Ultimamente la pratica della rimasterizzazione di qualsivoglia prodotto è diventata un modus operandi piuttosto frequente, utilizzato in diverse occasioni per favorire la vendita di tutti quei titoli che gli utenti di oggi, al netto della voglia, del tempo o della semplice compatibilità con le console odierne, non sono stati in grado di giocare. Questo genere di operazioni non sempre trova terreno fertile nel mercato videoludico, se non altro perché il rischio di commettere qualche errore in fase di produzione serve troppo facilmente il fianco a critiche piuttosto pesanti.
Quest’oggi tutta la nostra attenzione è dedicata ad Assassin’s Creed III Remastered, che per l’occasione cerca di rinnovare da cima a fondo la sua veste grafica, presentando all’interno di un pacchetto molto corposo tutti i contenuti aggiuntivi usciti al tempo della sua pubblicazione, accompagnati persino dal capitolo spin-off Liberation, in cui sarà possibile vivere l’avventura della giovane Aveline. L’occasione ghiotta sulla carta troverà anche riscontro a livello pratico?
DENTRO LA RIVOLUZIONE
La guerra fredda combattuta da Templari e Assassini ha toccato diverse epoche storiche nel corso degli anni, coinvolgendo una enorme community di giocatori ormai pronta a seguire qualsivoglia alter ego in avventure che riescono a vivere in bilico tra ricostruzione storica e racconto di fantasia. In questo ultimo capitolo rimasterizzato per l’occasione ci spostiamo nel periodo della Rivoluzione Americana, epoca in cui la vita di Connor, un nativo americano meticcio, si fonde con quella di Desmond Miles, protagonista nel mondo reale che cerca di scoprire come salvare il pianeta da un’imminente catastrofe. In merito alla struttura del gioco ci troviamo di fronte a un prodotto che potremmo definire pre-Origins, scevro di tutte quelle modifiche sostanziali che hanno reso il gameplay della saga molto più fluido e dinamico. Assassin’s Creed III Remastered mantiene tutti gli aspetti tradizionali della serie, con una rosa di comandi molto basica che trova qualche guizzo più action nei combattimenti nudi e crudi, in cui vige una formula di attacco e contrattacco ritmata in modo giusto dal timing con cui i giocatori seguono i vari QTE dell’occasione. Oltre alla trama principale ci sono molteplici attività secondarie da svolgere, utili ad approfondire non solo la vicenda intorno alla Rivoluzione Americana, ma anche a rendere effettivamente l’offerta così ricca da farci perdere la condizione del tempo mentre giochiamo. Troviamo persino moltissime sfide che alternano l’esplorazione alla caccia o alla ricerca di tesori, senza dimenticare la possibilità di gestire una piccola attività commerciale alla tenuta oppure reclutare e inviare degli assassini da inviare in giro per l’America del tempo.
Ubisoft ha confezionato una buona remastered, soprattutto per la quantità di contenuti
SI POTEVA FARE DI PIÙ?
Come accennato poco sopra, una delle volontà alle spalle di una versione rimasterizzata resta sempre quella di ridefinire graficamente un prodotto, cercando di portarlo quanto più vicino agli standard odierni. Assassin’s Creed III e Liberation hanno subito un trattamento di lifting votato maggiormente a un upscaling della risoluzione, che adesso riesce a supportare il Full-HD e il 4K, con un miglioramento incredibile sul rendering dell’ambiente di gioco.
Peccato per alcuni bug e problemi grafici!
Lavorare su prodotti rimasterizzati è sempre pericoloso, proprio per la difficoltà di rimettere a nuovo un codice sorgente lavorato diversi anni indietro, quando le tecnologie non permettevano certo i passi avanti che vediamo sulle offerte tripla A odierne. Assassin’s Creed III Remastered è un prodotto che si colloca facilmente nel mezzo, un buon compromesso senza infamia e senza lode che può comunque rivelarsi utile allo scopo, soprattutto per l’impegno mostrato da Ubisoft nel confezionarlo con tutte le possibili aggiunte del caso uscite nel corso degli anni. Continuiamo a sognare un remake del primo capitolo, speriamo di essere accontentati al più presto!