Gungrave G.O.R.E. – Recensione

PC PS4 PS5 Xbox Series X

Un action-shooter in terza persona che non va troppo per il sottile, con un protagonista che alle parole preferisce i ruggiti delle sue affidabili pistole gemelle e lo stridio della sua bara portatile. Grave è tornato per far dimenticare le sue ultime uscite non certo memorabili e ritagliarsi (nuovamente) un giusto spazio nell’affollato panorama videoludico odierno.

Sviluppatore / Publisher: Studio IGGYMOB / Prime Matter Prezzo: 49,99 euro Localizzazione: Testi Multiplayer: Assente PEGI: 16 Disponibile Su: PC, PlayStation 4, Playstation 5, Xbox Series X/S Data di Lancio: 22 novembre 2022

QUELLO CHE È STATO

Bizzarro e beffardo il destino di Gungrave. All’inizio degli anni 2000 i primi due giochi riuscirono a farsi notare dal grande pubblico al punto da fargli guadagnare il prestigioso titolo di “rivale di Devil May Cry”. Merito dello stile di gioco, abbastanza vicino allo stylish-action che ha sempre contraddistinto la serie Capcom, ma anche e soprattutto del protagonista. Grave (AKA Beyond The Grave) è un “resuscitato”.

Bizzarro e beffardo il destino di Gungrave

Un tempo si chiamava Brandon Heat e faceva parte della potente organizzazione criminale Millenion. Una tragica morte ne interruppe la “carriera”, ma solo per poco. Brandon aveva previsto la sua dipartita e organizzato la propria resurrezione. La sua nuova identità però è nettamente diversa dalla precedente: silenziosa e ancora più letale grazie a poteri del tutto particolari che rendono Grave una sentenza di morte per i suoi nemici.

gungrave gore recensioneIl successo fu breve visto che il franchise si perse nel nulla per oltre dieci anni, finché un nuovo sviluppatore (coreano) decise di realizzare un capitolo VR supervisionato dal team originale Red Entertainment, che uscì anche da noi nel 2018 senza suscitare particolare clamore. Gungrave VR era l’avanguardia di un progetto più strutturato, un antipasto del nuovo capitolo “regolare” di cui stiamo per parlarvi. Benvenuti nel mondo infernale di Gungrave G.O.R.E., che già dal titolo fa intuire quali siano gli ingredienti principali di questa produzione.

PERCORSO ACCIDENTATO

Nell’ambito dei giochi d’azione in terza persona, TPS, stylish-action o come diavolo li volete chiamare, titoli come Devil May Cry 5 e buona parte della produzione di PlatinumGames (non ultimo Bayonetta 3) hanno alzato l’asticella della qualità ad una quota irraggiungibile per Gungrave G.O.R.E…. ma non solo per lui.

Titoli come DMC5 e buona parte della produzione di PlatinumGames hanno alzato l’asticella a una quota irraggiungibile per Gungrave, però…

In aggiunta, la sua travagliata gestazione e un lungo sviluppo portato avanti a fasi alterne tra Giappone e Corea non predispongono certo l’animo a qualcosa di particolarmente buono, ma c’è un traguardo a cui l’ultima fatica del team IGGYMOB può senza dubbio aspirare: regalare al pubblico un sano e cafone divertimentoold-style”, senza troppi pensieri e soprattutto complicazioni stilistiche. Ce la fa? Possiamo affermare senza paura di smentita che al netto di qualche problema e occasionali inciampi… ce la fa!

La valutazione “stilistica” che otterrete alla fine di ogni livello dipende molto dalla varietà di tecniche che utilizzerete… ma voi fregatevene e divertitevi!

Un consiglio: se avete intenzione di calarvi nei panni di Grave in questa sua nuova avventura lasciate a casa qualsiasi pretesa di avere davanti un titolo capace di raccontare qualcosa di profondo e plausibile.

In Gungrave G.O.R.E. la trama è assolutamente impalpabile

In Gungrave G.O.R.E. la “trama” è assolutamente impalpabile e appena sufficiente a darvi un motivo per iniziare a rigurgitare sangue e violenza sui nemici. Il suo sviluppo inoltre è per il 90% del tempo lineare e portato avanti da un level design che non si discosta quasi mai dalla formula “corridoio-combattimento-filmato”. Fanno eccezione gli spazi un po’ più aperti in cui combatterete con gli immancabili boss, anche loro divertenti ma rimasti cristallizzati alla fine degli anni 90.

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Anche i boss e mini-boss del gioco provengono dal manuale del game design di fine anni 90. Punti deboli? Uno solo: sono allergici ai proiettili.

