Tra i tanti titoli che, per un motivo o per l’altro, non ho mai avuto occasione di provare, in cima al podio si trova EVE Online. Il fatto è che, in soldoni, non ho mai avuto il coraggio di addentrarmi un un universo così zeppo di contenuti, consapevole di incappare in una curva di difficoltà tutt’altro che amichevole. Certo, il fatto di aver speso lustri della mia esistenza su Ultima Online (come vi ho raccontato qui) è una bella scusante, ma a quasi quindici anni dalla pubblicazione del titolo CCP Games continuo a sentire il bisogno di toccare con mano, almeno una volta, l’ebbrezza di sfrecciare da una parte all’altra dell’universo per partecipare a qualche gigantesca guerra tra Corporazioni. Ebbene, per redimere le mie colpe sono andato a rompere le scatole a Lorenso, CEO di una Corp italiana attualmente attiva e – come piace dire a noi – piena di “crimine”. Chi meglio di chi ha passato più di dieci anni a zonzo per lo spazio siderale è in grado di spiegarmi cosa mi sono perso?
TGM: Ciao Lorenso! Intanto grazie per il tempo che ci dedichi. Cominciamo facendoci un po’ i fatti tuoi: chi sei e cosa fai nella vita, quando non governi una flotta interstellare?
Lorenso: Ciao Marco, grazie per la straordinaria opportunità che ci concedi. Mi chiamo Lorenso con la eSSe: Lorenzo è uno pseudonimo terrestre che uso per camuffarmi. Faccio finta di essere un geometra, giro l’antica terra di Romagna per stimare il valore delle case, ho un’amante che è anche mia moglie con la quale ho un figlio sano e stupendo a cui non vedo l’ora di insegnare a volare.
TGM: Partiamo con la domanda più difficile del mondo: che cosa è EVE Online?
Lorenso: EVE è una vita parallela dove hai un universo di spazio per essere chi vuoi. Ti avvicini al gioco per la grafica curata nei dettagli, per la voglia di esplorare lo spazio e staccarti dalla routine della vecchia Mamma Terra. Poi scopri che questo immenso universo è pieno di gente e di storie che si incrociano, a cui la CCP ha dato un disegno di base, ma tutto il resto si è sviluppato grazie all’immaginazione dei giocatori di tutto il mondo.
TGM: Rincariamo la dose: che cosa è EVE Online per te?
Lorenso: EVE è la mia occasione di uscire dagli schemi della Real Life: in EVE, come nella vita reale, la cosa più brutta che ti possa capitare è morire. Solo che in EVE è stata trovata la soluzione! Gli scienziati Islandesi della CCP (che mezzo anno lo passano al buio ed hanno un sacco di tempo da perdere) hanno inventato la clonazione! Così, se va tutto a rotoli, semplicemente risorgi. Qualunque errore tu possa commettere hai sempre un’altra occasione per riprovarci. Insomma, EVE è il mio laboratorio dove non ho paura di prendere decisioni anche drastiche, non mi accontento di nulla, non scendo a compromessi e non temo niente. Fatevi sotto, gente! Tanto al massimo muoio.
TGM: Quando, come e perché ti sei avvicinato a EVE Online? Come è stato sopravvivere ai primi mesi di gioco?
Lorenso: Sono nato nell’Impero Amarr, assecondando il detto che il gioco è come uno specchio della vita: facevo parte di una società di regole. L’ordine mi piaceva e volevo essere una rotellina dentata in questo grande meccanismo. Era vietato parlare in chat locale e lasciare la stazione quando un nemico entra nel sistema, obbligatorio eseguire sempre gli ordini dell’alleanza, andare nelle cinture di asteroidi a sparare agli NPC, macinare esperienza come un dannato, diventare ricco e suicidarsi quando la Corp ne ha bisogno. Il succo? Lavorare per essere utile ai compagni. Questo è stato il mio inizio.
TGM: Ora raccontaci invece la tua storia: come sei passato da disperato minatore di asteroidi (a caso) a CEO di una mega corporazione galattica?
