Hunt Showdown: 1896 - Speciale Hands-On

Hunt: Showdown

PC PS4

Hunt Showdown: 1896 - Speciale Hands-On

Tra afa e zanzare, il Bayou non è certo il posto migliore dove passare l’estate, con Hunt: Showdown 1896 . Perché invece non fare una capatina tra le montagne e godersi il fresco, ignorando lamenti di Zombie e grida di demoni infernali?

Sviluppatore / Publisher: Crytek / Crytek Prezzo: € 29.99  Localizzazione: Testi PEGI: 18 Multiplayer: Online Cooperativo e Competitivo Disponibile Su: PC (Steam), PS5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 15 agosto 2024

L’extraction shooter di Crytek (ecco la recensione originale) ha un posticino davvero speciale nel mio cuore: si tratta infatti del primo gioco che ho portato su TGM e uno di quelli su cui ritorno più volentieri quando c’è aria di novità.

Per certi versi, tra cambio di titolo, nuova mappa, nuovo engine e nuove armi, Hunt: Showdown 1896 sembra più un sequel tutto nuovo che una semplice espansione. Tanto è mutato rispetto all’esperienza originale di sei anni fa, ma il titolo Crytek rimane ancora unico nel genere per quel mix di horror e strategia che riesce a mantenere la community ancora attiva, dimostrazione che la direzione intrapresa è certamente quella giusta.

NUOVO OLD WILD WEST

L’avvio del gioco dopo la patch rivela subito il nuovo attesissimo sistema di menù, con icone grandi che tanto ricordano un gioco mobile. Ai veterani servirà senz’altro un po’ di pratica per abituarcisi ma, mettendo da parte alcuni dubbi prettamente stilistici, si tratta di un grosso passo avanti rispetto ai vecchi intricati menù esclusivamente basati sull’utilizzo del puntatore, specie per chi usa il gamepad al posto di mouse e tastiera.

Uccidere o essere uccisi.

La nuova mappa Mammon’s Gulch farà da sfondo a tutte le partite di Hunt: Showdown 1896 per almeno un mese, dando così ai giocatori il tempo di abituarsi ad ambienti decisamente differenti dalle paludi. Una montagna domina il campo di battaglia, offrendo punti di elevazione che permettono a chi è in grado di conquistarli una posizione di vantaggio dalla quale monitorare gli altri team, al costo di una ridotta copertura. Con il suo chilometro quadrato, Mammon’s Gulch non è fisicamente la mappa più grande tra le quattro disponibili in gioco, ma vanta una varietà di ambienti, una densità e una verticalità che esaltano i punti forti di design visti finora. Le sedici nuove location sono articolate e particolareggiate, con multiple entrate e vie di fuga nascoste, interconnesse spesso da complicati tunnel che si espandono per tutta le sezione centrale della piantina.

Il modello di illuminazione globale adottato ricrea luci volumetriche molto più realistiche

Oltre ai boss classici fa capolino anche un nuovo “Wild Target”. L’Hellborn è una sorta di Immolatore sotto steroidi in grado di lanciare palle di fuoco e polverizzare molto velocemente le barre di vita anche a distanza. Per trovarlo non è necessario raccogliere delle clue, perché basta rimanere in ascolto in Dark Sight e seguire le inquietanti urla che echeggieranno attraverso la mappa.

Luoghi oscuri e inospitali…

Al lancio dell’espansione il 15 agosto sarà presente anche un nuovo evento chiamato Scorched Earth (Terra Bruciata), con il suo battle pass, tante ricompense – come skin delle armi e nuovi cacciatori – e il ritorno del sistema di patti da scegliere per ottenere specifici tratti. Il pass battaglia permetterà ai giocatori di sbloccare le nuove armi, tra cui una balestra con il mirino e un paio di nuovi fucili, particolarmente interessanti da testare ora che il sistema di balistica è stato espanso non solo ai dardi ma a tutti i tipi di proiettile. Si tratta di meccaniche non necessariamente completamente realistiche, con il colpo che inizia a calare solo a una certa distanza dettata dal tipo di arma e proiettile, ma renderanno necessario qualche calcolo in più quando si spara da grandi distanze.

NOSTALGICI PROBLEMI

Hunt: Showdown 1896 non porta con sé solamente novità a livello di gameplay, ma anche un motore grafico completamente rivoluzionato. Sebbene sembri un passo da poco, il salto dal CryEngine 5.6 alla versione 5.11 porta la presentazione a un altro livello: oltre ai molto apprezzati miglioramenti all’LOD, particolarmente visibili su alberi e fogliame, Crytek ha lavorato su una serie di piccoli perfezionamenti a modelli, texture e ombre e su un rinnovato sistema di audio spaziale capace di emulare l’eco degli spari nelle vallate.

Il nostro personaggio.

Il modello di illuminazione globale adottato ricrea luci volumetriche che riempiono sia gli interni che gli spazi aperti in maniera molto più realistica, accompagnati dai classici “raggi divini” che da sempre caratterizzano il CryEngine. In generale tutti gli effetti, dal fumo dinamico al veleno alla schiuma nell’acqua, sono stati leggermente ritoccati con l’aggiunta di un nuovo livello di dettaglio chiamato Ultra, particolarmente pesante sulla GPU. Fortunatamente, le tecniche di ricostruzione di AMD e NVIDIA sono state integrate e ci permettono di recuperare un po’ delle prestazioni perse con il salto di qualità.

Mammon’s Gulch vanta una varietà di ambienti, una densità e una verticalità che esaltano i punti forti di design

Entrambi i sistemi sembrano fare il loro lavoro ma, proprio come sei anni fa, per raggiungere un alto refresh rate sarà sicuramente necessaria una scheda video di fascia medio alta. Riuscire a valutare precisamente l’impatto del nuovo motore grafico è stato purtroppo un vero problema ma penso sia giusto scriverne apertamente, fatta una dovuta premessa: sia prima che dopo aver testato Hunt ho incontrato schermate nere e crash su altri giochi con diversi engine, che sembrano puntare a dei problemi del mio PC. Durante le ore di test concesseci nei test server ho purtroppo notato pesanti cali, specialmente in alcune zone come Grizzly Lodge (dove la mia 3070 ha spinto a malapena 30 miseri FPS). Dopo alcune patch e l’aggiornamento dei driver la situazione si è in qualche modo ridimensionata, tuttavia ho continuato a riscontrare una sconcertante instabilità dei frame e una difficoltà da parte della mia GPU di incrementare correttamente la velocità delle ventole all’aumentare della temperatura. Dati i problemi menzionati, al momento non posso dare la “colpa” a cuor leggero né al gioco né agli sviluppatori per queste prestazioni altalenanti; non posso che pregare il mio adorato PC non stia tirando le cuoia prima del prossimo anno.

Bagliori… esplosivi.

Specificatamente per i console player ci sono buone e brutte notizie: chiunque giochi con le macchine più moderne vedrà un generale miglioramento nell’ottimizzazione, con un nativo 4k 60 fps su PS5 e Xbox Series X, con la Series S come sempre poco dietro a 2k di risoluzione. Tuttavia, la vecchia generazione non sarà più supportata dunque tutti coloro che ancora stringevano i denti e giocavano con la decisamente limitata versione old gen saranno costretti ad abbandonare la vecchia piattaforma. Un prezzo caro da pagare ma necessario per favorire l’introduzione di nuove pesanti aggiunte grafiche.

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