Red Solstice 2: Survivors – Recensione

PC

Ogni classe di soldato ha il suo motivo d’essere e tutte le missioni ci permettono di giocare con lo stile che più ci aggrada

Il cuore di Red Solstice 2: Survivors è proprio il multiplayer co-op a otto giocatori, e le mappe ne sono la dimostrazione più palese, specie se si confrontano quelle delle missioni della storia con le altre. Le prime sono più contenute nelle dimensioni e più focalizzate su ambienti specifici, mentre le seconde coprono spazi decisamente maggiori che, grazie alla generazione procedurale, non vengono a noia facilmente. In ogni caso, però, manca qualche tocco di personalità, o almeno un minimo di sviluppo in verticale, di quelli visti per esempio in Satellite Reign, che avrebbe esaltato i nostri istinti tattici.

FREDDIE FREELOADER

La varietà viene invece affidata all’alternanza tra spazi all’aperto come strade e piazze, ed edifici al chiuso; tutto è comunque completamente esplorabile dall’inizio di ogni partita. Gli obiettivi da completare si presentano in maniera abbastanza varia dal punto di vista narrativo (raccogliere informazioni, recuperare rifornimenti, proteggere punti nevralgici…) anche se in sostanza si riducono per lo più a spostarsi da una parte all’altra della mappa e interagire con qualche macchinario, mentre si viene sottoposti a un attacco più o meno continuo da parte delle forze aliene. Il titolo di Ironward nasce già in fase di progettazione come un mix tra suoi parenti più votati all’azione come Alien Swarm e simili, e giochi dove l’utilizzo delle abilità speciali dei nostri eroi rallenta almeno in parte la frenesia pazzesca degli scontri.

Red Solstice 2 recensione

Che siano barili esplosivi o il fuoco di fila dell’artiglieria, i fuochi d’artificio e i loro botti non mancano.

È una scelta molto peculiare, quella di Red Solstice 2: Survivors

È una scelta molto peculiare, che a mio giudizio però non paga, perché non riesce né a esaltare gli stimoli più animaleschi di quando gioco a DOOM, né quelli da grande stratega che mi danno tanta soddisfazione con i titoli Total War. In Red Solstice 2: Survivor, mi è successo varie volte di cliccare sulla destinazione finale del mio obiettivo corrente e lasciare che l’auto-aim della mia squadra eliminasse ogni minaccia mentre mi spostavo. Una sorta di pilota automatico tutto fare. A onor del vero va riconosciuto che quando ci si trova di fronte a un’orda vera e propria con dozzine se non centinaia di nemici, bisogna cambiare tattica e lo scontro si trasforma in una battaglia d’attrito in cui eliminiamo poco alla volta le ondate di mostri che ci si parano davanti. Anche in questo caso, però, non è richiesto un grande utilizzo del cervello, dato che basta dare priorità ad alcuni nemici particolarmente pericolosi e mantenersi in costante movimento. Sono sicuro che esista una nicchia di pubblico che impazzirà davanti a questo tipo di gameplay ibrido, anche perché altrimenti non si spiegherebbe che il primo capitolo della serie sia stato supportato fino a poco fa, ma in cuor mio non riesco a consigliarlo a tutti senza le dovute riserve di cui vi ho parlato finora.

In Breve: Né carne né pesce, né action game né strategico, Red Solstice 2: Survivor non è riuscito a trovare un equilibrio tra le sue due anime che mi abbia convinto. La generazione procedurale delle mappe e la varietà di armi e classi di soldati hanno tutto il potenziale per mantenere la scena multiplayer viva a lungo, contando anche su un supporto da parte dello sviluppatore che Ironward ha già dimostrato per il primo capitolo. Rimangono comunque i fastidi legati all’interfaccia e alla presentazione di certe informazioni (o più che altro la mancanza della stessa) che frustrano l’esperienza di gioco in diverse situazioni.

Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Intel i7-7700k (4.2 Ghz), Geforce GTX 1080 8GB, 8GB RAM, HDD
Com’è, Come Gira: Nessun tipo di problema giocando con tutte le opzioni al massimo a risoluzione 3840×2160, e ottima stabilità in multiplayer. Solo una curiosa difficoltà, quando mi sono unito a partite già in corso, nel salire le scalinate presenti nel livello. Davvero strano.

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Pro

  • Tante armi ed abilità / Mappe vaste con parecchie missioni secondarie

Contro

  • Combattimento né carne né pesce / Campagna single-player non imprescindibile / A tratti non si capiscono le restrizioni cui siamo soggetti.
7.2

Buono

Dopo traverse vicende in alcune cittá italiche, il nostro Solar Nico é sbarcato in terra d’Albione. Se da una parte ancora si da alla ricerca matta e disperata di un parco (ma anche un praticello va benissimo) per approfittare di qualsiasi mezza giornata di sole londinese, dall’altra Nicoló ha rassegnato ogni speranza all’idea di stare al passo della propria, sempre crescente, libreria Steam.

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