l’ambientazione delineata dal team svedese si sarebbe prestata benissimo a un comparto narrativo elaborato
Come avrete intuito,
la trama non è il punto forte del videogioco targato Neon Giant. È un vero peccato perché l’ambientazione delineata dal team svedese si sarebbe prestata benissimo a un comparto narrativo elaborato, invece dall’inizio fino ai titoli di coda ci ritroveremo a essere dei semplici spettatori di una vicenda tutto sommato poco interessante che stenta a decollare, circondati da tutta una serie di personaggi anonimi che a vario titolo cercano di plagiare il protagonista. In più,
l’ambito ruolistico di The Ascent non si riverserà mai nella struttura delle missioni, sia quelle principali che le secondari. Scordatevi di poter influenzare il corso della storia: la narrazione, e con sé l’impianto delle quest, è a senso unico.
THE WHEEL IS SPINNING ME
Fortunatamente, una volta imbracciato un fucile automatico o un lanciafiamme, The Ascent svela la sua vera natura di twin-stick shooter ad alto tasso di epinefrina. Le sparatorie si rivelano sin dall’inizio esaltanti, con decine di nemici sullo schermo che si muovono in maniera piuttosto coerente. A tal proposito, sono rimasto positivamente colpito dall’intelligenza artificiale degli avversari: di solito, in questi giochi i nemici puntano più che altro a provare a sopraffare il giocatore caricando a testa bassa. Qui invece troviamo sì delle creature che si lanciano nella mischia senza alcuno spirito di autoconservazione, ma a queste vengono affiancati anche umani e alieni con un minimo di cervello che sfruttano le coperture offerte dallo scenario per ripararsi dai proiettili del protagonista e tattiche basilari di accerchiamento.

La co-op, sia online che locale, supporta un massimo di quattro giocatori.
Il risultato è uno sparatutto adrenalinico in cui è di vitale importanza rimanere sempre in movimento, schivando i colpi nemici ed evitando che il numero spesso soverchiante di avversari possa in qualche modo essere causa di una prematura dipartita.
Le sparatorie si rivelano sin dall’inizio esaltanti
Per fortuna, il personaggio principale – del tutto personalizzabile sul versante estetico (e non solo) – non ha accesso soltanto a un vasto arsenale di bocche da fuoco, tradizionali e non, ma
può anche contare su granate e gingilli tecnologici in grado di fornirgli un vantaggio non indifferente negli scontri più complessi. Inoltre, non sarebbe un videogioco ad ambientazione cyberpunk se il personaggio non potesse modificare il suo corpo con potenziamenti biomeccanici che forniscono capacità sovrumane.
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