ANCHE SE A PRIMA VISTA POTREBBE NON SEMBRARE, BALDUR’S GATE 3 è BEN Più CHE UN SEMPLICE RESKIN DI DIVINITY: ORIGINAL SIN 2
Proprio nell’interazione con i personaggi si nota la volontà di Larian di fare un deciso passo in avanti.
La quasi totalità dei dialoghi – spesso e volentieri anche con personaggi minori che non hanno molto di interessante da dire – saranno doppiati e animati. Non si tratta oltretutto (o se è così, fa un buon lavoro a nasconderlo) della stessa libreria di animazioni ripetuta e condivisa fra diversi personaggi, come succede anche in titoli di alto calibro come The Witcher 3: l’impressione è che tutti i comprimari abbiano movimenti adatti e pensati apposta per ciò che hanno da dire. Più che positivo, dunque, il giudizio sul comparto animazioni; o almeno, quelle che ci sono. Ma di questo parleremo più avanti, perché ora è il turno del vero protagonista di Baldur’s Gate 3 e cioè: noi stessi.
FARÒ UN DROW E LO CHIAMERÒ ZZ’DTRI!
La creazione di un personaggio in un gioco di ruolo è sempre quel passaggio dove i minuti vanno ad accumularsi fino potenzialmente a diventare ore, e non può essere diversamente in Baldur’s Gate 3. In questa versione ad accesso anticipato, le opzioni che ci si parano davanti sono più limitate rispetto a quelle che presumibilmente troveremo nella versione finale: per quanto riguarda le classi, rispetto al Manuale del Giocatore della quinta edizione di D&D mancano bardo, paladino, monaco e stregone, mentre come razze mancano mezz’orchi, draconidi e gnomi; come novità appaiono però i githyanki, nemici giurati dei mind flayer.

“Dopo 32 minuti di gioco sto qui” – Daniele “Alteridan” Dolce
IL COMPARTO DI CREAZIONE PERSONAGGIO SI MOSTRA Già SOLIDO, E CON IL TEMPO SI ARRICCHIRà DI OPZIONI
A queste mancanze Larian sicuramente sopperirà nel corso del tempo, anche perché se non mi fanno fare il paladino con il Giuramento della Vendetta che va in giro a far esplodere cose con il puro potere della sua forza di volontà finisce male.
Non saranno disponibili, per il momento, neanche i personaggi preesistenti che abbiamo imparato a conoscere nel corso delle varie trasmissioni in cui Swen Vincke di Larian cercava di non tirare troppi fallimenti critici. Potremo ovviamente reclutarli come compagni e intrattenerci con loro in allegre chiacchierate, ma per il momento sceglierli come protagonisti è al di là delle nostre possibilità. Niente di troppo grave, comunque: anche in questa versione parziale del gioco,
il comparto di creazione del personaggio mostra tutta la sua potenzialità, con volti e voci convincenti e buone possibilità di personalizzazione (che, ripeto, aumenteranno sicuramente con il tempo).

E allora dillo che mi odi, gioco.
Anche la scelta di classi e sottoclassi si vede che è stata orientata al cercare di offrire una panoplia di opzioni interessanti: per il guerriero, tradizionalmente la classe più “banale” in questo genere di giochi, le sottoclassi incluse sono state il Battle Master e l’Eldritch Knight, cioè quelle che offrono opzioni in combattimento diverse dal “vado lì e lo meno forte forte”. Anche la scelta di includere un incantatore atipico come il Warlock va nella stessa direzione: già con questo Early Access di Baldur’s Gate, per un giocatore di D&D c’è di che sbizzarrirsi, e fidatevi che vedere tutti quegli incantesimi finora frutto dell’immaginazione (o al più di motori grafici ormai indietro con gli anni) prendere vita su schermo è davvero una bella sensazione.
Continua nella prossima pagina…