RoadCraft, il simulatore di cantieri stradali di Saber Interactive, è arrivato, e di ore ad arrampicarci per sentieri improbabili, costruire ponti, progettare percorsi e maledire l’autoribaltabile per la sabbia ne abbiamo passate davvero parecchie.
Sviluppatore / Publisher: Saber Interactive / Focus Entertainment Prezzo: 39,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Coop Online PEGI: 3 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 20 maggio
Casomai ci fosse bisogno di ulteriore prova del fatto che con RoadCraft gli sviluppatori di Saber Interactive vogliono andare a stuzzicare la nostalgia di chi da piccolo giocava con ruspe e trattori, come suggerivo nella mia anteprima dello scorso febbraio, a confermarlo ci ha pensato un recente trailer che già dal titolo, “Sandbox Memories”, fa capire dove andrà a parare.
Oh, intendiamoci, questa non è una cosa negativa: andare in giro per il mondo con mezzi dal peso di qualche tonnellata, ripristinando infrastrutture danneggiate da eventi cataclismici, è un’attività ricreativa che non invecchia mai (dal punto di vista lavorativo sono sicuro che sia diverso…), e a dimostrarlo ci pensa un conteggio delle ore di gioco che è andato in rapido crescendo.
ROADCRAFT: UN NOME CHE È TUTTO UN PROGRAMMA
Il concept di RoadCraft è di quelli che si spiegano in pochissime parole: verremo catapultati in varie aree del mondo dove eventi naturali hanno sconquassato l’integrità delle strutture create dall’uomo, con il compito di ripristinarle e di rendere possibile una ripresa di una vita normale in queste aree. Naturalmente, portare a compimento questo ripristino è un attimino più complicato.
IL NOSTRO COMPITO È RIPRISTINARE AREE DEVASTATE DA DISASTRI NATURALI

Costruire ponti facilita di molto la navigazione. E a volte il gioco non fa mistero di dove dovremmo farlo…
Qualcuno forse a sentire che il tutorial dura 30 ore prenderà un colpo, ma non mi dovete fraintendere: il gioco guida passo passo la nostra mano solo nel primo livello, dalla durata relativamente breve di circa un’oretta; già a partire dal secondo – che è ambientato nella stessa mappa del primo – si intuisce rapidamente che per certi problemi il gioco vuole che tu ti metta a usare la tua testolina e rifletta su quali sono i mezzi a tua disposizione per facilitarti più possibile la vita. Perché, fidatevi, a RoadCraft ostacoli sulla tua strada piace metterne un sacco, e nessuno di questi è più temibile del fango. Sì, lo so che in un gioco in cui attraversiamo scenari in cui sembra che sia esplosa una bomba atomica sembra assurdo che la cosa che più ci metterà in difficoltà sia qualcosa di banale come dell’argilla inumidita, ma credetemi se vi dico che lo sottovalutate a vostro rischio e pericolo.
FULL SELF-DRIVING? EH, INSOMMA
Anche perché, spesso e volentieri, non sarete solo voi a doverlo attraversare. Noi possiamo adottare approcci creativi, usare altri mezzi, accendere il differenziale, rampinare qualche elemento fisso dello scenario e usarlo per trascinarci fuori dalla limacciosa trappola in cui ci siamo infilati. Ma una presenza regolare fra gli obiettivi di gioco è quella di pianificare percorsi per veicoli guidati dall’IA, e credetemi che l’intelligenza artificiale adora trovare modi di bloccarsi anche dove voi non l’avreste mai immaginato. Quindi tocca mettersi lì, con pazienza, cercare di capire cosa c’era che non andava e darsi da fare per risolvere l’inghippo.
ALCUNI VEICOLI POSSONO ESSERE FRUSTRANTI DA UTILIZZARE
Oltre alla a tratti eccessiva pervicacia del fango, ho anche qualche altra critica da muovere a RoadCraft. Per esempio, a volte è difficile percepire il peso fisico dei veicoli, nel senso che anche mezzi dal peso di svariate tonnellate hanno una tendenza occasionale a rimbalzare come fossero fatti di gomma di fronte ad alcuni ostacoli. L’interfaccia avrebbe bisogno di qualche sistemata; sarebbe gradita l’aggiunta di un sistema di ping sulla mappa (esiste la possibilità di piazzare segnalini, ma per la coop servirebbe qualcosa di più snello), e la navigazione del negozio in cui possiamo sbloccare altri mezzi, con il suo menù a scorrimento laterale, è francamente terribile. Infine, la review build ha avuto seri problemi con l’audio. Le linee di dialogo di Kelly, la nostra assistente, tendono a sparire o a ripetersi dall’inizio alla fine ogni volta che riprendiamo la nostra partita; un problema simile affligge anche i suoni dei veicoli, con la maggior parte di essi che regolarmente decide di non farsi più sentire, mentre altri si ripetono all’infinito. La soluzione per liberarsene è semplice, dato che basta andare nelle opzioni e mettere a zero il suono degli effetti, ma capite anche voi che guidare dei mezzi pesanti senza sentire il suono del loro motore non è esattamente la stessa cosa…
CHI FA DA SÈ… NON FA PER TRE!
Ma al di là di queste osservazioni, diventa davvero difficile negare il fascino di RoadCraft. C’è una strana soddisfazione nello spianare collinette di sabbia, nell’usare una gru mobile per portare un furgone da trasporto al di là di un fossato, nell’usare un posacavi cingolato per portare la corrente elettrica dove non arriva più, e nel vedere i ponti che abbiamo pianificato prendere forma. Saber Interactive ha puntato a soddisfare un’esigenza molto specifica e ci è indubbiamente riuscita, offrendo sia i mezzi che gli spazi giusti per farlo. I livelli sono infatti parecchio ampi, con una bella varietà di scenari da navigare (montagne rocciose, foreste, villaggi in rovina, paludi, dune del deserto), ciascuno chiaramente con le sue peculiarità.
ROADCRAFT È UN GIOCO DAVVERO RICCO, CHE DÀ IL SUO MEGLIO SE GODUTO IN COMPAGNIA
In Breve: RoadCraft si propone di fare una cosa molto specifica e ci riesce benissimo: è incredibile quanto velocemente passano le ore quando si è impegnati a pavimentare strade, spostare carichi pesanti, trovare usi creativi per le gru mobili e maledire il fango. Certo, avrebbe bisogno di qualche sistematina a cose di contorno, come l’interfaccia o i problemi all’audio. Ma per il resto è difficile non rimanerne soddisfatti. Portarsi dietro qualche amico non è una brutta idea, però: certi compiti possono sembrare davvero improbi per un solo manovratore di mezzi pesanti.
Piattaforma di Prova: PC
Configurazione di Prova: Ryzen 5 3600, 16 GB di RAM, GeForce RTX 3060, SSD
Com’è, Come Gira: Molto bello visivamente, con una cura particolare per gli effetti dell’acqua e della pioggia, e simulazioni fisiche spesso non realistiche al 100% ma indubbiamente funzionali. Sulla configurazione di prova, che comunque qualche annetto sulle spalle lo ha, viaggiava intorno ai 50-60 fps in 1920×1080 con settaggi medio-alti e DLSS acceso su Qualità.