PlayStation 5 – Speciale Hands On

PECCATO PER LA MANCATA INCLUSIONE DI ALCUNI TITOLI DI ALTO PROFILO NEL PS PLUS COLLECTION, ANCHE SE PER I Più RECENTI LA SCELTA è COMPRENSIBILE

Una selezione di 10 titoli first party e 10 di terzi che, pur col freno a mano un po’ tirato (mancano ad esempio GT Sport e Horizon Zero Dawn, che potevano essere inseriti, mentre The Last of Us Part II e Ghost of Tsushima sono forse troppo recenti e ancora “sul mercato” per far parte del pacchetto), rende l’idea di quella che è stata questa generazione al tramonto. È comunque una buona idea che permette di spaziare per generi e stili totalmente diversi, tra Persona 5 e Fallout 4, God of War e Ratchet & Clank, sperando che tutti beneficeranno poi di ulteriori upgrade per brillare come star alla notte degli Oscar.

playstation 5 hands on

La raccolta è comodissima, divisa in quattro categorie e pronta a far partire download velocissimi come non ci fosse un domani!

È poi pasticciando con la collezione personale, a sentimento, che si trovano grandi sorprese, riscoprendo uno Star Wars Jedi: Fallen Order in gran spolvero (mentre su PS4 liscia i rallentamenti erano una costante che riportava alla memoria i pomeriggi su certi titoli PS2) e uno Steep che rimane il mio personale feticcio della generazione, tra Alpi, Alaska e Giappone tutte da vivere dall’alto al basso in snowboard e tuta alare, in un contesto naturalistico ancora più fluido, bello, farinoso; ma anche una WipeOut Omega Collection che sembra arrivata direttamente da PlayStation 10, da un futuro lontano e bellissimo in cui il mondo è dominato da Hadid, Isozaki e Libeskind, un trionfo di architetture pazzesche e bolidi antigravitazionali, puro spettacolo visivo evergreen che si sposa felicemente al design stesso della PlayStation 5. Fenomenale. Una vecchia guardia in fermento quindi e, dal mio punto di vista, un grandissimo passo avanti sul tema della preservazione videoludica, con console che da ora in avanti, mi auguro, non lasceranno più indietro i grandi classici ma tenderanno sempre a restaurarli o, quando non ci sarà più possibilità o interesse economico a farlo, per lo meno permettergli di vivere un’esistenza cross-generazionale serena (aspetto su cui Sony arriva in ritardo rispetto a Microsoft).

UNA GENERAZIONE IPER ACCESSIBILE

Se si parla di giocare non si può fare a meno di nominare una delle novità più controverse di questa generazione, l’IA che correrà in aiuto del giocatore (dell’abbonato PS Plus, in particolare) quando si troverà bloccato in un punto del gioco. A discrezione degli sviluppatori essi potranno preparare video per mostrare passo passo al giocatore come risolvere enigmi, uscire da situazioni spinose (Bluepoint ha dichiarato di aver già preparato circa 180 video per Demon’s Souls) e trovare collezionabili.

NOVITà INTERESSANTE E UTILISSIMA AGGIUNTA è LA FUNZIONA GAME HELP

E l’esempio che porto è proprio quest’ultimo, con l’ultimo pezzo di puzzle di Astro’s Playroom che mi risultava ostico da trovare, nonostante stessi battendo palmo a palmo il livello; accarezzo il pulsante home sul DualSense, non più “a bolla” come sul Dualshock 4 ma un elegante logo “PlayStation” in rilievo e si apre istantaneamente la dashboard: il suggerimento era lì, in primo piano nella lista delle attività, esattamente quello che cercavo. Faccio partire il video (che si può anche impostare come picture-in-picture), esclamo un “aaaaaah ma era lì!”, chiudo e vado a recuperare il tutto, ancora abbastanza sbalordito da un modus operandi che fino ad oggi pretendeva il passaggio obbligato in qualche let’s play su YouTube.

Un’esperienza davvero incredibile, sia per velocità e naturalezza dell’operazione, sia per quella sensazione da “mi ha letto nella mente” tipica di questi slanci di umanità del sistema operativo. Questo scrive tutta una nuova pagina nella quality of life dell’utente, un metodo non invasivo da richiamare al bisogno che però risparmia una fatica mentale spesso inutile e controproducente per il gameplay moderno che mette la fluidità al centro del game design. Oltre a questo ci sono poi altre feature, come le percentuali di completamento in tempo reale di missioni principali e secondarie, oppure dei singoli trofei (celebrati anche da brevi video che ritraggono il momento della conquista), come provato in Marvel’s Spider-Man: Miles Morales; una funzione non certo indispensabile ma comunque utile per tastare il polso della partita, avendo più consapevolezza nella gestione degli orari, del tipo “beh sono all’80%, faccio in tempo a finire”. Comodissimo.

Continua nella prossima pagina…

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