Treyarch e Raven Software riportano in auge la saga Black Ops e traghettano Call of Duty verso la next-gen, spostando il mirino dei fan dai conflitti della guerra moderna agli intrighi di una spy story che si svolge ai tempi della Guerra Fredda. Chi ha nostalgia degli anni ’80?
Sviluppatore / Publisher: Treyarch, Raven Software / Activision Prezzo: 59,99€ – 89.99€ Localizzazione: Completa Multiplayer: Online PEGI: 18 Disponibile Su: PC (Battle.net), PlayStation 4, PlayStation 5, Xbox One, Xbox Series X|S
Call of Duty: Black Ops Cold War si prende carico di una missione delicata: continuare ad alimentare il fuoco del successo che è divampato più impetuoso che mai attorno al brand dopo l’avvento del duo Modern Warfare/Warzone e rendere omaggio alla saga Black Ops, un filone assai apprezzato da critica e pubblico. Tra i patiti di questa saga e in particolare del primo episodio ci sono anche i ragazzi di Raven Software, lo studio di sviluppo che ha curato la Campagna di Cold War plasmandola come un sequel diretto dell’originale.
Tornano perciò volti noti come quelli di Mason, Hudson e Woods, cui si aggiungono quello truce di Adler o quello illustre di Ronald Reagan, il presidente USA che nel bel mezzo della Guerra Fredda scatena i tori della squadra speciale all’inseguimento del drappo rosso sotto cui confabulano la spia Perseus e l’URSS. Questo episodio non richiede grandi conoscenze pregresse, anche se aver giocato i precedenti quattro capitoli di Black Ops aiuta a cogliere le citazioni in game.
UNA GUERRA (MICA TANTO) INVISIBILE
Evitando ogni spoiler come fosse un proiettile, posso dire che, nonostante il plot orbiti attorno a questo concetto base, sarebbe ingiusto riassumerlo in buoni (americani) contro cattivi (russi); qua e là, infatti, le cuciture che uniscono gli eventi del tessuto narrativo mostrano punti in cui bene e male sono sfumati e diventa difficile distinguerli.
La varietà di situazioni che si susseguono permette di godersi ogni esplosiva missione
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