Arrivano le nuove schede GeForce RTX 3000

Il numero di core a disposizione di queste GPU è incredibile, in particolare per la 3090, che con 10.496 core si è vista affibbiare il titolo di BFGPU

È stato possibile stipare i 28 miliardi di transistor che compongono queste “belve” in un singolo die grazie all’impiego di un processo produttivo a 8 nanometri realizzato da Samsung e customizzato apposta per Nvidia, ma chiaramente questa non è l’unica novità introdotta sui nuovi modelli. Fanno infatti il loro debutto anche le memorie GDDR6X realizzate da Micron, le più veloci sul mercato, che rispetto alle GDDR6 adottano PAM4 (Pulse Amplitude Modulation-4), come tecnologia di trasmissione dei dati. Rispetto all’approccio tradizionale, che sfrutta i due stati spento/acceso per comunicare un valore di 0 e 1 per ogni singolo bit, la tecnologia PAM4 prevede quattro livelli di segnale diversi, trasmettendo in questo modo i valori di due bit alla volta.

In questa prima generazione di memorie GDDR6X passiamo dai 14 Gb/s delle GDDR6 a 21 Gb/s, destinati chiaramente ad aumentare con le prossime evoluzioni della tecnologia. Questa maggiore velocità di trasmissione ha richiesto uno sforzo di ammodernamento dei memory controller sulla GPU ma, in cambio, dà anche un sostanziale incremento dell’efficienza energetica, visto che le nuove RAM richiedono il 15% di elettricità in meno per funzionare a pieno regime. Nvidia in ogni caso è stata piuttosto conservativa per il momento, limitandosi a usare “solo” 19,5 Gb/s sul modello di punta.

NEXT GENERATION

Più o meno tutte le tecnologie presenti sulla serie RTX 2000 sono state rivedute e attualizzate. Le nuove schede saranno infatti le prime di Nvida a adottare ufficialmente il bus PCI Express 4.0 ma, per rendere il tutto più pepato e offrire una novità di grande rilievo, ecco arrivare RTX IO, tecnologia destinata a rivoluzionare il modo in cui concepiamo l’accesso ai drive SSD nVME.

RTX IO è una tecnologia rivoluzionaria, che permette alle GPU di leggere i dati “saltando” CPU e RAM

L’approccio tradizionale vuole che i dati di texture e modelli siano letti (ed eventualmente de-compressi) dal drive SSD attraverso la CPU e stoccati preventivamente sulla memoria centrale del PC, quindi trasferiti alla VRAM della scheda video per mezzo del bus PCI Express. RTX IO è compatibile con Microsoft DirectStorage e stravolge tutto questo, permettendo alla GPU di leggere direttamente i dati che le interessano e di trasferirli sulla VRAM senza passaggi intermedi.

Nvidia sostiene che questo metodo sia quasi 50 volte più efficiente e che permetta quasi di azzerare lo sforzo del processore centrale, riducendo i “tempi morti” che talvolta compromettevano la fluidità dell’azione. Non è finita: tutte le nuove schede adottano ufficialmente la versione 2.1 del protocollo HDMI, capace di trasferire ben 48 Gbps di informazioni sui cavi compatibili. Questo significa poter trasmettere fino a 60 frame al secondo alla risoluzione 8K, laddove la versione 2.0 consentiva di arrivare a 60 fps solo a 4K.

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