GRAZIE AL FERRARI ACADEMY ESPORTS TEAM, ASSETTO CORSA COMPETIZIONE FA ADDIRITTURA DA PORTA PER IL MONDO DELLE CORSE PROFESSIONALI
CODEMASTERS E MILESTONE ON FIRE
Un miglioramento costante, un incessante limare spigoli, rosicchiare millesimi, cambiando motori grafici e approcci per arrivare a dominare la categoria senza accontentarsi esclusivamente del bilancio in attivo. Contratti onorati stagione dopo stagione, nel modo più professionale e appassionato possibile, tra asfalto e sterrato, con Milestone capace anche di rivitalizzare una serie come MXGP, iniziata nella mediocrità e arrivata a raccontare perfettamente il motocross e i suoi “dirty pleasure” attraverso fortissime vibrazioni videoludiche, con un ultimo capitolo sporco, cattivo e divertentissimo, probabilmente una delle simulazioni motoristiche che più consiglierei ai non appassionati.
Ma è soprattutto fuori dal discorso licenze che queste due software house hanno messo il cuore, instancabile, sempre fuori soglia, pronto a una trasfusione di amore in ogni gigabyte di gioco. DiRT Rally nel 2015 fu il ritorno di Codemasters alla memoria di Colin McRae e a quello che aveva rappresentato in passato. Alla sua morte e dopo averne abbandonato il nome in favore di “DiRT”, tra collaborazioni con Ken Block, gymkhane, multidisciplina e un passo laterale verso un modello di guida più leggero che ha sicuramente fatto le gioie del team e dei giocatori, la software house britannica sembrava aver allontanato definitivamente la serie dal rally puro e dalle sue origini veraci, epiche.
DOVE DIRT HA SCELTO UN APPROCCIO PIU ARCADE, DIRT RALLY MANTIENE UN MODELLO DI GUIDA CHE NON PREMIA LA SVENTATEZZA
È un lungo percorso di dominio del pilota sulla natura, dell’auto sul tracciato, un allenamento psicologico per intrappolare la paura, osare sull’acceleratore quando i nervi hanno già mandato il segnale al piede destro di premere a fondo sul freno. Notte, pioggia, fari rotti in una tappa precedente; puro horror motoristico in cui l’eco del motore sembra un baccanale di fantasmi e demoni. Brutale, esattamente come quella MV Agusta sempre in bella mostra nel garage di Ride, il “Tourist Trophy di Milestone” che è una vera celebrazione delle due ruote e del suo lifestyle. Se per la parte “racing” esiste già l’ottimo MotoGP, con la sua IA aggressiva, la parte “riding”, quella dove ci si concentra sui suoni dei motori, sulla sensazione di peso, apprezzando la morbidezza della piega e la ferocia dell’uscita dalle curve in perpetuo time trial, è tutta di Ride (il quarto capitolo in particolare), placebo per tutti i centauri spirituali e non che possono trovare in questo showroom virtuale un mezzo di escapismo motociclistico perfetto.
OUTRUN REVIVAL
E la parola “escapismo” richiama inevitabilmente il nome dell’iconico ed eterno arcade firmato Yu Suzuki. OutRun vive, sempre, un sottofondo profumato come una linea di basso quasi impercettibile che trasforma una buona canzone in un capolavoro. È uno “state of mind”, una combinazione di colori, un particolare tono di azzurro nel cielo da cui piovono le note di Magical Sound Shower, raccontando sfumature di umori che vanno dal senso di libertà assoluta a una spensieratezza estiva senza fine, passando per la pura adrenalina di un contagiri in zona rossa. Spericolati senza conseguenze, fino al prossimo retry.
Continua nella prossima pagina…