Lorenso: Come quando da studente passi a imprenditore, non segui più i binari che qualcun altro ha costruito per te, ma entri in contatto con il mondo reale: capisci che la vita è una sola e merita di essere vissuta, tanto più in un gioco dove io pago il mio abbonamento e voglio essere padrone del mio destino. Ho voluto creare un ambiente dove il “yes you can” viga sovrano, in cui puoi fare tutto, puoi commettere errori e imparare a giocare. Soprattutto, nella nostra ideologia di gioco è vietato vietare. Un vecchio amico, Anne Sapyx, mi ha passato le redini di una vecchia Corp abbandonata, Global Isk Network, e io le ho accettate con grande riconoscimento: ne conoscevo il passato, ne ho fatto parte e ora la porto ad essere la corporazione più libera nel panorama italiano. Una libertà non caotica ma organizzata, grazie all’aiuto di altri giocatori, che ho raccolto durante il mio percorso e che hanno trovato un ambiente dove essere finalmente ciò che volevano. Il mio merito è solamente quello di aver plasmato la struttura della Corp intorno alle persone, e mai viceversa.
TGM: Riassumere quattordici anni di storia di EVE è impossibile, ma potresti spiegarci come è la situazione geo-politica (si può dire?) attuale dell’universo?
Lorenso: L’universo è grande, il content (Eventi più o meno organizzati ndAstro) che ci offre il giardino sotto casa è sufficiente da non aver abbastanza tempo da perdere davanti alla TV per guardare il telegiornale e le sue notizie riguardanti faccende accadute dall’altra parte della galassia e con cui non avremo mai modo e maniera di confrontarci.
TGM: Dopo quasi tre lustri di gioco, quale è l’aneddoto che ricordi con più gioia e nostalgia?
Lorenso: Mi pare correva l’estate del 2014. Global Isc Network già da qualche mese militava nell’esercito Minmatar e vivevamo a Lulm insieme ai nostri amici degli Hoplite Brigade, una Corporazione internazionale guidata dall’italiano Agharaster. Era il periodo della guerra civile in cui i Winmatar, una grossa ed ambiziosa alleanza Minmatar, per finanziare le loro flotte avevano deciso di conquistare le lune di Huvilma, anche a scapito di corporazioni Minmatar secondo loro inattive nella warzone. A causa di questi eventi si formò una coalizione Minmatar contro i Winmatar, che vennero cacciati dalla Fazione e che, per vendetta, si unirono all’Impero Amarr. Inquadrandosi perfettamente nelle meccaniche schiaviste, cominciarono la conquista di tutti i sistemi contesi. Le uniche due roccaforti Minmatar rimaste erano Huola e Lulm. Per noi era un periodo difficile: nemici da tutte le parti e territorio costantemente sotto pressione, così arrivò il giorno della perdita di Lulm. Aslon, il primo Fleet Commander Winmatar, e l’Executor di alleanza Maximus mi contattarono per invitarci ad unirci alla fazione migliore. La mia risposta non gli piacque: “Più nemici significa più onore, quindi la fazione giusta per noi è quella Minmatar!”. Perdemmo Lulm, ci trasferimmo a Dammalin e da lì ripartimmo alla riconquista della warzone. Questo esempio racconta la nostra Corp, capace di perdere tutto e ripartire da zero, per essere fedele ai nostri principi. (Non ho capito nulla, ma è stato bellissimo ndAstro)
TGM: Parliamo ora della realtà italiana di EVE: quali sono le corporazioni presenti, e che rapporti avete a vicenda?
