I drive esterni USB sono sempre stati una grande comodità: ottimi compagni per PC portatili e da scrivania su cui spostare o archiviare i dati che non si usano più con frequenza; nondimeno si tratta di periferiche che hanno sempre richiesto qualche compromesso. Per esempio, la connessione USB non brillava per velocità; è solo con la recente diffusione delle porte 3.0 e 3.1 che il trasferimento dei file si è fatto davvero immediato. E poi, usando i dischi meccanici tradizionali, con le loro testine e i piatti in movimento, è sempre stato fin troppo facile perdere tutti i dati in un colpo solo: bastava una sola caduta accidentale e via, potevamo dire addio per sempre a quanto memorizzato.
LA SOLUZIONE DI SAMSUNG
Tutto questo, però, si può evitare facilmente se, invece del classico hard disk, scegliamo di collegare esternamente un drive SSD. Questo sarà più veloce, più affidabile e più resistente agli shock, ma – inevitabilmente – costerà di più. Samsung ha quindi pensato a drive esterni SSD dallo stile lineare ed elegante, con soluzioni per tutte le tasche ed esigenze, con tagli da 250 fino a 2000 GB e prezzi che variano fra i 100 e i 900 euro. Il T5 che abbiamo provato offre 500 GB a fronte di una spesa di 200 euro (circa) nei negozi on-line.
L’UNBOXING
All’interno della scatola, oltre all’unità, troviamo anche il manuale di istruzioni multilingue (non che serva a granché, ma fa sempre piacere che ci sia) e due diversi cavi di connessione: uno dotato di connettore USB 3.1 di tipo A e uno di tipo C, che terminano sempre con uno spinotto di tipo C da collegare al drive. Avere due cavi a disposizione può tornare molto comodo se si hanno più computer e dispositivi compatibili, la scelta degli spinotti permette dunque di collegare il T5 a qualsiasi PC e a una rosa piuttosto ampia di schede madri, tablet e cellulari già dotati di una porta USB 3 di tipo C. Samsung assicura il funzionamento del suo drive su qualsiasi versione di Windows a partire da 7, MacOS X dalla 10.9 e Android dalla 4.4, mentre chi ha un tablet o un cellulare con la vecchia presa Micro-USB 2.0 dovrà necessariamente procurarsi un adattatore. Manca, invece, una custodia protettiva con cui trasportare il drive o in cui riporlo quando non lo si usa. Il rivestimento è in metallo satinato ed è disponibile in due varianti cromatiche, blu carta da zucchero o nero. Ciò che veramente stupisce è la compattezza del prodotto: è più piccolo di una carta di credito ed è spesso meno di un centimetro; accanto alla porta USB troviamo un led indicatore e, sul lato opposto, un’etichetta con tutti i dati del nostro esemplare. Manca, invece, un qualsiasi appiglio a cui collegare un cavo di sicurezza, per cui non è possibile assicurare il prodotto a un tavolo per evitare i furti: un accorgimento magari inutile per i modelli più economici, ma la cui assenza si fa sentire con i più costosi modelli da 1 e 2 TB.
LE PERFORMANCE
Samsung dichiara che il drive è in grado di trasferire fino a 540 MB (megabyte) di dati al secondo ma, trattandosi di un dispositivo esterno collegato per mezzo della porta USB, questa velocità può variare notevolmente in base alle situazioni. Stringi stringi, tutto dipende dalla porta utilizzata e dal controller con cui comunica con il processore centrale. Va da sé, poi, che ogni produttore di PC portatili e di schede madri può adottare diverse soluzioni e, pertanto, l’esperienza d’uso del T5 può variare notevolmente. Per tagliare la testa al toro e mettere il drive nelle condizioni operative migliori possibili, lo abbiamo collegato al nostro testbed basato su CPU Ryzen e chipset B350, per mezzo del cavo USB 3.1 tipo C. Abbiamo quindi lanciato Anvil’s Storage Utilities che ci ha restituito i seguenti risultati:Altri benchmark, come CrystalDiskMark e AS SSD Benchmark, hanno prodotto risultati molto simili, di per sé entusiasmanti, ma sensibilmente diversi dai 540 MB/s promessi sulla casa costruttrice: probabilmente, per raggiungerli sarebbe necessario usare una scheda madre e un controller differenti. I benchmark, in ogni caso, mettono alla frusta il dispositivo cercando di simulare una situazione di estremo carico lavorativo, e questo può avere un senso su un drive interno perennemente collegato al computer.
i drive SSD di Samsung offrono diverse capienze e una grande velocità operativa, permettendo di lavorare sul disco esterno quasi come se fosse uno interno
Nel valutare i dischi esterni conta di più la velocità con cui dialogano attraverso la porta USB, e il modo migliore per appurarla è dunque trasferire una trentina di GB di dati e vedere quanto ci vuole. Va fatta, però, una premessa importante: quando si copiano i file da una sorgente a una destinazione, a stabilire la velocità è il più lento dei due attori. In altre parole, se io trasferisco dei dati da un SSD a un drive tradizionale, la velocità dell’operazione dipenderà dall’hard disk e non certo dall’SSD. Per ovviare all’inconveniente, abbiamo installato un software RAM Drive sul nostro testbed (SoftPerfect Ram Disk). Nel trasferire dati da e verso di esso, l’SSD di Samsung si è comportato decisamente bene, con una velocità media di 280 MB/s in scrittura e una di 370 MB/s in lettura:Dato però che nessuno, al giorno d’oggi, trasferisce file da o verso un RAM Disk, non resta che mettere alla prova il T5 con tre computer diversi e compiere esattamente la medesima operazione con i dischi interni:Qui la situazione si fa un po’ più incandescente: la scrittura da un portatile HP ProBook dotato di drive ibrido si è attestata sui 90 MB/s; il trasferimento verso il drive SSD montato su un secondo computer da scrivania, dotato di un controller VIA su scheda PCI Express, si è fermato a 130 MB/s; mentre sul famoso testbed AMD connesso con USB 3.1 Type C siamo saliti a 160 MB/s circa (dopo un picco iniziale del doppio, durato pochi secondi). Si tratta sempre di valori molto lontani dai 540 MB/s teorici, ma comunque notevolmente superiori a quelli di qualsiasi disco esterno USB basato su drive meccanici.
IL “BUILD TEST”
I picchi iniziali registrati nella copia dei file indicano che, negli accessi casuali, il drive di Samsung si comporta molto bene: potreste dunque ottenere una risposta migliore da questo disco tenendolo costantemente collegato al PC, e usandolo con accessi diretti, piuttosto che nella copia o nello stoccaggio dei file. Tutto dipende se, nel vostro computer, avete già un SSD oppure no.
stupisce la compattezza del prodotto: più piccolo di una carta di credito e spesso meno di un centimetro
CONCLUSIONI
Ci sarebbe ancora da aggiungere che il drive può fornire, opzionalmente in seguito all’installazione di un software proprietario, la crittografia dei file con algoritmo AES-256, ma francamente ciò non ci sembra determinante ai fini della valutazione. Quel che conta è che i drive in oggetto offrono, a prezzi competitivi, diverse capienze e una grande velocità operativa, permettendo di lavorare sul disco esterno quasi come se fosse uno interno. Certo, chi ha bisogno soltanto di stoccare e mettere da parte i propri dati, probabilmente, può accontentarsi di un normalissimo drive meccanico USB 3.0 che costa cinque/dieci volte meno, ma la maggiore velocità, solidità e sicurezza di un drive SSD, in particolare di questo Samsung Portable SSD, possono indubbiamente valere l’investimento.