Pochi mesi fa abbiamo parlato qui di Utomik, un portale digitale attraverso cui è possibile, sottoscrivendo un abbonamento mensile, avere accesso immediatamente a centinaia di videogiochi, un po’ come accade con Netflix per film, serie TV e documentari. Era solo questione di tempo prima che un servizio del genere giungesse anche su cellulari e tablet, che stanno diventando mese dopo mese validi alleati di qualsiasi videogiocatore. Come sono solito ripetere, trovo che i dispositivi mobili vantino titoli di tutto rispetto, e non solo decine di cloni dei soliti noti, e il fatto che titoli dal calibro di Fortnite e Playerunknown’s Battlegrounds siano sbarcati – nel bene e nel male – nelle nostre tasche non fa che confermarcelo. Sono quindi maturi i tempi per parlarvi di GameStore.
UN MONDO IN TASCA
GameStore, la cui homepage è raggiungibile cliccando qui, è un servizio offerto da SnakeByte (un’azienda tedesca, specializzata negli accessori da gaming per qualsiasi piattaforma) ed è comparso sugli schermi dei nostri dispositivi più o meno da gennaio. Io, da bravo scansafatiche quale sono, ho atteso fin troppo tempo prima di parlarvene, ma a mia discolpa ho preferito aspettare per vedere se la libreria del prodotto, che conta più di 400 titoli, sarebbe migliorata nel corso del tempo, sia come meri numeri, sia come qualità dei titoli. Certo, i gusti sono prettamente personali; tuttavia, reputando un dispositivo Android una vera e propria macchina di gioco, mi aspettavo qualche titolo davvero degno di nota. Purtroppo – guardando alle prime settimane – bastava una sola mano per contarli.
GameStore è comparso sugli schermi dei nostri dispositivi più o meno da gennaio
BENE, MA ANCORA NON BENISSIMO
Come spesso accade, è con la pazienza e un briciolo di curiosità che spuntano i titoli migliori (almeno per me, ovviamente): anche se fin troppo poco pubblicizzati, spulciando per bene si possono pescare perle come Another World, Sanitarium, Little Big Adventure, Evoland, Lara Croft: Guardian of Light e Mini Metro, e mancano all’appello altrettanti titoli assolutamente meritevoli di citazione. Sul servizio di GameStore non ho avuto nulla da obiettare fin dall’inizio, giacché bastano davvero un paio di click per scaricare un gioco che – se previsto – può essere avviato persino offline; oggi, vista la libreria di tutto rispetto, posso finalmente giustificare una spesa di otto euro al mese per averne accesso.
Se volete fare come San Tommaso potete provare il servizio per quindici giorni