Wasteland 3 – Recensione

PC PS4 Xbox One

Vedere tutto quello che Wasteland 3 ha da offrire giocando solo una volta è impossibile

Mettendo da parte l’aspetto multigiocatore, la curiosità di conoscere cosa sarebbe successo prendendo decisioni alternative rappresenta un buon motivo per giocare più volte l’avventura, anche perché spesso il gioco ci chiede di scegliere quale missione affrontare tra una rosa di richieste urgenti, sicuri che quelle ignorate genereranno la loro buona dose di malcontenti, duraturi rancori e bonus inevitabilmente persi. Risulta dunque impossibile vedere tutto quello che Wasteland 3 ha da offrire giocando solo una volta, e le sessanta ore circa necessarie per arrivare alla fine potrebbero rappresentare solo l’inizio nelle mani dei giocatori più dedicati.

wasteland 3 recensione

Io e un gatto col cappello da cowboy siamo in discoteca. Nulla di particolare.

Una cosa è certa: per iniziare una nuova vita è necessario porre solide basi, e i Ranger saranno chiamati a personalizzare il loro insediamento una volta giunti in Colorado, risolvendo compiti e accumulando favori per assoldare il personale di ruolo nella nuova caserma, dove i servizi costeranno una frazione e sarà possibile reclutare carne fresca. Come sempre personaggi unici dotati del proprio background aspettano solo di essere scovati e ingaggiati, ma se volete fare sul serio basta fare una visita in caserma per rimpolpare la squadra con una manciata di reclute e iniziare ad avere una potenza di fuoco come si deve sin dalle prime battute.

…I’VE SEEN IT RAINING FIRE IN THE SKY

Anche qui gli specialisti disponibili possono essere creati col medesimo editor iniziale o scelti tra un numero crescente di volontari, che si arruoleranno strada facendo attratti dalle gesta dei Ranger; ogni personaggio è plasmato da sette diversi attributi, a cui si sommano un cospicuo numero di abilità, dalla padronanza delle armi pesanti all’abilità nello scassinare serrature. Per finire ci sono i talenti (perk), disponibili a seconda dei valori raggiunti da attributi e abilità e potentissimi assi nella manica nell’esplorazione o in combattimento.

wasteland 3 recensione

Non so cosa stia succedendo in questa chiesa, ma nel dubbio direi di nuclearizzare tutti i presenti.

Parlando della pugna, questa avviene a turni nella maniera più classica, gettando nel calderone ripari parziali e totali, punti azione e l’immancabile overwatch, non inventando praticamente niente di rivoluzionario ma offrendo una formula collaudata e priva di particolari punti deboli.

Wasteland 3 introduce una serie di abilità speciali legate all’arma equipaggiata, in perfetto stile limit break

L’unica novità, in effetti, è rappresentata da una serie di abilità speciali legate all’arma equipaggiata, da caricare durante la lotta in perfetto stile limit break: si va dai colpi mirati per causare danni critici o destabilizzare le capacità offensive dei bersagli a raffiche di piombo rovente con cui stanare anche i nemici più coriacei. Un personaggio caduto può essere rianimato da chiunque, tuttavia bisogna prestare attenzione ai malus generati ogni volta che il poveraccio viene rimesso in piedi, una penalità che a lungo andare lo renderà inutile nelle battaglie più lunghe. Mai lasciare il medico in panchina, insomma.

Continua nella prossima pagina…

Condividi con gli amici










Inviare

Pro

  • Tante fazioni e scelte morali per garantire una solida rigiocabilità / Trama appassionante / Sistema di combattimento classico e ottimamente rodato.

Contro

  • Direzione artistica appena discreta / Diversi bug della prima ora / L'assenza dell'italiano in un gioco simile può risultare critica per alcuni.
8.7

Più che buono

Il retrogamer della redazione, capace di balzare da un Game & Watch a un Neo Geo in un batter di ciglio, come se fosse una cosa del tutto normale. Questo non significa che non ami trastullarsi anche con giochi più moderni, ma è innegabile come le sue mani pacioccose vibrino più gaudenti toccando una croce digitale che una levetta analogica.

Password dimenticata