Alan Wake e il suo lago di oscurità

UNO SVILUPPO TRAVAGLIATO, QUELLO DI ALAN WAKE: ALLA SUA BASE C’ERANO IDEE AMBIZIOSE MA DIFFICILI DA REALIZZARE, E REMEDY DOVETTE ACCETTARE COMPROMESSI

Il silenzio si ruppe tre anni dopo, nel 2008, quando Remedy disse che il gioco esisteva ancora, ma lo sviluppo era ripartito da zero, e che era stata siglata l’esclusività per l’Xbox 360. Questa mossa, sicuramente ottima sul lato marketing, fu una batosta per Remedy che dovette in qualche modo adeguarsi agli standard della macchina Microsoft, e dunque ricominciare il lavoro puntando al ribasso.

È UN OCEANO

Quell’Alan Wake che uscì nel 2010 era senza ombra di dubbio classificabile agli occhi di tutti come un ibrido, sul filo del miracolo. Si vedevano le grandi ambizioni narrative come di contesto: il richiamo a Twin Peaks e il fatto che sia stato spesso paragonato a quest’opera non è dovuto solo alle sue atmosfere, ma anche al fatto che entrambi sono rimasti incompiuto negli anni, ed entrambi sono stati capaci di creare un fandom di portata mondiale. Quello di Alan Wake, in particolare, è ancora vivo e attivo dopo undici anni e non morirà mai nella mente di tutti i fan, perché per loro Alan è ancora lì, inglobato nell’oscurità davanti ad una macchina da scrivere.

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Di quel progetto originale però ci sono tanti e diversi momenti che sono stati salvati, come una breve sequenza a bordo di un pickup tra le strade e il bosco, o altri momenti totalmente sconnessi da tutto (tipo la sequenza sul palco) da risultare nonostante tutto ancora oggi divertentissimi. Nonostante buone vendite e la concreta possibilità di fare un sequel, Sam Lake non approfondì mai la questione e nel corso degli anni il gioco è arrivato ad essere un vero e proprio cult.

AWE, IL DLC DI CONTROL, È SERVITO A FAR TORNARE FRA DI NOI ALAN WAKE E LA SUA STORIA

Il resto è storia: la fiamma della passione si è riaccesa non troppo tempo fa, quando uno dei DLC di Control fu dedicato proprio al nostro scrittore preferito; un capitolo forse meno direttamente collegato alle sue vicende di quanto ci si sarebbe potuto aspettare, ma comunque non privo di interesse. Nel settore investigativo della Oldest House qualcosa si smuove, un evento non diverso da quello capitato ad Alan Wake a Bright Falls. Come ben sappiamo, in un lampo di lucidità, Alan Wake sta riprendendo coscienza di sè e le stesse azioni della Faden gli hanno regalato uno spiraglio di luce. Lo stesso scrittore annuncia il suo ritorno, portando molti a pensare che in casa Remedy qualcosa stesse bollendo in pentola.

Ed ecco di colpo l’annuncio che fa esplodere i cuori, una remastered di Alan Wake. Lo scopo è semplice, portare all’attenzione di tutti l’incredibile amore che i fan hanno sempre dimostrato per quel titolo, giocarlo nuovamente su nuova generazione e la volontà per la stessa Remedy di confermare quello che tutti sanno: abbiamo tutti fame di un sequel di Alan Wake, lo merita più di tanti altri titoli sulla piazza, così da poterci immergere nuovamente nelle acque gelide di Bright Falls. Noi siamo pronti, e voi?

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