Leatherface – Recensione

Leatherface è un’origin story voluta e prodotta da Tobe Hooper, storico regista di Non aprite quella porta (scomparso lo scorso 26 agosto). La pellicola narra le origini del killer cannibale armato di motosega che, nel 1974, ha provocato un profondo turbamento negli spettatori di tutto il mondo, ridefinendo le regole degli horror.

Girato interamente in Bulgaria e in lingua inglese, Leatherface – affidato a due registi francesi: Alexandre Bustillo e Julien Maury – è uno di quei film di serie B, se non C, sorprendentemente lucidi e coerenti con la missione finale. La storia narra delle turbe ed evoluzioni psichiche di un bambino che cresce in una famiglia cannibale, e del successivo percorso che lo porterà ad indossare una “Faccia di Cuoio” (indugiando sui “come” e sui “perché”)… e a brandire una motosega, mutilando povere vittime che capitano sulla sua strada o su quella della famiglia.Leatherface immagine Cinema 01Per creare un prodotto che riesca ad essere convincente e vivere di vita propria, la produzione si allontana volontariamente dalla mitologia di Non aprite quella porta, anche se non eccessivamente. Si abbandona l’horror puro e claustrofobico dell’opera originale in favore di uno slasher/splatter che riesce anche a contestualizzare la trama più aperta e on the road. Il film non indugia con superficialità sui temi della follia del Male, che si manifestano sempre in diverse forme e maniere, il che rende la pellicola particolarmente convincente. Leatherface presenta un circo di violenza inaudita a cui si aggiungono diversi depistaggi narrativi in grado di divertire e intrattenere con intelligenza.

Leatherface è un film sorprendentemente lucido e coerente con la missione finale

Pur non rivoluzionando alcunché, e considerata la proliferazione di horror scadenti, Leatherface mostra chiaramente come si possano usare al meglio le risorse economiche e produttive; gli stessi attori, perfetti nei rispettivi ruoli, sembrano usciti da uno star system anni ’40 dove a “parlare” sono le facce più che l’interpretazione globale.

Il vero interesse dello spettatore, comunque, ruota attorno a Leatherface: il protagonista, infatti, ci viene mostrato in guisa di vittima, piuttosto che nei panni di un carnefice. Nella ricerca di una motivazione che ha portato un bambino a scegliere il Male c’è solo tanta confusione che aleggerà fino al termine della proiezione, quando scopriremo chi tra i ragazzi in fuga da un manicomio – su questo gira tutta la trama – sia il vero Leatherface.

VOTO 7

Leatherface immagine Cinema locandinaGenere: horror, thriller
Publisher: M2 Pictures
Regia: Alexandre Bustillo, Julien Maury
Colonna Sonora: John Frizzell
Intepreti: Stephen Dorff, Lili Taylor, Sam Strike, James Bloor, Vanessa Grasse
Durata: 110 minuti

Articolo precedente
EVE Online free to play

EVE Online: quattro chiacchiere con il CEO della Corp Global Isk Network - Speciale

Articolo successivo
kingsman-il-cerchio-d-oro-recensione

Kingsman: il Cerchio d’Oro - Recensione

Condividi con gli amici










Inviare

Password dimenticata