A volte i ricordi non sono necessariamente destinati a sparire come lacrime nella pioggia. Quelli digitali sono ancora qui.
Chiudete gli occhi e tornate con la memoria a Blade Runner, protagonista dell’articolo di Docmanhattan della scorsa settimana e già celebrato nella Time Machine dedicata alla scuderia Westwood di TGM 369. Con il codice sorgente inghiottito dal maelstrom generato in seguito alla funesta acquisizione da parte di Electronic Arts, l’avventura ispirata al film di Scott (e, in una certa misura, anche al romanzo originale di P. K. Dick, Do The Androids Dream of Electric Sheeps?) pareva destinato a condividere il nefasto destino di un altro capolavoro perduto dell’era moderna, quel Panzer Dragoon Saga che i cultori delle console conosceranno fin troppo bene.
E invece no: dalla versione 2.1.0 dello ScummVM, anche il viaggio tra pioggia, grattacieli e neon del detective Ray McCoy potrà essere goduto senza problemi sui sistemi operativi più recenti, aprendo una finestra temporale sul momento di maggiore ambizione di Louis Castle, co-fondatore di Westwood. Del resto Blade Runner è il suo film preferito, e il privilegio di creare un gioco basato sulla pellicola venne spavaldamente guadagnato sotto il vessillo di Virgin Interactive, lottando contro giganti quali Sierra e Activision per presentare una demo capace di catturare l’attenzione della cosiddetta Blade Runner Partnership.
IDEE AL POTERE
Il segreto del successo, come spesso accade, è tutto nella passione: laddove altre software house erano arrivate a presentare cloni di Doom in cui “ritirare” replicanti facendo cantare il piombo di futuristiche armi, la proposta di Louis presentava una tipologia di tie-in davvero rivoluzionaria.
McCoy è invischiato in una vicenda parallela a quella di Deckard, incontrando scenari e personaggi resi celebri dal film
Forse, col senno di poi, l’ambizione posta nel progetto fu addirittura eccessiva, veicolata attraverso una demo tanto breve quanto impressionante, che mostrava uno sguardo sul potenziale risultato finale attraverso un filmato ottenuto sfruttando la tecnologia di compressione usata per gli intermezzi di Command & Conquer, seguita da una spavalda promessa: tutto il gioco sarebbe stato completamente realizzato in 3D!
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