Dopo Verdun, M2H e Blackmill Games ci riprovano con Tannenberg, riuscendo a restituire ancora una volta un’esperienza di gioco incredibilmente appagante e dedicata ai giocatori più esigenti.
Sviluppatore / Publisher: M2H, Blackmill Games / M2H Prezzo: 17,50€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Online PEGI: ND Disponibile Su: PC (Steam), PlayStation 4
Forti del buon successo di Verdun, M2H e Blackmill Games ci prendono gusto e mantenendo l’ambientazione della Prima Guerra Mondiale, ma questa volta con un salto geografico nell’Europa orientale, ripropongono in forma videoludica la battaglia di Tannenberg, che ha visto scontrarsi l’Impero Tedesco con quello Russo, assieme ai loro diretti alleati.
LA GRANDE GUERRA
Lande desolate, crateri oscuri provocati dalle esplosioni di granate o bombe e trincee infinite, rinforzate dal legno, nelle quali ogni tanto fa capolino un piccola finestra sul campo di battaglia equipaggiata con una mitragliatrice pesante, lì per fornire supporto alla fanteria. Sin dalle primissime battute Tannenberg regala un senso di immersione pazzesco: le divise dei soldati ricostruite fedelmente, alcune pulite, altre con le maniche sporche o bruciate dalla polvere da sparo. Il sudore che si mischia con il sangue e che, trattenuto tra i denti, comincia a trasformarsi in un sapore metallico, il tutto mentre il piombo fischia, sfiorando gli uomini che corrono sul campo da battaglia.
Il comparto estetico datato è controbilanciato da una forma ludica ben definita, che farà gola agli appassionati del genere
Scelto il campo da battaglia e l’eventuale equipaggiamento, eccoci a contare i secondi che ci dividono dall’inizio del round. Tannenberg, nella sua natura da gioco multiplayer, vive una realtà assai particolare: ci sono ben tre modalità di gioco, ma solo la modalità Manovra ha i server e le stanze di gioco piene, non ingiustamente dato che è proprio quest’ultima il vero piatto forte. Le altre due, almeno nel mio periodo di prova, le ho trovate desolate.
La modalità Manovra è dunque quella che raggruppa più soldati, due fazioni da 32 giocatori che si contendono più zone di una mappa. Classica modalità di gioco non differente dal semplice Controllo di Battlefield, ma a inizio match le peculiarità del titolo vengono subito a galla, scoraggiando chi cerca un’esperienza puramente arcade e andando invece ad accalappiare i giocatori più esigenti.
BORN TO KILL
Prima di tutto, l’assenza della balistica delle armi quanto dei proiettili è un falso bonus: la regola dello one shot è punitiva a livelli impressionanti. Anche con armi leggere, con un solo colpo periremo o uccideremo. Se proprio ci va bene, ovvero quando l’hitbox del gioco farà cilecca – molto spesso, purtroppo – i colpi saranno due, ma il vero nemico non sarà tanto quello con la divisa diversa dalla nostra, quanto doversi abituare all’antiquato armamentario.
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