Secondo giro di boa per l’esperimento di Dimps e Bandai Namco alle prese con il loro clone di Dead by Daylight: Dragon Ball The Breakers è stato protagonista di un secondo network test a cui abbiamo avuto modo di partecipare grazie ad un codice fornitoci da Bandai Namco.
Come vi abbiamo già raccontato, il nuovo videogioco dedicato al mondo dello scimmiotto di Akira Toriyama chiama otto giocatori nell’arena per riportare alla memoria le grandi battaglie contro i più iconici avversari conosciuti nella serie d’animazione giapponese.
TORNIAMO SU DRAGON BALL: THE BREAKERS
In questo secondo test organizzato dalla compagnia del Sol Levante abbiamo potuto provare con mano la bontà del sistema di gioco che Dragon Ball: The Breakers sembra voler perseguire malgrado il concept alla sua base non avesse particolarmente stupito né convinto i giocatori della prima ora: nel videogioco multiplayer, infatti, si smettono i panni dei potenti protagonisti per immedesimarsi invece nelle sembianze di spauriti sopravvissuti sotto attacco da parte dei malvagi avversari di Goku e compagnia bella. Se è vero che il numero fa la forza, è altrettanto appurato che nemmeno sette persone possano nulla (o quasi) contro i terribili attacchi di Frieza o Cell, ma ricordiamoci che siamo pur sempre nel mondo di Dragon Ball, e naturalmente bisogna aspettarsi che i pattugliatori temporali già conosciuti in Dragon Ball Xenoverse c’abbiano messo lo zampino.
NEI PANNI DI SEMPLICI SOPRAVVISSUTI, CI SI DEVE BARCAMENARE FRA SCAMPARE ALL’IRA DEI RAZZIATORI E TROVARE UNA VIA DI FUGA
SETTE CONTRO TUTTI
Come già detto, nel caso dei sopravvissuti ci si muove in mappe di dimensione generosa alla ricerca di oggetti capaci di aiutarci a sopravvivere e mezzi con cui muoversi con più agilità. L’obiettivo finale è quello di recuperare le chiavi capaci di attivare la macchina del tempo, una vera e propria via di fuga che fa un po’ il verso ai generatori e ai cancelli da attivare che rappresentano i fondamenti del titolo Behaviour Interactive. Nei panni dei potenti nemici, invece, si braccano gli inermi sopravvissuti a colpi di potenziamenti – in pieno stile Dragon Ball – e si possono far saltare in aria intere porzioni della mappa. Naturalmente sono presenti anche le immancabili sfere del drago, ma trovarle tutte e sette – per esprimere un desiderio con cui potenziarsi al massimo delle proprie possibilità – è davvero difficile, e richiede estrema collaborazione da parte dei sopravvissuti.
Ma Dragon Ball The Breakers fa di più, e cerca di rimescolare le carte in gioco imbastendo una serie di meccaniche capaci di poter ribaltare le sorti di una partita a suon di trasformazioni e vie di fuga aggiuntive. Ci si trova nel mondo di Dragon Ball e chiaramente non potevano mancare trasformazioni, botte da orbi, onde energetiche e potenziamenti assortiti, ma la sensazione che abbiamo provato durante la fase di test è stata quella di essere di fronte a un prodotto estremamente acerbo. Le idee sono interessanti e il potenziale è chiaramente presente, ma al momento del nostro test con mano rimangono diverse perplessità riguardo al bilanciamento della difficoltà, specialmente giocando nei panni dei sopravvissuti, e soprattutto sulla gestione dei combattimenti.
LE IDEE SONO INTERESSANTI E IL POTENZIALE C’È, ma al momento del nostro test con mano rimangono diverse perplessità
Detto ciò, le differenze rispetto alla prima prova effettuata sul finire del 2021 ci hanno permesso di riscontrare diverse migliorie che non possiamo che accogliere positivamente, come un’interfaccia graficamente leggermente rivista – e di più immediata comprensione – e un comparto tecnico che pur tarato sulle possibilità tecniche di Nintendo Switch ci è sembrato maggiormente curato, con una fluidità dell’azione garantita almeno nella nostra prova su PlayStation 4.
È difficile dire quale sarà il destino di Dragon Ball The Breakers, soprattutto di fronte a un prezzo di lancio ben superiore alla verve dell’esperienza che sembrerebbe strillare “free-to-play”, anche guardando all’ovvio riciclo di asset recuperati dall’ormai intramontabile Dragon Ball Xenoverse 2. Verrebbe quasi da dire che Bandai Namco si stia preparando ad un’azzardo con questa operazione, ma saranno solamente i prossimi mesi a confermare se questo esperimento strampalato sarà capace di catalizzare l’attenzione degli appassionati – e la fanbase di videogiochi similari ben più rodati.