non sarebbe un videogioco ad ambientazione cyberpunk se il personaggio non potesse modificare il suo corpo con potenziamenti biomeccanici
Il protagonista è dunque dotato di quattro slot per l’innesto di power-up cibernetici. Due di questi sono riservati ai moduli che offrono bonus passivi, come incrementi alle capacità rigenerative e possibilità di rispedire al mittente una parte dei danni subiti, mentre i rimanenti riguardano i potenziamenti che forniscono abilità speciali attivabili alla bisogna, consumando però energia. Qui gli sviluppatori si sono davvero sbizzarriti: si va da roba tutto sommato “normale” come uno sciame di droni scudo o il super pugno idraulico che spedisce i nemici nella stratosfera, fino a skill ben più esotiche come
i tentacoli robotici à la dottor Octopus che afferrano e stritolano i poveri malcapitati o l’evocazione di un cyber drago che manipola la realtà percepita al fine di stordire i nemici mettendoli in stasi.
WHAT IF I SAY I WILL NEVER SURRENDER?
La combinazione di un arsenale ben fornito e delle tante abilità disponibili, unite a un discreto assortimento di nemici, rendono The Ascent uno shooter che fa della varietà il suo punto di forza. Una varietà che viene declinata sia nelle tante situazioni ludiche che si verificano dall’inizio alla fine dell’avventura, sia nelle opzioni di personalizzazione di un protagonista che accumula punti esperienza a ogni uccisione e dopo aver portato a compimento ciascuna missione.

Gli impianti installati vanno a modificare anche l’aspetto del personaggio.
La componente RPG è quindi limitata alla sola progressione del personaggio, il quale a ogni passaggio di livello ottiene dei punti da distribuire nelle caratteristiche di base che vanno poi a influenzare altre statistiche secondarie, quali il numero massimo di punti vita, la velocità di ricarica delle armi, oppure la potenza degli impianti biomeccanici, giusto per citare qualche esempio.
The Ascent è uno shooter che fa della varietà il suo punto di forza
Di fatto, The Ascent è un ottimo twin-stick shooter con una progressione tipica dei giochi di ruolo. Le uniche decisioni lasciate all’utente sono quelle legate al modellamento del suo avatar, anche perché
è praticamente impossibile potenziare ogni singolo aspetto del personaggio. Per dire, dopo aver completato ogni singola missione del gioco – comprese tutte quelle opzionali – ho raggiunto il livello 30 avendo investito il massimo dei punti soltanto in tre delle sei statistiche principali. Inutile dire che il mio personaggio era diventato una vera e propria macchina da guerra, ma comunque
ho dovuto prestare molta attenzione nelle battute finali non soltanto perché avevo puntato su un personaggio altamente specializzato (e dunque più vulnerabile a certe tipologie di scontri), ma anche perché è proprio verso la fine che la difficoltà subisce una brusca impennata.
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