l’intero set di nemici e di arene veleggia sulle ali della satira sociale, mettendo alla berlina i mostri sacri e le abitudini musicali del nostro tempo
UN’AVVENTURA DINAMICA
No Straight Roads è un gioco davvero difficile da catalogare. Concepito dalle menti di Wan Hazmer (Final Fantasy XV) e Daim Dziauddin (Street Fighter V), si presenta come un sapiente mesh-up di generi ludici accompagnato da una colonna sonora pazzesca. Ma, tranquilli, non è uno di quei giochi musicali dove si deve andare soltanto a ritmo, anzi, tutt’altro.
No straight roads è un’avventura dinamica dove ci troveremo a combattere nemici a suon di schitarrate e terzine
Lo stile scelto da Hazmer e Dziauddin è squisitamente nipponico, con una tracotante presenza di luci al neon e una persistente sensazione di oppressione, sebbene l’intero set di nemici e di arene di combattimento veleggi sulle ali della satira sociale, mettendo alla berlina i mostri sacri e le abitudini musicali del nostro tempo, a partire proprio dai generi di grido per arrivare alle storture dei moderni meccanismi di marketing e di distribuzione: non a caso, il gioco comincia proprio in un talent show, propone un “DJ Ultra-galattico” come primo boss da sconfiggere e una idol digitale subito dopo.
il gioco comincia in un talent show, propone un “DJ Ultra-galattico” come primo boss da sconfiggere e una idol digitale subito dopo
E c’è davvero poco da eccepire: alla fin fine Mayday e Zuke si trovano davvero a fare i conti con un potere orwelliano, gestito da una elite di corrotti, e non sarà certo facile riconvertire alla sana musica Rock tutti i quartieri della città!
C’È DEL KAOS A VINYL CITY
Da un punto di vista meramente visivo, No Straight Roads predilige al realismo uno stile da cartone animato, limitando l’uso di poligoni e di effetti speciali per essere fruibile anche su console. Questa scelta, inevitabilmente, provocherà qualche mugugno tra i possessori delle migliori schede grafiche per PC, ma l’aspetto positivo è che ho potuto godermi questa preview in full-HD con tutte le impostazioni del dettaglio e degli effetti visivi a tavoletta, in modalità Ultra, senza il benché minimo scatticello, su una configurazione che vede protagonista un’anziana, ma assolutamente dignitosa GeForce GTX 980ti. Ma è la musica, ragazzi, che colpisce duro.
Un gioco con una trama del genere non poteva farsi mancare una colonna strepitosa e infatti eccola qua, composta da una ricca schiera di talenti tra cui Falk Au Yeong, James Landino, Andy Tunstall & Funk Fiction, e alcuni ospiti d’eccezione come Masahiro “Godspeed” Aoki, Az Samad, Clyde Rabatel e la Video Game Orchestra. Come dite? Non ne conoscete nessuno? Vabbè, poco male: certi nomi non dicono niente anche a me, ma quando li sentirete suonare cambierete subito idea! Il paradosso, naturalmente, è dovuto alla prevalenza di brani pop ma, se vi piace il mix di generi proposto dal gioco, potete anche dare un’occhiata alla collectors edition, che uscirà accompagnata da un disco in vinile. In fondo, non poteva essere altrimenti.
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