Dal 4 febbraio potremo tornare a vestire i panni del prode Henry in una nuova epica avventura. Se non vedete l’ora di sguainare la spada ci pensiamo noi a darvi qualcosa con cui trastullarvi in attesa che il tempo scorra come il sangue: l’anteprima hands-on di Kingdom Come: Deliverance II.
Sviluppatore / Publisher: Warhorse Studios / Deep Silver Prezzo: 59.99€ Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 18 Disponibile su: PC (Steam, Epic Games Store), PlayStation 5, Xbox Series X|S Data di Lancio: 4 febbraio
Kingdom Come: Deliverance II si svolge agli inizi del XV secolo nel regno di Boemia. Seppure non imponga di averlo giocato, ci catapulta in un racconto che si riallaccia alle vicende del primo capitolo che tanto venne apprezzato dal nostro Mario. Il regno è nel caos, gli invasori mettono a ferro e fuoco le lande seminando il panico tra la popolazione ed Henry di Skalica, l’improvvisato eroe entrato nei cuori degli appassionati grazie alle sue gesta, è deciso a vendicare l’uccisione dei suoi genitori.
Fidato sostenitore degli alleati di Re Venceslao IV, il sovrano imprigionato dai nobili ribelli e da suo fratello, Re Sigismondo d’Ungheria, il figlio della forgia – suo padre era un fabbro, ndr – è incaricato di scortare ser Hans Capon durante la consegna di un messaggio importante. Dopo essere sopravvissuti miracolosamente a un’imboscata, entrambi vengono travolti da una serie di (dis)avventure che li metterà a dura prova.
LIETO DI RIVEDERTI, HENRY
Inizia così Kingdom Come: Deliverance II, il seguito del GDR in prima persona del 2018 di Warhorse Studio che tanti estimatori si è ritagliato con la sua peculiare ruvidezza, la sua convincente rappresentazione del Medioevo ai limiti della simulazione sotto diversi punti di vista, la sua preponderante componente narrativa e la sua anima da gioco di ruolo vecchia scuola.
la porzione di gioco con cui mi sono cimentato in questi giorni non può bastare a emettere un verdetto
Non può perché Kingdom Come: Deliverance II promette di essere un GDR ricco di contenuti, avventure e missioni tra principali e secondarie. Sarà anche infarcito di luoghi da visitare ed eventi, persone d’ogni ceto sociale da conoscere e compiti da svolgere, per tacere dell’enorme mappa semi open world – divisa in due macro regioni esplorabili liberamente, le dimensioni sono qualcosa come il doppio della mappa del primo – che, se il buongiorno si vede dal mattino, sarà un vero piacere denudare una zona alla volta. Non può essere sufficiente anche perché, perfino più di quanto soleva fare il predecessore, si prende il suo tempo tra cut scene e dialoghi interattivi per farci immedesimare completamente in Henry, nell’intricata storia che si ritrova a vivere e nei risvolti emotivi di ciò che lo tormenta. A prescindere dallo stile scelto quando è il momento di plasmare il proprio alter ego, la sensazione è che ci aspetti un’esperienza in grado di tenere occupati per un centinaio di ore se si mira a spremerla a fondo, forse qualcosa in meno ma comunque un numero di tutto rispetto anche per un GDR single player.
L’AMBIZIONE DI KINGDOM COME: DELIVERANCE II
Un titolo così ambizioso, sfaccettato ed elaborato raramente esce perfetto sicché non stupisce notare un’ottimizzazione rivedibile o qualche imperfezione nonostante i passi in avanti del CryEngine; alcune di esse sono già nella lista delle cose da fixare, altre verosimilmente lo saranno dopo il dayone, tuttavia non mi soffermerei troppo sui dettagli tecnici in questo momento specie tenendo conto dei trascorsi del franchise oltre al fatto che, a differenza di qualche anno fa, il team ha ben altri mezzi ed è composto da 250 persone, circa il doppio di quelle che avevano realizzato il primo capitolo.
il combat system è un mix di tempismo e dinamismo che deve sottostare alle regole della simulazione
Grazie alla possibilità di scegliere il proprio stile di gioco tra Soldato, Consigliere e Sentinella e alla libertà di migliorare i diversi aspetti di Henry seguendo la propria indole, si può adottare un approccio violento, uno furtivo o uno che non preveda spargimenti di sangue; in base ai propri valori nulla vieta di provare a trarsi d’impiccio in maniera più o meno pacifica, anche se circa le tre vie c’è da capire se convivono in equilibrio oppure no. Lo stesso vale in parte per l’abilità Persuasione, la quale è influenzata dagli attributi del nostro personaggio ma dipende anche dall’interlocutore, dal nostro aspetto e dalla nostra reputazione: convincere una persona a crederci è un’arte, basta un po’ di paglia che spunta dagli stivali per smascherarci mentre ci spacciamo per un nobile.
chi ha amato profondamente il primo capitolo molto probabilmente rimarrà folgorato da Kingdom Come: Deliverance II