FORSE NON ARRIVERÀ AI LIVELLI DI COMPLESSITÀ DI UN DEVIL MAY CRY O UN BAYONETTA, MA IL COMBATTIMENTO DI SCARLET NEXUS SA DIVERTIRE
FUTURO BRAINPUNK
Nel definire l’ambientazione di Scarlet Nexus, Bandai Namco usa il termine “brainpunk”. Ora, al di là di eventuali obiezioni su quanto sia opportuno attaccare parole a caso alla desinenza -punk, il perché lo abbiano chiamato così è facile da intuire: il futuro rappresentato dall’action RPG ha molti caratteri in comune con il cyberpunk, specie quello a declinazione orientale ben rappresentato da prodotti come Akira e Ghost in the Shell, ma si concentra più sulla novità rappresentata dai poteri psichici e le loro applicazioni che non sul puro progresso tecnologico.
PER SCOPRIRE TUTTI GLI ELEMENTI DELLA STORIA DOVREMO AFFRONTARE IL GIOCO CON ENTRAMBI I PROTAGONISTI

Se Kasane è più portata per la psicocinesi, Yuito invece mena come un fabbro. Scagliare pali del telefono addosso ai nemici è sempre una buona idea, però.
In linea di massima, la caratterizzazione dei personaggi, almeno per quanto visto, non sfugge molto dai cliché più noti degli anime; per dirne una, ci vogliono esattamente zero secondi perché inizino a formarsi sottotrame amorose, con Kasane in particolare che cerca di capire se Yuito è “quello adatto” per la sorella Naomi. La protagonista dai capelli d’argento, oltretutto, sembra essere totalmente priva di emozioni (salvo, ovviamente, quando appare il fascinoso capitano Seto) e completamente avulsa da ogni concetto base di socialità, mentre Yuito è il classico protagonista che fa della dabbenaggine il suo credo (non in combattimento, però, lì se la cava alla grande). Ora, queste caratteristiche non sono necessariamente negative, dipende tutto dai gusti personali. Va detto, inoltre, che la storia di Scarlet Nexus promette di riservare qualche inaspettata sorpresa, ma già dalla finestra della mia stanza posso intravedere i ninja di Bandai Namco che si aggirano nei cespugli, pronti a intervenire se per caso mi spingo troppo oltre con le rivelazioni.

Il dettaglio dei personaggi è davvero ben fatto, però Scarlet Nexus adotta anche qualche trucchetto per non sforare il budget. La maggior parte delle cutscene, per esempio, sono composte da immagini semistatiche.
In conclusione, Scarlet Nexus difficilmente scuoterà l’industria videoludica, ma allo stesso tempo è un titolo che non manca di buone promesse. Il combattimento è divertente; lo stile visivo è decisamente ben riuscito, anche se la grafica tende ad avere un aspetto un po’ “sporco”; la storia e i personaggi presentano qualche cliché del genere, che forse potrebbe scoraggiare chi poco li sopporta. Il giudizio definitivo, però, dovrà attendere il gioco completo, il cui lancio è attualmente previsto per il 25 giugno.
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