Dragon Ball The Breakers Provato

Dragon Ball: The Breakers

PC PS4 Switch Xbox One

Dragon Ball: The Breakers – Provato

Secondo giro di boa per l’esperimento di Dimps e Bandai Namco alle prese con il loro clone di Dead by Daylight: Dragon Ball The Breakers è stato protagonista di un secondo network test a cui abbiamo avuto modo di partecipare grazie ad un codice fornitoci da Bandai Namco.

Come vi abbiamo già raccontato, il nuovo videogioco dedicato al mondo dello scimmiotto di Akira Toriyama chiama otto giocatori nell’arena per riportare alla memoria le grandi battaglie contro i più iconici avversari conosciuti nella serie d’animazione giapponese.

TORNIAMO SU DRAGON BALL: THE BREAKERS

In questo secondo test organizzato dalla compagnia del Sol Levante abbiamo potuto provare con mano la bontà del sistema di gioco che Dragon Ball: The Breakers sembra voler perseguire malgrado il concept alla sua base non avesse particolarmente stupito né convinto i giocatori della prima ora: nel videogioco multiplayer, infatti, si smettono i panni dei potenti protagonisti per immedesimarsi invece nelle sembianze di spauriti sopravvissuti sotto attacco da parte dei malvagi avversari di Goku e compagnia bella. Se è vero che il numero fa la forza, è altrettanto appurato che nemmeno sette persone possano nulla (o quasi) contro i terribili attacchi di Frieza o Cell, ma ricordiamoci che siamo pur sempre nel mondo di Dragon Ball, e naturalmente bisogna aspettarsi che i pattugliatori temporali già conosciuti in Dragon Ball Xenoverse c’abbiano messo lo zampino.

Dragon Ball The Breakers Provato

Dragon Ball The Breakers riunisce in un solo posto personaggi appartenenti ad epoche diverse: ecco spiegata la presenza di una Bulma adolescente!

NEI PANNI DI SEMPLICI SOPRAVVISSUTI, CI SI DEVE BARCAMENARE FRA SCAMPARE ALL’IRA DEI RAZZIATORI E TROVARE UNA VIA DI FUGA

A differenza del primo network test, questa seconda prova a numero chiuso ci ha infatti permesso di calcare i passi in un primo tutorial che ci avvisa di come The Breakers si localizzi in perfetta continuità con la linea narrativa iniziata in Dragon Ball Xenoverse: ancora una volta siamo accompagnati da Trunks per fare la conoscenza di un sistema di gioco decisamente atipico per gli standard dei videogiochi dedicati alla serie Dragon Ball. Nei panni di semplici sopravvissuti ci si deve barcamenare tra tecniche evasive improvvisate, l’utilizzo di gadget tecnologici e il recupero – naturalmente nel più breve tempo possibile – di misteriose chiavi capaci di creare una via di fuga dalla zona attaccata dall’avversario. E in fondo, di questi si parla: in Dragon Ball The Breakers i giocatori sono divisi tra un gruppo di sette che sono chiamati a collaborare per la loro sopravvivenza, mentre un giocatore veste i panni di uno dei portentosi avversari resi celebri dalla serie animata di Dragon Ball Z, in una struttura che ricorda molto il successo di titoli votati al multiplayer online come il già citato Dead by Daylight o Friday The 13th. Proprio per questo è necessario imparare due stili di gioco completamente differenti per assicurarsi la vittoria sul campo di battaglia.

SETTE CONTRO TUTTI

Come già detto, nel caso dei sopravvissuti ci si muove in mappe di dimensione generosa alla ricerca di oggetti capaci di aiutarci a sopravvivere e mezzi con cui muoversi con più agilità. L’obiettivo finale è quello di recuperare le chiavi capaci di attivare la macchina del tempo, una vera e propria via di fuga che fa un po’ il verso ai generatori e ai cancelli da attivare che rappresentano i fondamenti del titolo Behaviour Interactive. Nei panni dei potenti nemici, invece, si braccano gli inermi sopravvissuti a colpi di potenziamenti – in pieno stile Dragon Ball – e si possono far saltare in aria intere porzioni della mappa. Naturalmente sono presenti anche le immancabili sfere del drago, ma trovarle tutte e sette – per esprimere un desiderio con cui potenziarsi al massimo delle proprie possibilità – è davvero difficile, e richiede estrema collaborazione da parte dei sopravvissuti.

Dragon Ball The Breakers Provato

La cooperazione tra i giocatori è necessaria per poter sopravvivere agli attacchi di Cell e Frieza.

Ma Dragon Ball The Breakers fa di più, e cerca di rimescolare le carte in gioco imbastendo una serie di meccaniche capaci di poter ribaltare le sorti di una partita a suon di trasformazioni e vie di fuga aggiuntive. Ci si trova nel mondo di Dragon Ball e chiaramente non potevano mancare trasformazioni, botte da orbi, onde energetiche e potenziamenti assortiti, ma la sensazione che abbiamo provato durante la fase di test è stata quella di essere di fronte a un prodotto estremamente acerbo. Le idee sono interessanti e il potenziale è chiaramente presente, ma al momento del nostro test con mano rimangono diverse perplessità riguardo al bilanciamento della difficoltà, specialmente giocando nei panni dei sopravvissuti, e soprattutto sulla gestione dei combattimenti.

LE IDEE SONO INTERESSANTI E IL POTENZIALE C’È, ma al momento del nostro test con mano rimangono diverse perplessità

Combattimenti? Ma non si vestivano i panni di normali sopravvissuti nel mondo di Dragon Ball? Certamente, ma The Breakers introduce dei gadget equipaggiabili – con tanto di attività attive e passive tra cui scegliere per personalizzare il proprio stile di gioco – che trasformano temporaneamente il proprio avatar in uno dei guerrieri Z. Durante queste fasi della partita ci si può scagliare contro i temibili avversari riproponendo tutte le tecniche più riconoscibili del ricchissimo ventaglio di mosse rese celebri dalle gesta di Goku, Vegeta e co., ma alla prova dei fatti questa meccanica in particolare risulta di difficile comprensione (e infatti vi è un tutorial dedicato), mal inserita nel ritmo di gioco e tecnicamente inquadrata da una telecamera che non sembra capace di seguire il repentino movimento dei personaggi in modo efficace.

I gadget a disposizione dei sopravvissuti sono decisamente utili per spostarsi velocemente sulla mappa, ma il loro utilizzo è accompagnato da un antipatico cooldown.

Detto ciò, le differenze rispetto alla prima prova effettuata sul finire del 2021 ci hanno permesso di riscontrare diverse migliorie che non possiamo che accogliere positivamente, come un’interfaccia graficamente leggermente rivista – e di più immediata comprensione – e un comparto tecnico che pur tarato sulle possibilità tecniche di Nintendo Switch ci è sembrato maggiormente curato, con una fluidità dell’azione garantita almeno nella nostra prova su PlayStation 4.

È difficile dire quale sarà il destino di Dragon Ball The Breakers, soprattutto di fronte a un prezzo di lancio ben superiore alla verve dell’esperienza che sembrerebbe strillare “free-to-play”, anche guardando all’ovvio riciclo di asset recuperati dall’ormai intramontabile Dragon Ball Xenoverse 2. Verrebbe quasi da dire che Bandai Namco si stia preparando ad un’azzardo con questa operazione, ma saranno solamente i prossimi mesi a confermare se questo esperimento strampalato sarà capace di catalizzare l’attenzione degli appassionati – e la fanbase di videogiochi similari ben più rodati.

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