La prima volta che vidi la pubblicità di una Hot Wheels, tra un episodio di Holly e Benji e uno di Un incantesimo dischiuso tra i petali del tempo, ne rimasi folgorato come quel tizio di Damasco
LOVE IS OUR RESISTANCE
Hot Wheels Unleashed è, per fortuna, un arcade puro, di quelli in cui il grilletto dell’acceleratore si potrebbe bloccare con lo scotch, e l’unica decisione è come e quando usare il turbo. La sua gestione è una componente fondamentale di ogni partita, ed è anche una delle caratteristiche che distingue le tante vetture a disposizione. Infatti le competizioni non sono divise per categorie, ma in ogni gara potremo trovare un taxi competere con una Formula 1 e un cassonetto dell’immondizia. Non sottovalutatelo, io ci ho vinto la mia prima gara.
Per motivi di bilanciamento, Milestone ha quindi combinato velocità, accelerazione, maneggevolezza e potere frenante in modo tale da dare a tutti una chance di vittoria, anche grazie a una quantità di turbo che varia di modello in modello per aiutare i mezzi apparentemente più lenti. Tenere il piede sempre ben pigiato sul pedale destro non vuol dire che il modello di guida sia banale o semplicistico, bensì che la sfida risiede altrove: nelle derapate. Oh sì, la prima volta che ho frenato in curva, che colpo! Via di drift come se non ci fosse un domani. Qui c’è da fare parecchia pratica prima di potersi dire davvero soddisfatti delle proprie performance, anche perché più si sbanda, più il turbo si riempie in fretta. Al tempo stesso va però valutato il rischio di andare colpire le barriere del tracciato con conseguente rallentamento, o, in alcuni casi, di precipitare diretti nel vuoto causa assenza di guard rail, con relativa perdita di tempo per il respawn.
Le piste che ho provato fanno sembrare gli ottovolanti dei noiosi circuiti cittadini
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