a 120 e 116 fps usando FSR e DLSS. Per ottenere questi risultati abbiamo lasciato ai giochi la selezione delle impostazioni grafiche automatiche, ma in buona sostanza corrispondono a quelle elevate, una “tacca in meno” di quelle massime.
Il sempreverde GRID 2019 viaggia invece a 60 fps fissi al massimo del dettaglio, Serious Sam 4 a 131 fps, The Last of us a 71 fps senza ottimizzazioni, per raddoppiare a 142 usando FSR e frame generation, mentre con il classico DLSS “liscio” si arriva a 89. Shadow of the Tomb Raider, con ray tracing attivo, va da i 102 fps senza ottimizzazioni fino ai 117 con DLSS attivo. Insomma, se c’è una cosa di cui non ci possiamo certo lamentare, a discapito della GPU RTX 4050 che di sicuro non è la più potente in circolazione, è come girano i giochi, anche se tutti questi valori si limitano alla risoluzione FullHD dello schermo integrato. Se invece preferissimo giocare con un monitor esterno a risoluzione più elevata, dovremmo necessariamente puntare a un modello più costoso, magari un Omen con RTX 4070.
UN PAIO DI CONSIDERAZIONI HP VICTUS 16
Basati sull’architettura Zen 4, i processori Ryzen 5 e 7 della serie 7x40HS sono tuttora molto avanzati, al punto di includere già le NPU Ryzen AI che oggi stanno vivendo il loro periodo di notorietà, grazie al fatto di essere diventate la “next big thing” sia dei Ryzen 8000, sia dell’ultima generazione di CPU Intel. L’unico vantaggio tangibile della serie 8000 rispetto alla 7000 è una maggiore moderazione nei consumi a parità di specifiche, dovuta principalmente al fatto che il clock di base del nuovo arrivato è stato abbassato di ben 500 MHz, da 3,8 a 3,3 GHz, lasciando invariata la massima velocità di boost a 5,1 GHz. Per il resto, tra un Ryzen 7 7840HS e un 8840HS non ci sono differenze tali da far preferire quest’ultimo. Anzi, quando a entrare in modalità turbo sono tutti i core, il 7840HS arriva a 4,25 GHz mentre l’8840HS si ferma a 3,75.Appare quindi abbastanza sensato, pur andando contro ogni logica evoluzionistica, preferire ancora oggi il vecchio modello e vedere due notebook come gli HP Victus 16 s0027nl (con RTX 4050) ed s0026nl (con RTX 4060) venduti rispettivamente a 1200 e a 1300 euro è sicuramente una buona cosa per noi consumatori. Non diciamo che dovreste a tutti i costi approfittarne, per carità (sono pur sempre cifrette impegnative), ma un bel pensiero dovreste proprio farcelo.