Zombie Army 4: Dead War – Recensione

PC PS4 Xbox One

CONSIDERATE LE SUE CARATTERISTICHE, DEAD WAR È SICURAMENTE PIÙ GODIBILE SE AFFRONTATO IN COMPAGNIA

A parte qualche rarissimo caso (i cecchini che stazionano sui tetti e gli ufficiali, ad esempio), non esistono nemici che utilizzano tattiche d’attacco elaborate. O alcuna tipologia di difesa. Tutti si dirigono direttamente verso la preda, senza esitazioni e remore. Sia che si tratti di creature corazzate, di giganteschi zombie armati di lanciafiamme e mitragliatori oppure di truppe che gli inglesi definirebbero “cannon fodder”, l’idea di fondo è sempre la stessa: attaccare, sempre e comunque.

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L’arsenale propone doppiette, mitragliatrici, pistole, a cui affiancare l’immancabile fucile di precisione.

Per questo motivo l’incedere del gioco segue un andamento piuttosto lineare, favorito anche da una conformazione dei livelli che non presenta mai clamorosi colpi di scena. Le missioni si sviluppano in maniera da lasciare una ridotta libertà di movimento, senza troppe diramazioni e percorsi alternativi. L’esplorazione è ridotta al minimo e, chi non è interessato alla raccolta degli immancabili collezionabili (pagine di fumetti, documenti…) può limitare ogni genere di divagazione, preoccupandosi solamente di rifornirsi di esplosivi e munizioni dalle casse, sparpagliate in quantità generosa almeno a difficoltà Normale. La situazione diventa sicuramente più interessante nei momenti in cui Zombie Army 4 Dead War offre degli spazi più aperti, per esempio in corrispondenza dei “pozzi di sangue”.

Il programma di supporto post-lancio sembra ricco e ben definito

In queste aree si possono adottare semplici strategie, prepararsi un minimo il terreno posizionando ordigni esplosivi e studiando il punto migliore da cui seminare morte e distruzione. Un discorso che vale per il single player, e che si amplifica ulteriormente quando si affronta la modalità multigiocatore. L’incremento del quantitativo di nemici presenti costringe a collaborare, a comunicare costantemente, a muoversi in gruppo e, ancor prima di iniziare a combattere, a studiare dei set-up che siano complementari tra loro. Malgrado i server di gioco fossero per lunghi tratti del giorno totalmente deserti (gli inconvenienti di provare un titolo prima del lancio), quando ho giocato con un altro redattore di TGM o sono riuscito a incontrare dei compagni di avventura devo ammettere di essermi divertito, e ho avuto la conferma di una impressione che avevo già avuto nel corso di un evento di anteprima a cui avevo partecipato: Zombie Army 4 Dead War è sicuramente più godibile se affrontato in compagnia.

NON SARÀ (SOLO) UN’AVVENTURA

La proposta di gioco di Zombie Army 4 Dead War non si limita alla sola campagna, ma comprende altre due opzioni. La prima è la classica modalità Orda, strutturata seguendo schemi canonici che tutti gli appassionati degli sparatutto hanno imparato a conoscere nel corso degli anni. Dodici “round” nei quali compaiono un numero crescente di nemici da eliminare, all’interno di quattro mappe.

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Esplorando le ambientazioni può capitare di imbattersi in un notevole quantitativo di bambole, tutte dall’aspetto a dir poco inquietante.

Segue l’Evento Settimanale, una sfida che, se portato a termine, ricompensa il giocatore con punti esperienza e skin. Si tratta di missioni all’apparenza normali, che devono però sottostare a set di regole speciali. Ad esempio, combattere senza armi secondarie (quindi solo con un fucile di precisione), ma con un quantitativo infinito di munizioni. Un’interessante variazione sul tema, che potrebbe dare origine a situazioni insolite. Rebellion ha inoltre voluto mettere subito le cose in chiaro anche per quanto riguarda il supporto post-lancio, comunicando quali saranno i contenuti che saranno proposte in futuro. Saranno gratuite le mappe relative alla modalità Orda, mentre il Season Pass 1 comprenderà tre nuove missioni per la campagna, quattro personaggi, nove pacchetti relative alle armi e tutta una serie di skin, di capi d’abbigliamento e cappelli. Da questo punto di vista la situazione sembra quindi piuttosto rosea, con una mole considerevole di extra che andrà ad aggiungersi a quella (già più che sufficiente) presente nel pacchetto iniziale.

AL NETTO DELLE NON TRASCURABILI QUALITÀ, DEAD WAR MANCA DELLO SPUNTO PER DISTINGUERSI DALLA MASSA

Se la quantità quindi non manca, il discorso sulla qualità è invece più complesso. Zombie Army 4 Dead War è infatti un titolo più che discreto sotto ogni punto di vista, che non ha però lo spunto necessario per distinguersi dalla massa. Se dovessi sintetizzare tipo pagella scolastica (o in stile recensioni di riviste di videogiochi anni ’90), ogni voce (grafica, sonoro, giocabilità…) si meriterebbe una valutazione positiva, ma non riuscirebbe mai a raggiungere l’eccellenza assoluta. Ciò che manca è il “fattore wow”, il pugno da K.O, quell’insieme di caratteristiche che rendano un gioco superiore alla concorrenza, in questo genere peraltro piuttosto agguerrito. Tutto funziona, ma non c’è nulla di davvero memorabile e originale. Il viaggio tra le rovine di un’Italia invasa dai morti viventi è piacevole, maciullare orde di zombie è tutto sommato abbastanza divertente, tuttavia aleggia sempre la sensazione di avere di fronte qualcosa di già visto e già sperimentato. Resta comunque una produzione da promuovere e tenere in considerazione per gli appassionati alla ricerca di un po’ di pura e sana azione, senza però essere una pietra miliare imprescindibile.

In breve: Anche il quarto capitolo di Zombie Army si rivela un gioco piuttosto divertente, che tuttavia manca del pugno da K.O. per emergere nel genere. Ciò detto, anche senza momenti o soluzioni memorabili rimane un’esperienza piacevole, soprattutto in multiplayer.

Sistema di prova: PlayStation 4
Com’é, come gira: Il comparto tecnico di Zombie Army 4: Dead War è di qualità più che discreta. Convincono le ambientazioni, mentre si poteva fare di più per quanto riguarda i modelli dei personaggi. Su una normale PS4 ha girato fluidamente, senza alcun problema da segnalare; della prestazione su PC, invece, parleremo sul prossimo numero della rivista, TGM 372.

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Pro

  • Divertente se giocato in compagnia.
  • Piacevole atmosfera horror.

Contro

  • Perde di smalto in single player.
  • Manca di idee originali.
7.6

Buono

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