Quattro chiacchiere con gli sviluppatori dedicate al ritorno della, a detta di molti, migliore espansione di World of Warcraft. Stiamo parlando, naturalmente, di Wrath of the Lich King Classic.
Sviluppatore / Publisher: Blizzard / Blizzard Prezzo: Non Disponibile Multiplayer: Online Localizzazione: Testi PEGI: 16 Disponibile Su: PC (Battle.net) Data di Lancio: 2022
World of Warcraft ha scritto in qualche modo la storia degli MMO. Il merito di questa fama non va però interamente elargito al gameplay, che è stato in grado di migliorarsi nel corso degli anni, anche ascoltando in parte la community, ma riservato in buona parte ad una narrazione che è stata capace di tenere tantissimi giocatori incollati allo schermo dalla versione Vanilla del titolo, classe 2004, sino a oggi. Anche i non completamente appassionati di questo mondo, o ambientazione, conosceranno le avventure dei molteplici protagonisti che hanno calcato il palco di Azeroth, sviluppandosi – tra le altre cose – in un’epica odissea che ha visto un’evoluzione anche del genere: dal primo Warcraft, strategico in tempo reale in visuale isometrica, si è passati anni dopo a World of Warcraft, MMORPG del quale è da poco stata annunciata la nuova espansione Dragonflight.
Storie come quelle di Arthas Menethil se ne sono viste poche, a prescindere dai medium a cui vogliamo fare riferimento, ed è forse per questo motivo che Wrath of the Lich King, classe 2008, è stata probabilmente quella più amata dal pubblico. I giocatori più appassionati ricorderanno sicuramente il primo approdo nelle tundre gelate di Northrend, il viaggio verso il centro di quest’isola inospitale che nascondeva numerose spedizioni particolari, ognuna pronta a rievocare un cospicuo numero di personaggi famosi conosciuti su Warcraft III. E non si parlava solo di questo, ma anche dei tempi in cui fu possibile giocare per la prima volta un Death Knight, una classe eroica perfettamente in linea, a livello di background, con il temibile Lich King.
FROSTMOURNE HA FAME (PURE OGGI)
Quante volte ci sarà capitato di sentire questa frase giocando a World of Warcraft o a Warcraft III? E quante volte abbiamo pensato, anche solo per rivedere la storia o per completare qualche achievement, di rivivere l’insieme di eventi che ha portato noi giocatori a fronteggiare non solo Kel’Thuzad a Naxxramas, ma ovviamente anche lo stesso Re dei Lich all’interno di Icecrown Citadel. Come avvenuto pertanto con la versione base di World of Warcraft, e con l’espansione Burning Crusade, introdotta dall’immortale grido “You Are Not Prepared!”, era praticamente impossibile non arrivasse anche il turno di Wrath of the Lich King Classic. E le ragioni sono piuttosto semplici, soprattutto se prendiamo in considerazione la filosofia con cui gli sviluppatori di questa costola del titolo Blizzard hanno deciso di rievocare le glorie passate, eliminando praticamente ogni modifica o aggiornamento pubblicati sino a oggi. La versione Classic di World of Warcraft è stata infatti pensata seguendo un focus ben preciso: al posto di seguire un normale processo di evoluzione, magari apportando nuove modifiche al sistema di gioco, in questo caso si è deciso di accontentare le voci della community che richiedevano di rivivere un’esperienza più “old school”, perfettamente identica a quanto visto nel client Vanilla (in pratica il gioco originale) prima che venisse modificato da tutti quei cambiamenti che ci hanno condotto in quel di Shadowlands.
WRATH OF THE LICH KING NON AVEVA MOLTE DELLE COMODITÀ A CUI OGGI SIAMO ABITUATI
TORNARE INDIETRO (QUANTO BASTA)
L’intervista con Brian Birmingham, il Lead Software Engineer che ha seguito lo sviluppo di Wrath of the Lich King Classic, insieme a Kris Zierhut, Sr. System Designer, non ha fatto altro che confermarci quanto scritto poc’anzi, soprattutto quando si è parlato di alcune modifiche che forse finiranno per far storcere il naso a qualcuno. La prima, e forse fondamentale, che ci viene in mente è la feature chiamata Dungeon Finder, una funzionalità che ha aiutato le nuove generazioni di giocatori di World of Warcraft a inserirsi facilmente all’interno di una coda virtuale, contrassegnando ruolo e istanze d’interesse. I nostri interlocutori hanno espresso tutta la loro convinzione nel cercare di rendere Wrath of the Lich King Classic il più vicino possibile a quello che era una volta, motivo per cui hanno deciso di rimuovere la funzionalità sopracitata al fine di rendere l’esperienza comunitaria il più empatica e coesa possibile. Dall’organizzazione della spedizione, fino al decidere chi tra i membri si sarebbe recato alla pietra di evocazione davanti al dungeon, l’esperienza a quanto pare dovrà in tutti i modi essere il più vicino possibile al passato. Non sappiamo effettivamente come questa notizia verrà presa dal resto della community, se non altro perché in molti sembravano aver apprezzato l’aggiunta di questa funzionalità nelle versioni Classic di World of Warcraft e di Burning Crusade.
Onestamente potrebbe rivelarsi un duro colpo in termini di tempo speso per giocare, ma sarà importante valutarne gli effetti una volta in game, soprattutto per comprendere in che modo la community tornerà a riorganizzarsi di fronte ai briefing pre-dungeon. Tra l’altro sembra che gli sviluppatori vogliano restare molto vicini a ciò che è stato, in termini puramente nostalgici sia ben chiaro, perciò sarà sicuramente interessante vedere e considerare come Wrath of the Lich King Classic si affaccerà a Cataclysm, espansione che cambiò drasticamente i connotati non solo di Azeroth, ma anche di buona parte del gameplay di gioco. Per quanto riguarda invece il PvP, gli sviluppatori di World of Warcraft Classic hanno voluto rimuovere le Arena Teams, una feature che veniva utilizzata nella precedente espansione ma che, a tutti gli effetti, non sembra essere stata apprezzata completamente dalla community di giocatori.
RESTARE ANCORATI AL PASSATO FARÀ BENE AL FRANCHISE?