Feel good games: giocare rilassati – Speciale

ANIMAL CROSSING, CHICORY E A SHORT HIKE HANNO IN COMUNE UN RISPETTO ASSOLUTO DEL TEMPO CHE IL GIOCATORE METTE A DISPOSIZIONE

Cos’hanno in comune questi tre esempi? Non solo le ambientazioni bucoliche, che sicuramente contribuiscono ad ammorbidire i nervi. Soprattutto un rispetto assoluto del tempo che il giocatore mette a disposizione. Nessuna pressione, nessun obbligo e la certezza che anche una partita annoiata porterà a vivere un momento di meraviglia.

The Longing è talmente geniale che i libri trovati in giro sono edizioni complete di grandi classici, tipo “Così parlò Zarathusra”, da leggere comodamente in poltrona. Tempo di qualità!

Un concetto di game design che diventa spunto per la parodia del “tutto e subito” architettata da Studio Seufz che, partendo dalla leggenda del Kyffhäuser, si è inventata un “idle game misto metroidvania misto Animal Crossing della mestizia”. The Longing è attesa, mettersi l’anima in pace e accettare il fatto che i titoli di coda li si potranno vedere solo dopo 400 giorni. Effettivi eh, non un secondo di più, almeno in teoria, visto che il gioco poi propone chicche più o meno nascoste e sfiziosissime per accorciare il calendario.

QUATTROCENTO GIORNI DI ATTESA, SCANDITI DA PASSEGGIATE SENZA META E UNA COLONNA SONORA PAZZESCA

Una colonna sonora pazzesca, tra organi e synth, solenne, ecclesiastica ma più che altro raggelante accompagna la nostra ombra nell’attesa che il Re si risvegli dal suo lungo sonno nel sottosuolo, mentre le nostre camminate a passo rilassatissimo scandiranno l’eterno passare dei secondi e ci porteranno a scoprire i resti di una civiltà un tempo fiorente ma ormai scomparsa, inaridita. Il level design a orologeria (letteralmente) non fa mai mancare il senso di progressione, mentre l’opzione “vai un po’ dove ti pare” è un inno alla casualità, al pensiero libero mentre si osserva il tratto con cui questo cupo mondo è stato disegnato, ispirandosi alla dettagliatissima xilografia teutonica. Provocatorio.

SFIDA SÌ, MA TRANQUILLISSIMA

Una delle cose che mi fanno più incazzare è quando si parla dei Kirby e degli Yoshi appiccicandogli di default l’etichetta di platform facili, privi di sfida, gommosi, come se il retry fosse un dogma e tutti i giochi di genere debbano essere Donkey Kong Country o Super Meat Boy. È proprio la messa a fuoco ad essere sbagliata, quella che impedisce di fotografare come meriterebbero due tra le serie platform più preziose in assoluto. Platform d’ingegno e non di riflessi, digestivi come un Amaro del Capo ghiacciato, morbidi come un cuscino la domenica mattina.

feel good games

Il mondo di lana di Yoshi’s Woolly World è una delle robe più belle degli ultimi 10 anni, per morbidezza e coerenza nell’utilizzo.

Intelligenti, easy nel senso più vacanziero del termine, spesso graziati da idee estetiche clamorose, come la “rivoluzione di tessuto” iniziata da Good-Feel (che il nome della software house sia un caso? Io non credo!) con Kirby’s Epic Yarn per Wii, continuata con Yoshi’s Woolly World su Wii U e Crafted World su Switch, col suo stile più eterogeneo da riciclo, “green”, delizioso. L’accessibilità e la simpatia prima di tutto, nascondendo la sfida nel completismo, con livelli pieni di segreti, segretini, segretoni, riuscendo nell’impresa più unica che rara di accontentare davvero tutti, dai bimbi agli adulti imbruttiti.

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