I progressi ottenuti nelle incursioni survival non sono trasferibili nella campagna o nelle avventure
ALL IS BRIGHT
Da notare che gli Stagni Fetidi e relativi nuovi nemici (e oggetti), non sono le uniche novità introdotte da Swamps of Corsus. Grazie a questa espansione è possibile accedere anche alla modalità Sopravvivenza, da affrontare sia in solitaria che in co-op. In questo caso i giocatori vengono catapultati all’interno del Labirinto armati soltanto di pistola, senza armatura e privi di qualsivoglia esperienza o abilità passiva. Qui bisogna affrontare una serie di livelli anch’essi generati in modo procedurale fino al momento della morte, raccogliendo oggetti di equipaggiamento e tomi della conoscenza dai cadaveri dei nemici o dalle casse disseminate nelle varie aree. La particolarità è rappresentata dalla difficoltà incrementale dell’esperienza ludica. È presente un contatore che segna il tempo trascorso nella modalità Sopravvivenza: a intervalli regolari, infatti, il livello di difficoltà aumenta facendo crescere il numero di nemici sullo schermo, i danni che infliggono e la loro salute.

Nell’hub della modalità Sopravvivenza si possono spendere le risorse raccolte per acquistare oggetti ed equipaggiamento.
Inutile dire che più tempo si riesce a sopravvivere, più coriacei diventano le creature nemiche, e maggiori sono anche le ricompense. A tal proposito, va detto che i progressi ottenuti nelle incursioni survival non sono trasferibili nella campagna o nelle avventure, quindi un’arma sbloccata in Sopravvivenza non sarà lì ad aspettarci una volta tornati all’hub. Ciò non significa che si tratti di una modalità fine a sé stessa: gli unici oggetti che vengono mantenuti sono i frammenti luminescenti, una nuova valuta in-game introdotta in Swamps of Corsus che può essere spesa presso un nuovo venditore appena trasferitosi al Ward 13. Costui permette di acquistare delle skin alternative per i pezzi di armatura in nostro possesso, offrendoci così l’opportunità di personalizzare l’estetica del personaggio. Peccato che queste skin siano state realizzate in maniera abbastanza approssimativa. Nella maggior parte dei casi, ciò che cambia è semplicemente il colore dei capi di vestiario, i quali magari da grigi diventano rossi, o da bianchi diventano neri. Nulla per cui strapparsi i capelli, insomma. Un peccato perché, nonostante la modalità Sopravvivenza sia comunque ben fatta, magari con qualche ricompensa migliore avrebbe avuto un senso sicuramente diverso nell’economia dell’esperienza complessiva.
In breve: Swamps of Corsus è un ottimo pretesto per tornare a esplorare l’affascinante universo di Remnant: From the Ashes. I contenuti sono tutto sommato piuttosto vari: la nuova area delle paludi si presenta in maniera abbastanza elaborata, mentre i nemici aggiuntivi sono ben congegnati e in grado di impensierire anche i giocatori più navigati. Ciò che convince di meno, invece, è la modalità Sopravvivenza. Anche qui l’aggiunta è certamente gradita, ma essendo del tutto slegata dalla campagna non ha molto senso all’interno dell’economia ludica complessiva, anche perché le ricompense di carattere estetico sono tutto sommato trascurabili. Ciò detto, questo DLC è comunque consigliabile a tutti quei giocatori che non ne hanno mai avuto abbastanza dell’action RPG targato Gunfire Games.
Configurazione utilizzata: Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, GeForce RTX 2070 Super, SSD
Com’è, come gira: Swamps of Corsus naturalmente condivide lo stesso leggerissimo e collaudato motore del gioco base, dunque impostando i dettagli al massimo livello sono riuscito a giocare senza problemi di sorta.
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