PlayStation 5 – Speciale Hands On

L’interfaccia ricorda quella PS4, ma tutto è più fluido, veloce, integrato, senza stacchi grafici o caricamenti, neanche minimi

Il DualSense (di cui vi raccontiamo tutte le magie ludo-sensoriali nella recensione di Astro’s Playroom) come una bussola per navigare nel mare calmo delle opzioni che il sistema operativo ci propone, il peso importante, tipico dei prodotti curati, che trasmette solidità, certezze, nonostante un cavo di ricarica abbastanza corto, circa un metro e ottanta, che potrebbe infastidire chi ama stare abbastanza distante dall’azione, comodo e senza costrizioni. La pacchiana luce colorata del Dualshock 4 sostituita da dei sinuosi led che corrono intorno al touchpad, illuminandosi di bianco, blu o arancione in base allo stato della console (a sua volta impreziosita da led che corrono lungo la curvatura superiore dello chassis, vista in verticale).

playstation 5 hands on

DualSense è un controller clamoroso, nei materiali, nell’ergonomia e in tutti i suoi feedback che esaltano sensi.

Quello della PlayStation 5 è un pad decisamente più ergonomico e consistente di quanto non lo sia mai stato nessun Dualshock. Il tasto opzioni che apre un comodo e versatile menù a tendina, quello share che permette di scattare istantanee, registrare le ultime fasi della sessione corrente o dare il ciak per catturare/trasmettere un video di gameplay (scegliendo ovviamente la risoluzione e il frame rate più adatti alle nostre esigenze, oltre che il formato, WebM o MP4), condividendo tutto su Twitter o col nostro party, fino ai singoli amici. Ottimo anche il ritorno del già nominato touchpad, molto comodo come tastierino virtuale e l’introduzione del microfono integrato nel controller, che apre possibilità sia all’eventuale utilizzo di assistenti vocali, sia, all’atto pratico del lancio, parlare con gli amici in party o sfruttarlo nella sezione ricerca.

LA OLD GEN VA IN PARADISO

Il tempo di settare l’account, sbrigare le pratiche burocratiche di ogni primo avvio e ci si ritrova con quella voglia di provare, una sensazione da mattina di Natale che non sbiadisce mai, con l’avvento di una nuova console che diventa sempre un momento laicamente mistico di contemplazione ed euforia. La libreria che avevamo lasciato su PS4 è lì, ad aspettare solo di essere scaricata (velocemente, soprattutto con una connessione performante unita alle capacità di archiviazione dell’SSD della PlayStation 5) o vedere un disco inserito e processato, assorbito, per poi beneficiare, in caso non siate passati per Pro, di tutta la potenza di PS5, semplicemente godendosi 4K, HDR e frame rate dopato (grazie ai già integrati aggiornamenti mid-gen).

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Questa è la schermata principale, super intuitiva, divisa in giochi e contenuti multimediali (di cui parleremo più avanti), non serve nient’alto.

Aspettando poi le patch (Game Boost) dedicate alla nuova ammiraglia, che promettono di donare nuova giovinezza a opere come Days Gone, ancora fresche ma dal potenziale non totalmente espresso, provato grazie all’update del 30 ottobre (uno dei primi ad arrivare, seguiranno poi eventuali articoli per indagarne ancora più a fondo i risultati, man mano che i titoli verranno aggiornati) e che su PlayStation 5 effettivamente si presenta in forma smagliante, senza compromessi, al massimo della risoluzione e dei fotogrammi disponibili.

RESTYLING COME QUELLO DI DAYS GONE RESTITUISCONO UN SENSO DI CONTINUITà E PROGRESSO A TUTTO IL MONDO PLAYSTATION

Un colpo d’occhio pulitissimo pur nel marcio putrescente dell’Oregon raccontato da Sony Bend, per un lavoro di restyling preciso, completo, capace di restituire un senso di continuità e progresso a tutto il mondo PlayStation, da sempre impegnato in un rapporto burrascoso con la retrocompatibilità. I benefici dell’evoluzione generazionale che diventano retroattivi sono una sensazione finora ben conosciuta solo in ambito PC, ma che su console diventa oggi, finalmente, una pratica consolidata e tutta da scoprire. In questo senso la mano tesa di Sony agli abbonati con PS Plus Collection è un gesto simbolico per chi condivide da anni la sua vita col marchio e un bell’incentivo a chi ha deciso ora di cambiare campo.

Continua nella prossima pagina…

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