Lorenso: Se non sei un I-Net sei un nemico. Sopportiamo a malapena il fatto di avere degli alleati, figuriamoci gli altri. Questa fondamentalmente è la nostra linea politica. Non ci poniamo limiti che non siano quelli strettamente legati alla meccanica del gioco, per questo motivo quando vediamo qualcosa che si muove ci sembra giusto tirargli addosso missili, blaster, sedie e forchette. La nostra relazione con le altre Corporazioni italiane è più o meno simile. Non ci nascondiamo dietro false ipocrisie: non siamo buonisti corrotti; siamo cattivi e sfacciati. O ci ami o ci odi. Non abbiamo sfumature di grigio nei nostri rapporti. Nella comunity italiana ci odiano tutti. A dire il vero qualcuno ci ama, ma si sbaglia. Noi siamo l’antitesi di tutte le altre Corp inquadrate nel sistema. Siamo niubbi in un universo di ipocriti: i “pro” stanno bene dall’altra parte dei nostri blaster. Siamo estremamente fedeli alla Repubblica Minmatar perché ne condividiamo i principi. Abitiamo al centro dell’Universo, non in qualche sperduto posto dimenticato da tutti, e ivi troviamo ciò di cui abbiamo bisogno. Facciamo parte degli Ushra’Khan perché condividiamo idee e stili di gioco con i nostri partner – e sottolineo partner – con cui ci confrontiamo alla pari: non siamo succubi dei nostri compagni di gioco, e se così non fosse sarebbe guerra. Non siamo nemmeno succubi delle grosse alleanze che condividono il nostro condominio: non abbiamo paura di confrontarci con loro, non abbiamo inutili asset da proteggere, non ci vestiamo di inutili stoffe pregiate da farci portare via, non abbiamo niente da perdere e stiamo crescendo comunque, senza schiavi che lavorano al posto nostro. Tremate gente perché siamo davvero poco diplomatici e quando saremo in grado di distruggere tutte le vostre fortezze e tutte le vostre flotte, lo faremo.
TGM: Dai, momento pubblicità: parlaci bene della vostra corporazione!
Lorenso: Le nostre reclute sono come ricci di mare: poca polpa e tante spine. Se ci ingaggi hai molto più da perdere che da guadagnare. Concentrarsi sulla meccanica di gioco e imparare a non avere paura di una nave che non sia a portata di blaster. Se c’è un nemico esci di stazione, lo cerchi, guardi che nave ha, valuti l’ingaggio e agisci. Male che vada muori, cos’altro può succederti di male? La nostra Corp cresce ogni giorno, abbiamo stimoli e obiettivi da raggiungere, le nuove reclute sono la nostra linfa: non aver paura di entrare nel nostro gruppo, da noi troverai una famiglia pronta ad accoglierti. Non abbiamo pregiudizi, non sarai emarginato ma sarai coinvolto in tutto quello che facciamo: tutti hanno la possibilità di esprimersi in Global Isk Network. Non esistono gradini da salire o livelli da superare: tutto dipende solo da te e dalle tue capacità. Ti faccio l’esempio di aNNNNgST, nome discutibile a parte: è nato nell’Impero a maggio del 2015, e dopo solo due anni è uno dei migliori fleet commander della Tribal Liberation Force. Guida flotte tutte le sere con grande entusiasmo, non litiga con nessuno, si concentra sul gioco e avrebbe tanto da scrivere su vari forum, se non fosse mal visto per colpa del suo nome. Nei diversi anni di gioco abbiamo raccolto esuli delusi da altre Corp italiane e gli abbiamo dato ruoli e stimoli nuovi: parlo di Ustag, “evaso” dagli Oscura Simmetria, che oggi è uno dei 4 Director della Corp e sicuramente il più attivo creatore di content, guida flotte composte sia da vecchi giocatori che da nuovi arrivati, gestisce il sito, gira filmati che piazza su YouTube e mi aiuta nella pagina Facebook. Johannes DeRupescissa è geniale trader ed è praticamente il motore finanziario della Corp. Una volta mi lasciò per provare altre esperienze, ma si rese presto conto che I-Net è la squadra migliore. Jakt Renzokuken è il nostro diplomatico, conosciuto anche come Corinae, il suo vecchio personaggio, con il quale ha visto praticamente la nascita di EVE dal 2005 ed ha vissuto diversi tentativi di alleanza italiana del Generale Liam Fremen. È senza ombra di dubbio il giusto referente a cui chiedere la situazione politica internazionale. Il motore della nostra Corp – e il mio più grande vanto – sono i tanti Fleet Commander che guidando quotidianamente flotte di tutti i tipi, creando il giusto ambiente di gioco per i nostri corporati: Windabond, Liam Wallace, Tony Toons e Scorpion733 (che metto per ultimo perché se lo merita, e lui lo sa).
TGM: Ora che EVE Online è diventato gratuito, hai notato un incremento dei giocatori?
Lorenso: Sì, se prima giocavano circa venticinquemila persone, ora ci avviciniamo alle trentacinquemila!
TGM: Cosa vorresti consigliare a chi, come me, non si è mai avvicinato ad EVE Online e ha paura a farlo?
Lorenso: Prova, se va male al massimo muori!