L’esperienza che se ne ricava ha vaghi sentori da sparatutto con lightgun “alla Time Crisis/House of the Dead” anche se non manca quel pizzico di spettacolarità che si materializza nelle tecniche speciali di Grave, che si accumuleranno a ciclo continuo nelle primissime ore di gioco e lo vedranno trasformarsi in una mitragliatrice rotante o calciare a piena potenza un mega-missile capace di travolgere tutto quello che incontra.

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Le spettacolari mosse speciali coinvolgono ovviamente l’imponente bara che Grave porta con estrema nonchalance sulle spalle per tutta la durata del gioco.

L’unica cosa di cui dovrete preoccuparvi sarà di tenere d’occhio i bersagli e vomitare su di loro tutto quello che avete, anche perché il livello di difficoltà medio non è particolarmente alto… almeno finché non incontrerete uno degli inciampi a cui accennavamo poco fa.

L’unica cosa di cui dovrete preoccuparvi sarà  tenere d’occhio i bersagli e vomitare su di loro tutto quello che avete

Ci è capitato in un paio di occasioni di imbatterci in livelli apparentemente semplicissimi ma che per un bilanciamento a dir poco bastardo si sono trasformati in un incubo. In uno di questi, ambientato sul tetto di un treno in movimento, si deve semplicemente arrivare dal punto A al punto B eliminando i nemici ed evitando ostacoli di vario genere. Meccanicamente nulla di complicato, se non fosse che per raggiungere la fine di tale livello viene dato un tempo che concede spazio nullo agli errori: basta un colpo non andato a segno o un salto non calibrato alla perfezione e si era costretti a ripetere tutto da capo.

Stiamo parlando di circa due minuti di gioco, nulla di mostruosamente lungo, ma rifarli dalle 15 alle 20 volte spesso non per errori propri è cosa non proprio piacevole. Passati questi (fortunatamente) occasionali problemi, tutto il resto fila via liscio, veloce, roboante e divertente, ma urge una patch correttiva per livellare il tutto.

GUNGRAVE: BACK TO THE FUTURE?

Se a livello ludico Gungrave G.O.R.E. sembra un gioco uscito una ventina di anni fa (ma, lo ripetiamo, non è necessariamente un difetto), tecnicamente siamo di fronte a qualcosa di un po’ più evoluto.

a livello ludico Gungrave G.O.R.E. sembra uscito una ventina di anni fa

Anche qui, non possiamo confrontarlo con le migliori produzioni rivali, ma va dato atto agli sviluppatori di averci consegnato un gioco nel complesso bello da vedere, che ovviamente si avvantaggia del suo design “compartimentato” per non appesantire troppo il motore grafico anche in presenza di generose dosi di effetti speciali. La ripetizione ossessiva dei pochi modelli poligonali usati per i nemici è un trucchetto vecchio come il mondo, ma che in questo caso non infastidisce più di tanto vista l’alta velocità di gioco. Ad esaltarsi in tutto questo è proprio la figura di Grave, che a dispetto del suo incedere silenzioso riesce a ritagliarsi un palcoscenico che lui stesso fa saltare in aria ogni due minuti insieme a tutti quelli che si trovano sotto.

Il cast di supporto che accompagna il protagonista è abbastanza stereotipato e contribuisce solo ad esaltare ancora di più la figura di Grave.

Un protagonista del genere, creato dallo stesso autore del “gemello” Vash The Stampede della serie Trigun, meriterebbe tuttavia un prodotto alla sua altezza, capace di sfruttarne a pieno tutte le potenzialità. Ci auguriamo che sia proprio G.O.R.E. a rinverdirne i fasti, magari dando vita ad una seconda giovinezza per Gungrave, che gli consenta finalmente di sfidare ad armi pari i blasonati rivali.

In breve: Non sarà Devil May Cry e nemmeno uno dei migliori action “alla Platinum Games”, ma Gungrave G.O.R.E. È comunque un TPS divertente e ignorante quanto basta per farci sanguinare i pollici e brillare le pupille a suon di esplosioni e spappolamenti. Se riuscirete a chiudere un occhio su alcuni problemi vi divertirete non poco.

Piattaforma di Prova: PS5
Com’è, Come Gira: Su PlayStation 5 si segnalano sporadici tentennamenti nelle fasi più concitate (comunque pregne di effetti speciali ed oggetti in movimento), dovuti più che altro a problemi di ottimizzazione che a défaillance dell’hardware.

 

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Pro

  • Ignorante, cafone, caotico, rozzo... però ha anche dei difetti! / Un TPS vecchio stile che crea un piacevole effetto nostalgia.

Contro

  • Alcuni problemi di bilanciamento vi faranno imprecare più del dovuto / Design e gameplay indietro di 20 anni... ma è davvero un difetto?
8.1

Più che buono

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