Shattered Heaven – Recensione

PC

Un po’ Darkest Dungeon, un po’ Slay the Spire, Shattered Heaven ci trasporta all’interno di un brutale mondo dark fantasy in cui l’umanità si è condannata da sola alla rovina dopo aver ucciso una divinità e scatenato l’ira celestiale.

Sviluppatore / Publisher: Leonardo Production / Leonardo Interactive Prezzo: € 14,79 Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: N.D. Disponibile Su: PC (Steam) Data di Lancio: 8 novembre 2023

È in un mondo senza nome sepolto dalle ceneri che si muovono i tre protagonisti di Shattered Heaven, un particolare dungeon crawler confezionato dagli italiani di Leonardo Production. Il piccolo team vede la presenza di alcuni degli sviluppatori dell’ottimo Dry Drowning, e in un certo senso la loro presenza si sente soprattutto nel modo in cui viene narrata la trama di questo “card game di ruolo”: i dialoghi abbondano e sono in gran parte ben scritti, i personaggi sono tutti caratterizzati in modo da non risultare mai unidimensionali, e la storia – seppur non proprio originalissima – riesce a colpire per le sue sfaccettature.

Il comparto narrativo è probabilmente il punto di forza più importante di Shattered Heaven, tant’è che durante l’avventura sono presenti anche alcune scelte morali che contribuiscono a impostare in un certo modo il percorso dei protagonisti, spostando di volta in volta la narrazione verso uno dei diversi finali multipli. Ciò significa che la campagna è ampiamente rigiocabile, così da sbloccare tutti i finali e avere un quadro quanto più completo possibile di ciò che accade in questo mondo fantasy post-apocalittico.

NON CHIAMATELO ROGUELITE

Va da sé che, avendo citato esplicitamente Darkest Dungeon e Slay the Spire, si potrebbe avere l’impressione di essere al cospetto dell’ennesimo deckbuilding roguelite. Non è così: sebbene la struttura dei dungeon da esplorare sia procedurale, non esistono meccaniche riconducibili direttamente ai roguelite, perlomeno nella modalità di gioco principale. Basti pensare che in caso di fallimento non si è costretti a ricominciare tutta l’avventura dal principio, ma ci si ritrova nell’hub come se nulla fosse successo, pronti a ritentare la missione non riuscita.

si potrebbe avere l’impressione di essere al cospetto dell’ennesimo deckbuilding roguelite

È infatti dall’hub centrale che partono le spedizioni del trio di protagonisti. Qui possiamo modificare il loro equipaggiamento, spendere i punti abilità negli appositi skill tree, ma anche impostare il mazzo di carte che ognuno di essi utilizza in battaglia. Questi sono formati da carte appartenenti a tre semi differenti: solitamente le carte di rubino sono quelle votate agli attacchi diretti, quelle di zaffiro riguardano mosse difensive, mentre quelle di smeraldo sono di supporto. Ci sono ovviamente delle eccezioni, ma in linea di massima le carte funzionano in questo modo. Dopodiché ogni personaggio impiega uno stile di gioco ben definito: per esempio c’è il tank che alla bisogna funge anche da healer, la guerriera capace di causare danni ingenti con combo ben piazzate, e l’equivalente di un’incantatrice che applica debuff ai nemici e li fa sanguinare copiosamente, causando loro danni nel tempo.

Shattered Heaven recensione 02

Gli scontri con i boss sono impegnativi, ma anch’essi diventano più facili nelle battute finali.

Nell’hub sono inoltre presenti dei mercanti che vendono non solo oggetti consumabili, ma anche potenziamenti permanenti che rendono via via più facili le incursioni nei dungeon. Ecco, uno dei difetti di Shattered Heaven è proprio la crescente facilità dell’avventura legata alla progressione verticale, giacché i bonus sbloccabili dai protagonisti sbilanciano l’intera formula di gioco a loro favore. Ne risulta che verso le battute finali ho avuto un party così forte da riuscire ad abbattere con relativa comodità ogni nemico, persino l’ultimo boss del gioco.

SHATTERED HEAVEN METTE LE CARTE IN TAVOLA

A questo punto vi starete chiedendo come sono i combattimenti in Shattered Heaven. Ebbene, la ricetta è quella classica già vista in altri giochi di carte di questo tipo, Slay the Spire in testa: ogni personaggio agisce nel proprio turno avendo a disposizione un numero di azioni con le quali giocare le proprie carte; nel proprio turno si possono anche attivare delle abilità speciali, a patto di aver soddisfatto determinati requisiti che variano da eroe a eroe.

non c’è nulla di male a prendere spunto dai migliori

Non vi sono particolari innovazioni su questo fronte: l’opera di Leonardo Production copia, e lo fa piuttosto bene. D’altronde non c’è nulla di male a prendere pedissequamente spunto dai migliori, anche se la presenza di una quantità immane di keyword – tra buff e debuff – potrebbe lasciare un filo interdetti, tant’è che nelle fasi finali dell’avventura ho avuto non poca difficoltà a riconoscere al volo tutti i vari effetti di stato applicati agli eroi e ai nemici. In questo caso sarebbe stato più utile limitare il numero di buff e debuff, o perlomeno renderli molto più riconoscibili a colpo d’occhio, piuttosto che relegarli a generiche icone ben poco esplicative sotto i ritratti dei personaggi.

Shattered Heaven recensione 03

Le mappe dei dungeon sono stilizzate ma fanno il loro dovere.

Per finire, ci tengo a segnalare la presenza di una modalità di gioco aggiuntiva introdotta durante la fase di Accesso Anticipato su Steam. Si tratta di Ascensione, una modalità interamente roguelite che mette da parte tutto ciò che ha a che vedere con la narrazione per proporre una serie di dungeon di difficoltà crescente, pur basandosi sul medesimo sistema di gioco della campagna principale. Insomma, una buona aggiunta per chi cerca qualcosa di più simile ai classici deckbuilding roguelite, ma di certo non la portata principale di Shattered Heaven.

In Breve: Shattered Heaven prende spunto dai migliori esponenti dei vari generi ai quali si ispira, da Darkest Dungeon a Slay the Spire, e lo fa senza apportare particolari innovazioni alla formula di gioco. Non c’è nulla di male in questo, soprattutto se il risultato finale è di buona qualità. Riesce però a portare in dote un comparto narrativo maturo, tra personaggi sfaccettati e una storia ben scritta. Ci sono alcuni difetti qua e là, ma tutto sommato il videogioco di Leonardo Production è ben fatto.

Piattaforma di Prova: AMD Ryzen 5 3600X, 16 GB RAM, Nvidia RTX 4060Ti, SSD Nvme / Steam Deck
Com’è, Come Gira: Shattered Heaven non impensierisce per nulla né il PC utilizzato per la recensione, né Steam Deck, sul quale gira senza particolari problemi.

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Pro

  • Storia classica ma avvincente. / Alto fattore di rigiocabilità. / C’è una modalità roguelite pura.

Contro

  • Diventa man mano sempre più facile. / Troppe keyword da memorizzare. / Il doppiaggio lascia a desiderare.
7.5

Buono

Le leggende narrano che a Potenza ci sia un antro dentro al quale vive una misteriosa creatura chiamata Alteridan. In realtà è solo il nostro Daniele, che alterna stati diurni di brillantezza ad altri notturni dove i suoi amici non hanno ancora capito che non conviene fargli assumere troppo alcol.

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