Windbound – Recensione

PC PS4 Switch Xbox One

L’odissea metafisica di Kara comincia nel momento stesso in cui un enorme mostro marino la separa dal resto della sua tribù. Né Zelda, né Rime: nel bene e nel male, semplicemente Windbound.

Sviluppatore / Publisher: 5 Lives Studios / Deep Silver Prezzo: 29,99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 12 Disponibile Su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 4, Xbox One, Switch, Google Stadia

A distanza di cinque anni dal loro primo titolo, lo strategico Satellite Reign, lo studio indipendente 5 Lives torna alla ribalta con Windbound, un adventure-survival roguelike in terza persona.

Protagonista di Windbound è Kara, un’abile navigatrice che naufraga nelle Isole Proibite e si risveglia sul bagnasciuga di un bucolico isolotto sperduto nell’oceano.

PER RITROVARSI BISOGNA PRIMA PERDERSI

Da qui a trovare la strada di casa c’è di mezzo un viaggio che passa anche per le emozioni del giocatore. La componente survival è preminente e, da subito, viene naturale raccogliere le risorse utili a crearsi i primi strumenti. La sopravvivenza e il crafting sono due meccaniche imprescindibili del gameplay, ma non lasciatevi intimorire perché nessuna delle due risulta mai troppo complicata (né, allo stesso tempo, troppo originale); giusto con l’alimentazione bisogna prendere le misure, ma dopo un paio di morti per inedia si impara. La sopravvivenza di Kara è legata a Salute e Resistenza, gli unici due valori da mantenere a livelli ottimali gustandosi il cibo che si recupera tra flora e fauna, mentre il crafting è basato sugli stilemi classici del genere e le ricette vengono segnalate contestualmente alla scoperta di nuovi materiali.

windbound recensione

A volte viene voglia di scattare una foto, è un peccato manchi la modalità adatta.

Se non siete a vostro agio con le meccaniche roguelike, nessun problema: la difficoltà Storia è pensata per voi

Se invece della lotta con la natura si preferisce un’esperienza più soft, in qualunque momento si può passare dall’impostazione roguelike della difficoltà Sopravvivenza, modalità in cui a ogni morte si perdono tutti gli oggetti tranne quelli negli slot “oggetti in mano” e si ricomincia dal primo capitolo, al placido tran tran della difficoltà Storia, dove le cose si fanno più facili e meno frustranti. In entrambi i casi, per semplificarsi la vita, si possono sfruttare i frammenti marini sparsi ovunque per ottenere delle benedizioni, come ad esempio l’arco che non si deteriora mai. Mentre si esplorano i vari biomi alla ricerca di risorse, per accedere al capitolo successivo bisogna trovare tre conchiglie custodite in cima ad altrettanti santuari situati su un tris di isole differenti. Per spostarsi si utilizza un’imbarcazione arrangiata, ma poco alla volta si potrà modificarla per aumentarne efficienza e utilità.

Continua nella prossima pagina…

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Pro

  • Delizioso impatto visivo e sonoro / Un survival emotivo adatto anche a chi non mastica il genere / Sa regalare piccole grandi soddisfazioni.

Contro

  • La mancanza di ritmo e la ripetitività possono annoiare / La generazione procedurale è croce e delizia / IA deficitaria / Narrativa troppo timida.
7.5

Buono

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